LO STRANO CASO DEL SOLDATO BOWE: IL MILITARE LIBERATO DAI TALEBANI VERRÀ PROCESSATO PERCHÉ SI IPOTIZZA SIA STATO CATTURATO MENTRE DISERTAVA - I REPUBBLICANI ATTACCANO OBAMA PER AVER FATTO ACCORDI CON I TERRORISTI

Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"

Avamposto Mest. I mezzi blindati disposti in cerchio come i carri del Vecchio West. Filo spinato. Una torretta e qualche tenda. Un buco nell’Afghanistan. È qui che il 30 giugno 2009 il soldato Bowe Bergdahl, allora 23 anni, scompare. O diserta, come accusa un commilitone: «A fine del turno di guardia lascia elmetto e fucile, quindi abbandona, non visto, la piccola base. Si tiene solo una piccola bussola».

bowe bergdahlbowe bergdahl

Forse, come aveva confessato ai suoi compagni, per arrivare a piedi sino in India. Bowe non ci arriverà mai, sarà catturato dai talebani. Difficile dire se sia andata proprio così. Nei documenti di Wikileaks raccontano che lo avrebbero sorpreso mentre era in una latrina improvvisata. Il tempo ed un’eventuale inchiesta potranno svelare i dettagli di una storia dove il militare è tutto. A cominciare dalla sua vita avventurosa.

Bowe cresce a Hailey, 6 mila anime raccolte in un angolo dell’Idaho. Il padre, Robert, ha comprato un pezzo di terra e ha costruito la casa. Poi l’ha riempita di libri, a migliaia, e per molto tempo non ha avuto neppure il telefono. Fa il muratore, d’inverno ripara gli sci, si dedica alla famiglia. Oltre a lui, la moglie Jani, una figlia e Bowe.

bowe bergdahl 2bowe bergdahl 2

I due non vanno a scuola, all’insegnamento ci pensano i genitori. Anni spensierati. Non c’è cosa che Bowe non faccia. Caccia e pesca fin da piccolo, si arrampica in montagna, trekking, tiro, kayak, motocross, arti marziali e poi quello che non ti aspetti: il balletto. Lo descrivono idealista. Ama quel mondo semplice, però sogna di spingersi oltre l’orizzonte. E infatti compie un lungo viaggio in barca a vela in Atlantico, visita l’Europa.

Lo spirito inquieto di Bowe lo porta a guardare agli uomini in divisa. Li ammira prima ancora di conoscerli. Cerca di entrare nella Legione francese, però rinuncia quando scopre che deve rinunciare al passaporto americano. Prova allora con l’Us Army. Arruolato. Nel 2008 diventa un soldato di un reparto di fanteria.

bowe bergdahl bowe bergdahl

È convinto di poter aiutare il prossimo e non solo di dover combattere. Sarà la destinazione Afghanistan a fargli scoprire l’altra faccia. Dopo i primi mesi pieni di entusiasmo, Bowe manda una serie di email al padre. È disgustato dalla guerra, rimane sconvolto quando una veicolo investe un bambino, pensa che le pattuglie mandate a cercare le bombe siano uno sforzo inutile. Ora quei messaggi sono usati da quanti pensano che sia scappato. Resta che il 30 giugno 2009 diventa un prigioniero.

Bowe Bergdahl Bowe Bergdahl

I talebani ingaggiano la partita. Fanno trapelare la voce che Bowe si sarebbe trasformato in un loro istruttore. Uno scenario alla Homeland , la serie tv dove un soldato americano catturato collabora con i terroristi. Poi correggono: ha finto di aiutarci solo per tentare una fuga subito sventata. Dietro questa cortina di verità e bugie si tratta. Interviene un ex agente della Cia, un veterano di patti con il diavolo. Quindi la parola passa ai diplomatici. Un primo contatto nel 2010 a Monaco, segue la mediazione del Qatar.

Negoziati lenti, che spesso si arenano. Nel mezzo molti video diffusi dai talebani dove appare la «conversione» di Bowe. Cambia d’aspetto spesso. Rasato, quindi con la barba. Il Pentagono lo «segue» e lo promuove al grado di sergente. A Hailey, Robert e Jani conducono la loro campagna. Il padre si fa crescere la barba, studia la lingua pashtu, vive eternamente connesso a quanto avviene tra i monti afghani. Atteggiamenti a volte strani, però comprensibili quando hai un figlio nelle mani di un gruppo estremista. Il prigioniero, infatti, sarebbe finito alla formazione Haqqani ma sul suo destino decidono l’imprendibile Mullah Omar e capi locali.

Bowe Bergdahl Bowe Bergdahl

È seguendo questa strada, con l’aiuto dei qatarioti, che Washington arriva all’intesa nonostante una legge del Congresso vieti accordi di questo tipo. Cinque dirigenti talebani escono dalle gabbie di Guantanamo in cambio di Bowe. Il baratto è accolto con sdegno dai repubblicani. Sono state violate le regole e premiati i ricattatori. Obama è sotto attacco. Non lo aiutano i sospetti di tradimento sul militare e i colpi dei commilitoni: comprendiamo tutto, però non lo chiamate eroe e ricordate che per cercare di salvarlo sono morti almeno 6 militari.

Bowe Bergdahl Bowe Bergdahl

Bowe non può rispondere. Lo curano in un ospedale americano in Germania. Ha ferite psicologiche profonde, «non si fida di chi vuole aiutarlo», non ha ancora parlato con i familiari. Nei cinque anni di prigionia ha perso peso e l’inglese. Fatica a esprimersi. Lo aspettano terapie, poi molte domande dei superiori. Il cammino verso la pace di Hailey è ancora lungo. 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…