buffagni (1)

QUALCUNO DICA A BUFFAGNI, IL COMMERCIALISTA CHE DECIDE LE SORTI DELLE PARTECIPATE ITALIANE, CHE SUL SITO DEL SUO EX STUDIO È SBAGLIATA LA PARTITA IVA! SU ''SCUTERI&CONSIGLIO'', DOVE FU FIRMATO IL FAMIGERATO CONTRATTO DEL CAMBIAMENTO, DA 4 MESI SI LEGGE ''123456789''. PER DEI TRIBUTARISTI È PIUTTOSTO IMBARAZZANTE - VITA, OPERE E AMBIZIONI DEL SOTTOSEGRETARIO AGLI AFFARI REGIONALI CHE PENSA SOLO AGLI AFFARI MILIARDARI DELLE GRANDI AZIENDE

SCUTERI E CONSIGLIO L EX STUDIO DI BUFFAGNI CON LA PARTITA IVA SBAGLIATA

 

1 - ALMENO LA PARTITA IVA, SCRIVETELA GIUSTA

Dagonota - Qualcuno avverta Buffagni e i suoi ex colleghi dello studio Scuteri & Consiglio, che nel miserello sito che promuove le loro attività di commercialisti, c'è un dettaglio che farebbe gelare il sangue a qualunque potenziale cliente. No, non sono le tre scarne paginette con foto milanesi d'archivio e una lista generica di aree di competenza, in cui non si trovano manco i nomi dei soci e dei collaboratori, i casi trattati, o qualche pubblicazione, elementi che ormai costituiscono il minimo indispensabile per chi crea il sito di uno studio di commercialisti (figuriamoci per uno che lavora al fianco di Casaleggio).

SCUTERI E CONSIGLIO L EX STUDIO DI BUFFAGNI CON LA PARTITA IVA SBAGLIATA

 

Il dettaglio che riguarda lo studio di Viale Tunisia 22 dove fu firmato il famigerato Contratto del Cambiamento si legge in basso a destra, subito sotto l'indirizzo e-mail e il telefono, in ciascuna delle tre smilze pagine. Si tratta della Partita Iva. Che recita: ''123456789''. Voi direte: che fortunata coincidenza! Dei tributaristi che hanno la partita Iva più facile e memorabile di sempre. Purtroppo non è così: la partita Iva è composta da 11 numeri, e come potete facilmente contare, quella si ferma a 9.

 

Siamo semplicemente davanti a un errore grossolano, qualcuno che mette un numero a caso in attesa di fornire l'informazione corretta. Con un ulteriore problema: quel sito è online da almeno 4 mesi (la prima volta che a Dagospia ci siamo imbattuti in http://www.scutericonsiglio.it/ era lo scorso novembre), e indirizzo, numero e fax ci sono (sempre che risponda qualcuno...). Tenere un simile errore in homepage dopo tutto questo tempo, per dei commercialisti, è piuttosto imbarazzante…

Buffagni

 

 

2 - COMPETENZA REGIONALE SUI BOIARDI

Francesco Bonazzi per “la Verità

 

Non c' è nomina pubblica in cui non intervenga il sottosegretario alla presidenza Stefano Buffagni, anche sui giornali. Il commercialista grillino è onnipresente su Authority e grandi partecipate di Stato, da Fincantieri a Leonardo. E sicuramente si sta preparando a dire la sua su Eni e Saipem.

Visto che l' ottimo Buffagni ha però la delega agli Affari regionali e le autonomie, per la par condicio urge che il ministro del Tesoro Giovanni Tria dica la sua anche sui consorzi agrari e di bonifica.

 

 

3 - BASKET, STAGE ALL' IKEA E POTERE ECCO IL RAS DELLE NOMINE A 5 STELLE

Roberto Petrini per “Affari & Finanza - la Repubblica

 

Laureato in Economia e management alla Cattolica, 36 anni, sposato, è sottosegretario agli Affari Regionali ma è da otto mesi il plenipotenziario di Di Maio per tutte le operazioni di potere. Compresi gli strappi con la Lega A prima vista, lo diresti appena uscito dagli Anni Ottanta: chioma abbondante sul collo, ampio colletto, cravatta d' ordinanza e senza grande fantasia.

massimo casiraghi con stefano buffagni e danilo toninelli

 

La sua è l' uniforme del potere, ordinaria e distratta, come quella che indossavano i democristiani, troppo presi dalla mistica della politica per seguire i trend della moda. Difatti, sia detto con simpatia, ricorda in qualche modo Raffaele Fitto, uno degli ultimi democristiani rimasti in circolazione. Forse resterà alla storia per la sua ultima uscita stile Prima Repubblica, di venerdì scorso. quando ha annunciato, creando qualche imbarazzo, che la crisi di governo per colpa della Tav «è già aperta».

 

Eppure quando la Dc mori, nel 1994, Stefano Buffagni, aveva solo 11 anni e giocava a basket all' oratorio della Misericordia, a Bresso, centro-dormitorio a Nord di Milano, dove prevalgono le "nuance" del grigio. La grinta e l' intelligenza non gli mancavano e sono due caratteristiche che ha portato con sé a Palazzo Chigi, dove da otto mesi è il plenipotenziario di Di Maio per tutte le operazioni di potere, a partire dalle nomine.

Buffagni

 

Chi conosce i suoi compagni di scuola, quelli dell' Istituto tecnico Galvani, che frequentò, prima di laurearsi in Economia e management alla Cattolica di Milano, ci tiene, con qualche malizia, a ricordare il seguente episodio: il piccolo Stefano per non farsi copiare proteggeva test ed esercizi con il busto e le mani salvo poi, impietosito, concedere la dritta giusta, soprattutto in matematica.

 

Un regalo che faceva scontare per intero, nel pomeriggio, nei campetti di basket di Bresso: a fare la squadra voleva sempre essere lui.

Occupare i posti dove si decide è sempre stata una sua ambizione; e dove esercitarla se non in politica? Così nel 2010, diventa attivista dei Cinque stelle, nel 2013 entra in consiglio regionale. È il vero trampolino di lancio: conferma le sue qualità, intelligenza e aggressività.

 

BUFFAGNI INPS

Apprende che per fare politica bisogna essere spregiudicati: tuona contro la giunta leghista, ma poi non esita ad andare in tandem con Bobo Maroni, come quando tirò la volata al primo esperimento di voto con tablet per il referendum sull' autonomia voluto dal Carroccio. La quadratura del cerchio: nuovismo stile Casaleggio e indipendenza padana.

Ormai Stefano Buffagni, a 36 anni, è nell' empireo e ricorda con nostalgia quando da studente arrotondava con uno stage all' Ikea.

 

Non che avesse bisogno di un salto sociale, giacché la famiglia non se la passa male, ma certo sedere a Palazzo Chigi e nominare amministratori delegati e burocrati di Stato, è un' altra cosa.

 

Un particolare, avvenuto dopo le elezioni del 4 marzo che lo portarono alla Camera dice più di ogni altra storia. Era il maggio dello scorso anno e Salvini e Di Maio si erano riuniti al Pirellone di Milano per stendere il celebre contratto di governo. Dopo un primo momento dei due si persero le tracce. Dov' erano finiti? In cerca di riservatezza erano stati accolti dallo studio Scuteri e Consiglio di viale Tunisia, dove il padrone di casa era Stefano Buffagni.

stefano buffagni

 

Si può dire di più? Sì. Che Di Maio è stato spesso ospite dei Buffagni, Stefano e la moglie Giorgia, anche lei impegnata nel mondo del credito e della finanza. Come si può dire che il legame di Buffagni con Casaleggio è più che saldo. Dei tempi andati resta solo qualche rammarico dei militanti grillini della prima ora di Bresso che oggi lamentano, non senza qualche invidia, che Stefano si sia montato un po' la testa.

 

Ma questo succedeva e succede a tutti i politici che conquistano un palchetto di proscenio nel teatro romano. Piuttosto sono i dossier sui quali si esercita Buffagni a far tremare i polsi agli alleati leghisti e all' establishment. Lui è sottosegretario agli Affari Regionali, dunque sta a Palazzo Chigi, come vice della leghista, la ministra Erika Stefani, e dovrebbe occuparsi di marcarla sulla cruciale vicenda della autonomia regionale differenziata.

 

stefano buffagni giuseppe conte

Invece interpreta il suo mandato a tutto tondo, e si considera un po' il gemello di Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario leghista, che risiede a Palazzo Chigi come lui, ma è sottosegretario alla presidenza del Consiglio e dunque ha legittimamente il compito di sbrigare tutti gli affari di governo a 360 gradi.

 

Sia come sia, Buffagni in otto mesi ha ruggito da par suo. Considerato una sorta di intellettuale in un movimento dove le lauree sono un bene scarso, è diventato il teorico della "discontinuità", cioè l' argomento politico per far fuori l' élite. Lo usa senza mezzi termini, brandendolo come una scimitarra.

 

Bankitalia occupa i suoi pensieri: «Serve un segnale di discontinuità », tuona mentre opera per bloccare le conferme dei membri del direttorio che spettano al governatore. Non teme neanche il ministro del Tesoro Tria che, reo di essersi espresso a favore della Tav, viene maltrattato: «Hai preso impegni con Bruxelles, senza averli concordati con chi aveva i voti, e hai generato un danno successivo», ha guerreggiato alla volta di Via XX Settembre.

STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO

 

Dove c' è una poltrona c' è Buffagni che pure deve avere un animo sensibile se è vero che, con la pallina rossa sul naso, da anni dedica qualche ora ai bambini negli ospedali. Ma la guerra è guerra e l' establishment è il nemico da abbattere. Così guida l' operazione Savona, riuscendo a mediare anche con Conte e Quirinale: il vecchio professore alla Consob in cambio della testa del "grillino" Minenna. Blocca Nori all' Inps, combatte per la Fincantieri e la Cdp. Non si annoierà: per ora nelle nomine importanti la Lega batte i grillini 5 a 4 ma la prateria delle poltrone di Stato è sterminata e Buffagni è ancora molto giovane.

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTAbeppe grillo con buffagni Stefano Buffagni e Toninelli

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO