
DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…
marco furfaro elly schlein foto di bacco
DAGOREPORT
Malgrado un’opposizione sinistrata e supercazzolara, che si dibatte per una settimana per un Gay Pride in Ungheria anziché impegnarsi sui problemi reali della gente, sarà un’estate molestata da dubbi e brutti pensieri quella che ha davanti Giorgia Meloni.
Se in campo europeo sta cercando di democristianizzarsi, puntando verso il centro di Ursula von der Leyen e di Fredrich Merz, traguardo il Partito Popolare Europeo, in casa la musica cambia.
lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi
Se prende una sberla alle regionali d’autunno, tipo un 4-1 con la perdita delle Marche, la Signorina premier teme che una caduta possa trasformarsi nell’inizio della fine.
Nel paese di Totti e Andreotti, di Ferragni e Barbara D’Urso, succede sempre così: basta uno schiocco di dita nella cabina elettorale e si finisce nel cono d’ombra. Di colpo, crolla rovinosamente tutto, dall’altare alla polvere, come è accaduto al Pd (che Renzi alle europee aveva portato il Pd al 40,8%), alla Lega (che nel 2019 all’epoca del governo gialloverde di Salvini veleggiava nei sondaggi al 34%), al M5s (con Di Maio vincitore indiscusso delle elezioni politiche 2018 con il 32% dei voti).
roberto vannacci matteo salvini meme by edoardo baraldi
Ecco perché serpeggia un pesante nervosismo per le continue “stonature” del trombonista Matteo Salvini, tallonato com’è dal generalissimo Vannacci, che non si è accontentato di essere nominato vice segretario della Lega, trasformandosi nel vero avversario alla leadership del Capitone, già Capitano.
Il simpatico autore de “Il mondo al contrario”, tanto per distinguersi da Salvini e dai governatori leghisti, non si è fatto alcun problema di presentarsi in Veneto e proclamarsi contro il terzo mandato spazzando via i sogni di Luca Zaia.
Secondo i calcoli dell’eurodeputato, dell’8,8% che oggi i sondaggi accreditano al Carroccio, la metà appartengono ai fanatici della Decima; e dei voti del Veneto, Lombardia, Friuli, regioni che esprimono un governatore leghista, frega poco: l’importante per Robertino è la conquista del voto nazionale del partito fondato da Umberto Bossi.
Dopodiché, avrà inizio la seconda tappa dell’ex comandante dei paracadutisti della “Folgore”: come strappare a Fratelli d’Italia quell’elettorato post-fascio che rappresenta lo zoccolo duro da cui decollò il trio Meloni-Crosetto-La Russa, all’indomani dalla scissione dal Partito delle Libertà di Berlusconi e Fini, che Giorgia Meloni ha gettato alle spalle durante i tanti compromessi e i continui voltafaccia al passato che hanno punteggiato la sua irresistibile ascesa al potere.
GIORGIA MELONI E LA MEMORIA - VIGNETTA BY MANNELLI
Dopo i primi tre anni di governo, la Statista della Garbatella si ritrova infatti intronizzata al 29% con zero opposizione all’interno di Fratelli d’Italia, essendo riuscita a zittire l’ala nostalgica dei reduci e combattenti col fez incorporato a suon di posti e prebende.
Ad oggi, un fatto è chiaro: azzoppato Salvini, alla Meloni l’unico pericolo all’interno della coalizione di governo può provenire solo dalle future mattane di Vannacci. Oppure da un cambio di leadership all’interno di Forza Italia. Che la Famiglia Berlusconi sia da tempo insofferente di vedere il ciociaro Tajani ridotto col tovagliolo sul braccio al servizio della Ducetta, è notorio.
Come è risaputo dei tentativi di Marina Berlusconi di scovare un sostituto: raccontano a Milano che avrebbe dato mandato alla sondaggista Alessandra Ghisleri di trovare sulla piazza un tipino capace di rinverdire i tempi gloriosi di Papi Silvio.
Soprattutto al Nord, dove gli elettori di Forza Italia ha del tutto dimenticato il berlusconismo e alle ultime europee il partito di Tajani ha raccattato un risultato debolissimo: se in Lombardia, Liguria, Val d’Aosta e Piemonte ha toccato il 9,4%, in Veneto, Friuli, Trentino e Emilia-Romagna ha ottenuto la miseria del 7%.
Gli azzurri galleggiano grazie ai voti della Campania, della Calabria, della Sicilia. Ma i loro capoccioni, dal partenopeo Fulvio Martusciello al calabro Roberto Occhiuto, sono azzoppati da inchieste giudiziarie o problemi di salute. Occorre un nuovo marinaio al timone per cambiare rotta. Oggi il nome più in ballo è quello di Matteo Prandini, presidente della Coldiretti che vanta un milione e seicentomila iscritti.
ettore prandini con giorgia meloni
La prima uscita pubblica di Meloni appena insediatasi nel 2022 al governo del Paese fu a un evento Coldiretti a Milano. Ma il feeling fortissimo che legava l’associazione e il governo è pian piano scemato una volta che Francesco Lollobrigida è stato sbattuto fuori di casa con un’intervista a “Il Foglio” dalla coniuge Arianna Meloni.
La conseguente messa ai margini della Fiamma Magica di Palazzo Chigi del ministro dell’Agricoltura non poteva non avere contraccolpi sulla Coldiretti, che si ritrova con i suoi iscritti furenti per il dazismo trumpiano che potrebbe portare a una diminuzione delle esportazioni e del fatturato per le aziende italiane.
tweet sulla separazione tra arianna meloni e francesco lollobrigida 3
Ad aprile, quando sono entrate in vigore le tariffe aggiuntive sulle merci europee volute dal presidente Donald Trump (prima al 20%, poi dimezzate al 10%), la crescita delle esportazioni agroalimentari negli USA è drasticamente diminuita rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Se il dazio al 10% dovesse restare, comporterebbe un aggravio di spesa di quasi 800 milioni di euro per i cittadini USA, con ricadute sulle aziende italiane.
Il camaleontismo di tenere il piede in due staffe della Meloni nei confronti del Caligola della Casa Bianca, senza più un Lollo ad alzare la voce nel circolo della Fiamma Magica, ha spinto il potentissimo direttore generali di Coldiretti, Enzo Gesmundo, a lanciare nel salottino milanese di Marina Berlusconi la candidatura alla leadership di Forza Italia del suo baldo presidente Ettore Prandini. Il quale, a sua volta, ha incontrato più volte la Cavaliera ma, come il fratellino Pier Silvio, prima di prendere una decisione passano gli anni.
ettore prandini vincenzo gesmundo
Questa è la cornice in cui si trova oggi il governo della Thatcher del Colle Oppio: tutto è in movimento, niente rimane statico ma ogni cosa è in continuo cambiamento. Come dicono quelli che hanno fatto il classico: “panta rhei” (tutto scorre)…
vincenzo gesmundo foto di bacco (2)
vannacci e l'anello da 50 euro con i simboli della X Mas e il fascio littorio
LA SEPARAZIONE TRA ARIANNA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - MEME IL GIORNALONE - LA STAMPA
giorgia meloni al villaggio della coldiretti 1