berlusconi salvini

SI SALVINI CHI PUO’ DALL'ESTREMISMO PAROLAIO - DOPO LA DISFATTA DI LE PEN, BERLUSCONI SFIDA IL LEADER DELLA LEGA: “CON LUI ALLA GUIDA DEL CENTRODESTRA PERDIAMO” - LA REPLICA TOSTA DI SALVINI: “UNITA’ SI' MA IL CAPO LO SCELGO IO E SE NON GLI STA BENE FACCIAMO LE PRIMARIE”

salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

«Certo che gliela concedo, l’unità del centrodestra. Ma il leader lo scelgo io e se non gli sta bene facciamo le primarie». Matteo Salvini è insolitamente parco di apparizioni tv ed esternazioni “social”, nel day after della disfatta lepenista.

 

Mentre a Roma in Transatlantico è un tripudio di forzisti a testa alta e petto in fuori. Lo stesso Silvio Berlusconi adesso rilancia: «La lezione francese deve essere chiara a Matteo, non basterà solo essere solo uniti, ma a guidare la coalizione dobbiamo essere noi moderati, non certo loro».

 

Sono scintille tra i due, a poche ore da un nuovo faccia a faccia previsto oggi. Il capo del Carroccio parlando col suo stato maggiore lascia subito intendere che non sarà certo il ko del Front National a fermarlo nella scalata al centrodestra. L’eurodeputato sa che tra due anni non potrà giocarsi da solo la partita contro Renzi e Grillo, tanto più che anche in Italia vige il doppio turno. Ma a maggior ragione la coalizione in formato listone unico dovrà essere a trazione Carroccio. Gli ultimi sondaggi d’altronde, è il messaggio all’indirizzo di Berlusconi, non lasciano dubbi.

 

 salvini (d), con silvio berlusconi  d salvini (d), con silvio berlusconi d

Peccato che il Cavaliere sia convinto dell’esatto opposto. Nell’immediato post elezioni in Francia il leader forzista si sente abbastanza rassicurato dal responso del secondo turno. Tutt’altro che entusiasta per l’affermazione di Nicolas Sarkozy, va detto, ormai cordialmente detestato e pubblicamente ignorato.

 

L’ex premier però vede rosa: «Se in Francia uno come lui che sembrava finito ha potuto rialzare la testa, noi dobbiamo essere certi di poter risalire la china — è stato il ragionamento fatto da Arcore al telefono con i dirigenti forzisti — Qui Salvini correrà con noi: spero che Matteo abbia capito la lezione, dovrà capire che servirà umiltà e un passo indietro da parte sua». “Matteo” invece si prepara a far valere il suo peso e il risultato non sembra essere quello sperato da Berlusconi: unità sì, ma a guida leghista.

 

BERLUSCONI E SALVINIBERLUSCONI E SALVINI

Eppure nei capannelli di Montecitorio, e anche fuori da lì, i forzisti ieri quasi cantavano vittoria. «L’individualità spinta non premia» dice Giovanni Toti, «dalla Francia un monito chiaro, uniti si vince» il capogruppo Paolo Romani, «una lezione anche il nostro centrodestra» ripete Deborah Bergamini.

 

Salvini ha le idee chiare e sulla sua strada trova Raffaele Fitto, coi suoi conservatori sempre più smarcato dal resto del centrodestra. Anche lui adesso torna alla carica per invocare le primarie. Per il momento l’argomento è tabù. Ed è difficile che venga inserito all’ordine del giorno dell’incontro previsto per oggi ad Arcore: un nuovo vertice di coalizione che (salvo possibili disdette dell’ultimora) Berlusconi dovrebbe tenerlo in villa proprio con Salvini e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia.

salvini balla con marine le pensalvini balla con marine le pen

 

L’emergenza è il pantano nel quale si ritrovano per le amministrative. «Entro Natale avremo il candidato a Milano» si era sbilanciato il capo leghista. Ma il nome di Alessandro Sallusti è l’unico ufficialmente in campo e non si sa per quanto, dato che parte con un handicap da sondaggi di una ventina di punti sul probabile candidato Pd Giuseppe Sala.

 

Così, nel capoluogo lombardo, sebbene roccaforte di Salvini e Berlusconi, i due sono al palo, mentre il centrosinistra abbonda di candidati ed è già in piena campagna da primarie. Stessa impasse su Roma, dove la Meloni è sempre più intenzionata a dare forfait e, al contempo, a sbarrare il passo ad Alfio Marchini. L’ex premier a questo punto non ci sta e già oggi tornerà a insistere sul nome dell’imprenditore per la Capitale. La Lega invece potrebbe strappare la candidatura per il notaio Alberto Morano a Torino e Lucia Borgonzoni a Bologna.

berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta   9berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 9berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta   5berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 5berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta   7berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 7SALVINI MELONI BERLUSCONISALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO