bibi netanyahu elezioni

“QUELLA DI NETANYAHU È UNA BUONA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA. LA VERA QUESTIONE È CHI COMANDA IN ISRAELE: IL GOVERNO ESPRESSIONE DEGLI ELETTORI O I GIUDICI ELETTI DA SE STESSI?” - IL SEMIOLOGO UGO VOLLI IN DIFESA DI “BIBI”: “IN ISRAELE C’È UN SISTEMA SECONDO CUI IL POTERE GIUDIZIARIO PUO’ DECIDERE SU TUTTO - LA CORTE SUPREMA SI È ACCAPARRATA I POTERI DELLA NOSTRA CORTE DI CASSAZIONE COME TRIBUNALE DI ULTIMA ISTANZA, DELLA CORTE COSTITUZIONALE GIUDICANDO LE LEGGI, E DEL CONSIGLIO DI STATO ANNULLANDO GLI ATTI DELL’AMMINISTRAZIONE…”

Estratto dell’articolo di Daniel Mosseri per “Libero quotidiano”

 

UGO VOLLI

[…] gli israeliani continuano a scendere in piazza contestando i progetti dittatoriali della maggioranza, una coalizione di nazionalisti e religiosi. Della paura del fascismo in Italia come in Israele, di democrazia, dittatura ed equilibrio fra i poteri discutiamo con Ugo Volli fino al 2019 professore ordinario di Semiotica del Testo e Filosofia della Comunicazione all’Università di Torino. […]

 

Durante la sua visita in Israele il presidente del Senato Ignazio La Russa ha condannato il fascismo ma non come male assoluto. Ha sbagliato?

«In politica il termine assoluto mi sembra poco ragionevole. Il fascismo è stato il male e lo dico da esponente di una famiglia ebraica che è stata perseguitata. Ma assoluto vuol dire che non ha relazione con altro. E che vuol dire? Peggio del comunismo? O del nazismo? Io non capisco questa formula teologica. […]».

benjamin netanyahu e la moglie sara in aeroporto

 

Le prese di distanza valgono per tutti?

«Non davvero. Nessuno chiede agli esponenti della sinistra di prendere le distanze da Lenin o dal Che Guevara che uccideva gli omosessuali». […] «Perché in Italia, come in tutto il mondo occidentale, esista un’egemonia culturale della sinistra. I comunisti e i loro eredi sono riusciti a riunire magistratura e giornali su temi che convengono a loro, e il fascismo viene usato come arma nei confronti della destra. Ma il contrario non vale. Anzi, a sinistra si pensa che il temine anticomunista non sia un titolo d’onore ma una colpa».

 

sara e benjamin netanyahu

[…] «Netanyahu è l’uomo che ha governato Israele più a lungo. Eletto e ri-eletto democraticamente[…]».

 

Perché la sua riforma accende gli animi? È sbagliata?

«No, è una riforma buona. In Israele c’è un sistema che si è costruito progressivamente secondo cui chi ha il potere di decidere su tutto, dallo schieramento dei militari a chi va al governo fino ai permessi di costruzione in Giudea e Samaria, è il potere giudiziario.

 

UGO VOLLI

La Corte suprema si è accaparrata i poteri della nostra Corte di Cassazione come tribunale di ultima istanza, della Corte Costituzionale giudicando le leggi senza questa competenza fosse prevista, e del Consiglio di Stato annullando gli atti dell’amministrazione. E come se questo non fosse abbastanza, è anche tribunale di prima istanza che ascolta chiunque voglia intervenire contro il governo, anche se chi ricorre non è israeliano né ha un interesse diretto nel procedimento».

 

Ma perché Bibi vuole che la Knesset abbia l’ultima parola rispetto alla Corte Suprema?

sara e benjamin netanyahu 2

«Perché questa si è anche arrogata il diritto di abolire le leggi fondamentali d’Israele (che non ha una costituzione scritta, ndr) sulla base del principio di ciò che alla corte sembra “ragionevole”, che non è un criterio oggettivo».

 

Possiamo fare un esempio?

«La Corte sta per decidere se la nomina del ministro Bezalel Smotrich (del Partito nazionale religioso, ndr) sia ragionevole. Non legale, ragionevole. Come se lui non fosse uscito da un voto».

 

Ma perché cambiarne i criteri di nomina della Corte?

israele proteste contro la riforma della giustizia di netanyhau 3

«Negli Usa la nomina il presidente, in Italia un terzo il presidente, un terzo il Parlamento, un terzo la magistratura. Oggi in Israele la Corte si nomina tutta da sé».

 

[…] Bibi è in conflitto di interessi?

«No perché lui è imputato in processi di primo grado e cambiare i poteri della Corte suprema o le regole per la sua elezione non ha alcun effetto su quei procedimenti. La vera questione è chi comanda in Israele: il governo espressione del Parlamento, e cioè degli elettori, o dei giudici eletti da se stessi?».

benjamin netanyahu

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