SI METTE MALISSIMO PER PEDRO SANCHEZ: IL PREMIER SPAGNOLO COSTRETTO AL RIMPASTO (IL QUARTO IN QUESTA LEGISLATURA) DOPO IL VOTO AMMINISTRATIVO IN ESTREMADURA, CHE HA SANCITO L’EXPLOIT DELL'ULTRADESTRA DI VOX E LA SCONFITTA DEI SOCIALISTI - SANCHEZ, IN CRISI E TRAVOLTO DALLE INCHIESTE PER CORRUZIONE, PROVA A MISCHIARE ANCORA UNA VOLTA LE CARTE - LA PORTAVOCE DEL PARTITO SOCIALISTA ASSICURA: “PEDRO RESTERÀ IN CARICA ANCORA PER MOLTO TEMPO”
Benedetta Perilli per “la Repubblica” - Estratti
L'anno della politica spagnola si conclude con lo stesso andamento tumultuoso che ha caratterizzato l'intero 2025: tra scandali di corruzione, inchieste eclatanti, accuse di molestie, alleanze che si rompono e teste illustri che vacillano senza mai cadere, l'ultimo colpo di scena arriva dalle elezioni amministrative anticipate nella regione dell'Estremadura con il crollo del Psoe del premier Pedro Sánchez.
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Tiene dunque il Pp, anche se in lieve calo perdendo 4 seggi sui 33 necessari, ma il vero exploit è di Vox che passa da 5 a 11 seggi arrivando a superare il Psoe nel comune di Badajoz. Guardiola aveva indetto elezioni anticipate dopo che Vox non aveva approvato il bilancio ma, stando ai risultati, dovrà comunque fare i conti con Vox per governare.
PEDRO SANCHEZ CON IL MEME 'PERRO' SANCHEZ
Il Partito socialista (Psoe) perde invece 10 seggi sui 28 conquistati nel 2023 – mentre cresce di misura l'estrema sinistra di Podemos e Izquierda Unida – e tra le ragioni del "fracaso" socialista ci sarebbe la scelta del candidato, Miguel Angel Gallardo, che in primavera andrà a processo con il fratello di Sánchez, David, per reati di traffico d'influenze.
È il primo dei test delle urne che può anticipare il sentimento degli elettori che nel 2027 – a meno che non ci sia un voto anticipato – si troveranno a scegliere il nuovo governo. A febbraio si voterà in un'altra comunità autonoma governata dal Pp – l'Aragona – e poi in Castiglia e Leon e Andalusia. Se il leader di Vox, Santiago Abascal, ha celebrato il trionfo «dell'unico partito che parla dei problemi reali dei cittadini», mentre Alberto Núñez Feijóo – a capo del Pp – ha spiegato che «gli spagnoli non vogliono più il sanchismo» e che alle prossime regionali «l'effetto domino non si fermerà»,
Sánchez non ha commentato ma è intervenuto in mattinata dalla Moncloa annunciando un piccolo rimpasto di governo, il quarto di questa legislatura: la socialista Elma Saiz è la nuova portavoce dell'esecutivo e Milagro Tolon nuova ministra di Educazione e sport, entrambe in sostituzione di Pilar Alegria, che ora si candida alle regionali in Aragona.
Pur riconoscendo il risultato non ottimale, «il progetto socialista guidato da Sánchez è più forte e vivo che mai», ha detto la portavoce del Psoe Montse Mínguez, «Sánchez resterà in carica ancora per molto tempo».


