luigi di maio zio sam

SCUSATE, ABBIAMO SCHERZATO! - PUNTO PER PUNTO, TUTTE LE GIRAVOLTE A CINQUE STELLE SUI PROGRAMMI – PRIMA DELLE ELEZIONI DI MAIO DICEVA NO ALLA NATO, ALL’EURO, AGLI F-35, ALLA GUERRA, ALL'EUROPA. DOPO: SI ALLA NATO, SI ALL’EURO, SI AGLI F-35. TUTTE LE COSE PER CUI AVEVA VOTATO LA BASE DEL MOVIMENTO

 

PROGRAMMA M5S

  1. LA NATO

COM’ERADocumento del 2 febbraio Gli enormi cambiamenti [...]  degli ultimi 50 anni hanno  fortemente ridimensionato la  validità del modello di difesa  [...] portandoci  a una discordanza  tra l’interesse della sicurezza  nazionale italiana  con le strategie messe in atto dalla Nato

berlusconi salvini di maio

 

COM’E’- Documento del 7 marzo

[...] In conclusione si ribadisce  l’esigenza di aprire un tavolo  di confronto in seno alla Nato  affinché il modello in vigore  sia superato adeguandosi alle  esigenze dei singoli Paesi  alleati, anche in proporzione  ai singoli contributi al budget  atlantico.

 

2. RIPUDIO GUERRA

COM’ERA- documento del 2 febbraio

Iraq, Somalia, ex Jugoslavia,  Afghanistan, Iraq bis, Libia,  Ucraina, Siria. L’elenco dei  Paesi distrutti  dall’unilateralismo  occidentale potrebbe essere  più lungo [...]. È  fondamentale considerare  reato internazionale la guerra  di aggressione [...]

 

COM’È – documento del 7 marzo

Ricerca del multilateralismo,  delle cooperazione e del  dialogo tra le popolazioni.  [...] Inoltre il M5s ribadisce  che le operazioni per il  mantenimento della pace  debbano svolgersi in stretta  ottemperanza ai principi e  agli scopi sanciti dalla Carta

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

3. MEDIO ORIENTE

COM’ERA – documento del 2 febbraio

I nostri governi hanno  distrutto intere popolazioni,  come quella siriana,  seguendo l’interventismo  occidentale della Nato. [...] I  nostri governi hanno armato,  finanziato e supportato i  principali «bancomat» del  terrorismo come Arabia Saudita, Qatar, Turchia

 

COM’E’ – documento del 7 marzo

Crediamo che per uscire da  questa impasse l’Unione  Europea dovrà rivedere  seriamente la propria politica  internazionale e in particolare  modo i rapporti con il mondo  arabo e l’Africa. La logica  miope del business first sta  avendo gravi effetti collaterali

 

4. EUROPA

BEPPE GRILLO VOLEVA REFERENDUM PER USCIRE DALL EURO

COM’ERA – documento del 2 febbraio

La situazione italiana nella  zona euro è insostenibile.  Siamo succubi della moneta unica

 

COM’E’ – documento del 7 marzo

Questo non significa abbandonare perentoriamente la moneta unica.

 

5. RUSSIA

COM’ERA –documento del 2 febbraio

La miopia della politica estera  italiana, dell’Unione europea  e dell’amministrazione  Obama non ha permesso  di cogliere i timori della Russia e interpretare  le azioni di Mosca come volte al mantenimento  della sua sfera d’influenza

 

COM’E’ – documento del 7 marzo

BEPPE GRILLO IN EUROPA

Le sanzioni [...] hanno pesato  sull’export italiano per 3,7  miliardi di euro [...]. Il M5S  lavorerà per il ritiro  immediato delle sanzioni  imposte alla Russia e per il  rilancio della cooperazione  con [...] un partner strategico  fondamentale

 

2. DAL DIAVOLO ALL'ACQUA SANTA

Mattia Feltri per la Stampa

 

Ieri il quotidiano Il Foglio ha pubblicato un articolo in cui si dimostra che, dopo le elezioni, il M5S ha cambiato il programma, quello scritto dal popolo e di cui si è inorgoglito Davide Casaleggio sul Washington Post . Un solo esempio, sulla Nato. Prima: «Disimpegno da tutte le missioni militari della Nato». Dopo: «Aprire un tavolo di confronto in seno alla Nato». Però è arrivata la smentita: macché, non abbiamo cambiato nulla! Ci perdoneranno gli amici del Foglio, ma tendiamo a dare credito ai Cinque Stelle. È la storia che parla per loro, una storia di granitica coerenza. Ve ne offriamo un saggio.

alessandro di battista con sahra

 

Di Battista 1. «Io sono per lo Ius soli. È più italiano il figlio di immigrati nato in Italia piuttosto che un argentino, nipote di italiani, che l' Italia non l' ha mai vista». Di Battista 2: «Sullo Ius soli bisogna pensarci per bene». Di Maio 1: «Vogliamo portare uno tsunami nell' Ue». Di Maio 2: «L' Ue è la casa naturale del Movimento. Può essere lo strumento per risolvere la crisi». Roberta Lombardi 1: «Fuori gli indagati dallo Stato!». Roberta Lombardi 2: «Virginia Raggi indagata? Abbiamo sempre detto che nel caso di un avviso di garanzia bisogna valutare».

 

Blog 1: «L' Italia non ha una legislazione per le unioni di fatto. È una vergogna. Non c' è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti per un pugno di voti». Blog 2: «Le sensibilità sono varie. Sulle unioni di fatto lasciamo libertà di coscienza». Grillo 1: «Uscire dall' euro il prima possibile». Grillo 2: «Non ho mai detto di uscire dall' euro». Ah, questi giornalisti.

 

LUIGI DI MAIO EURO EUROPA

3. M5S STRAVOLGE IL PROGRAMMA VOTATO DAI CITTADINI

Federico Capurso per la Stampa

 

Il mastodontico programma del Movimento 5 stelle, vanto di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, «trasparente e votato su Rousseau da quasi 11 milioni di cittadini», è stato stravolto - rivela Il Foglio - attraverso una silenziosa opera di taglia e cuci. «Ci sono state solo piccole modifiche di forma, una cosa normalissima. Nessun cambiamento di sostanza», si difende il Movimento sul Blog delle Stelle. La versione definitiva è frutto di «un' ultima revisione dedicata all' impostazione grafica», ma «i punti votati dai cittadini sono nel programma».

 

Eppure, è sufficiente mettere a confronto il testo del programma votato online dagli iscritti con quello definitivo, pubblicato il 21 febbraio e frutto della sintesi di un comitato di parlamentari ed esperti, perché si chiarisca come alcune posizioni, soprattutto riguardanti la politica estera e il posizionamento italiano, siano radicalmente cambiate.

 

Di Maio e Varricchio a Washington

Cadono gli strali lanciati contro la Nato e l' Europa, accusati nella prima versione del programma M5S di essere inefficaci, miopi, causa di instabilità. Tanto da portare a una «discordanza tra l' interesse della sicurezza nazionale italiana e le strategie messe in atto dalla Nato». E alla promessa di sottoporre «al Parlamento un' agenda per il disimpegno dell' Italia da tutte le missioni militari della Nato. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani».

 

F 35

Nel programma definitivo, però, tutto questo non esiste più. Al suo posto, il lavoro di cesello del comitato M5S ha preferito riconoscere che «la presenza delle basi Usa sul territorio italiano trova la sua giustificazione normativa nella bilateralizzazione dell' art. 3 del trattato Nato».

 

Con la stessa disinvoltura, i Cinque stelle fanno sparire le frasi in difesa dell' intervento russo in Ucraina: «La miopia della politica estera italiana, dell' Unione europea e dell' amministrazione Obama, che non ha permesso di cogliere i timori della Russia e interpretare le azioni di Mosca come volte al mantenimento della sua sfera di influenza». E si perde traccia della teoria secondo cui il «caos che regna in Libia dimostra come l' unilateralismo dell' intervento umanitario sia fallito». Nelle stesse pagine del programma definitivo, invece, si preferisce parlare della necessità di «affrontare insieme in Europa» le sfide del domani «come stati sovrani liberi e indipendenti».

 

Ogni posizione netta viene smussata. E così si prosegue, con i due testi sotto mano, trovando che la difesa convinta dei paesi del Medio Oriente, sconvolti «dall' interventismo occidentale», il 21 febbraio scompare, sostituita dall' accusa, a quegli stessi paesi, di avere un «sistema di governo a dir poco inadeguato agli standard universali».

 

GRILLO PUTIN

Anche l' Euro non è più un nemico. Perché se prima la situazione italiana nella zona euro era «insostenibile. Siamo succubi della moneta unica», dopo l' intervento dei censori M5S si rimarca come «questo non significa abbandonare perentoriamente la moneta unica».

 

Oltre alla politica estera, nell' elefantiaco programma pentastellato, sono stati ritoccati anche gli altri dossier. Nel capitolo dedicato alla Difesa, ad esempio, non è mai arrivato in porto il «trasferimento di fondi dal programma F35 alla cybersecurity». E in quello dedicato alla Sicurezza l' obiettivo di accorpare le forze di polizia, guardia di finanza, carabinieri e polizia penitenziaria, si è ridotto alla necessità di maggiore coordinamento. Tutto sta nel comprendere quanto le «semplici modifiche di forma» possano incidere radicalmente nella sostanza.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - LA SCONFITTA MARCHIGIANA SE LA SONO CERCATA I PARTITI DEL CENTROSINISTRA – GRAN PARTE DEL 50% DEGLI ASTENUTI SONO I DELUSI DEI VARI E AVARIATI SCHLEIN, CONTE, FRATOIANNI, RENZI - NON PERVENUTI ANCHE GLI EFFETTI NELLE URNE DELLA PROSSIMA NASCITA DELLA COSIDDETTA “TENDA” CENTRISTA E RIFORMISTA - IL RISULTATO DELLE MARCHE, SE GALVANIZZERÀ I SOGNI DI GLORIA DEI FRATELLINI DELLA MELONI, POTREBBE COMPORTARE IL RISCHIO DI UN’EROSIONE DI VOTI NELLE REGIONI APPANNAGGIO DEL CENTRO-SINISTRA (SOPRATTUTTO LA CAMPANIA, DOVE PERDURA LO SCAZZO CON DE LUCA) - LE MARCHE SONO L’ENNESIMA PROVA CHE L’APPEAL DELLA SIGNORINA ELLY NON FUNZIONA: LE CAPACITÀ RETORICHE E MEDIATICHE DELLA DUCETTA SE LA MANGIANO CON UN SOL BOCCONE - DOPO LE REGIONALI, CERCASI QUALCUNO DEL PD CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP DI BUCARE IL VIDEO CON UNA ORATORIA POPOLARE E TRASCINANTE...

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...