vladimir putin

SULL'UCRAINA PUTIN GIOCA ANCHE UNA PARTITA INTERNA AL CREMLINO - L'ALA DURA E PURA VUOLE LA GUERRA MA GLI OLIGARCHI NO: PERDEREBBERO TROPPO DALLE SANZIONI - ZAR VLAD VUOLE USARE LA CRISI CON KIEV PER ERGERSI A LEADER INSOSTITUIBILE IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL 2024 - PERÒ OGGI PERFINO I SUOI ELETTORI APPAIONO NEI SONDAGGI TERRORIZZATI DA UN'IPOTESI DI GUERRA, MENTRE NEI SONDAGGI UCRAINI I SOSTENITORI DELL'ADESIONE ALLA NATO AUMENTANO AL 62%, UN RISULTATO OPPOSTO A QUELLO CHE SPERAVANO A MOSCA…

Anna Zafesova per "La Stampa"

 

VLADIMIR PUTIN

Il "niet" russo alle proposte negoziali americane fa tremare la Borsa di Mosca, che torna a precipitare con i nuovi segnali di guerra, per poi sparire subito - letteralmente - dalla circolazione, con il sito del ministero degli Esteri russo che collassa immediatamente dopo e rimane inaccessibile per ore.

 

Dal grattacielo staliniano sulla piazza Smolenskaya arrivano sommesse giustificazioni su un «inconveniente tecnico», senza nemmeno tirare in ballo ipotesi di cyberwar e hacker ucraini.

 

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

Un momento imbarazzante per le ambizioni di un Paese che vuole tornare a venire riconosciuto superpotenza, che fa pensare a un disguido del server provvidenziale per prendere tempo: quando il sito della diplomazia russa torna online, ore dopo, il documento della «risposta» scende in basso nella lista delle notizie, e soprattutto cambia titolo: diventa un anonimo «Comunicato per i media», declassato da quello della risposta ufficiale a un commento su un testo ancora da pubblicare.

 

esercitazioni militare russe

Forse una correzione «tecnica»: molti osservatori infatti erano rimasti subito colpiti da un linguaggio molto polemico, più giornalistico che diplomatico, con accuse agli Usa come quelle di aver «rigirato» (tra virgolette nel testo) le proposte russe per renderle più «comode».

 

invasione russa dell ucraina gli scenari

O forse un tentativo di rimediare a una cartuccia sparata troppo presto, in una giornata che abbonda di segnali contraddittori provenienti dal Cremlino, dall'espulsione del viceambasciatore americano alle nuove accuse di «genocidio» dei russi contro gli ucraini, alla pioggia di mortai e bombe lungo la linea del fronte nel Donbass.

 

tensione russia ucraina

Casuale o voluto, il giallo del sito della diplomazia russa è sintomatico di questa guerra combattuto sul terreno mediatico ancora prima che nella neve e nel fango al confine con l'Ucraina. I canali russi mostrano carri armati portati via dalla Crimea e treni carichi di blindati che riprendono la strada di ritorno, a voler smentire le accuse del Pentagono sull'assenza di segni tangibili della ritirata promessa da Vladimir Putin.

 

vladimir putin

Una promessa fatta anche quella dagli schermi della televisione, così come la scenografia meticolosamente organizzata dei preparativi: prima il ministro degli Esteri Sergey Lavrov che suggerisce di dare una chance al negoziato, e poi quello della Difesa Sergey Shoigu che comunica il rientro delle truppe alla base dalle «esercitazioni» a Ovest.

 

Carri armati ucraini

Il presidente russo si mostra preoccupato e dubbioso, esige rassicurazioni dai ministri, prima di rassicurare a sua volta - sempre davanti alle telecamere - Olaf Scholz, garantendo di «non volere una guerra in Europa».

 

Un'esibizione che non può occultare il segnale che, almeno a livello di escalation mediatica, è stato Putin a dover rassicurare e smentire, proprio il giorno prima della data dell'invasione dell'Ucraina annunciata ai giornali americani da «fonti occidentali bene informate». Non c'è dubbio che i suoi cortigiani l'hanno notato.

guardia di frontiera ucraina

 

La «campagna ucraina» era infatti in buona parte diretta proprio a loro, per riproporre il leader russo come insostituibile in tempi di scontro «geopolitico», in vista delle elezioni del 2024. Infatti non è casuale che l'ultimatum sullo stop alla Nato era stato pubblicato sul solito sito del ministero degli Esteri in forma di bozza di trattato da firmare o respingere, un documento pensato per venire rifiutato, offrendo il pretesto per una di quelle escalation dalle quali il capo del Cremlino finora ha sempre guadagnato.

 

vladimir putin

Oggi però perfino i suoi elettori appaiono nei sondaggi terrorizzati da un'ipotesi di guerra, mentre nei sondaggi ucraini i sostenitori dell'adesione alla Nato aumentano al 62%, un risultato opposto a quello che speravano a Mosca.

 

Il dilemma di Putin resta dunque irrisolvibile: la sua visione del mondo postimperiale non gli concede di rassegnarsi a un'Ucraina che fugge dalla Russia tra le braccia dell'Occidente, ma l'invasione ha un prezzo troppo alto per tutti, in primo luogo i suoi stessi seguaci.

 

volodymyr zelensky mangia con i soldati

Anche il testo pubblicato dal ministero degli Esteri ieri porta i segni della stessa ambivalenza: plaude al «potenziale per un accordo» con gli Stati Uniti sul disarmo, ma nello stesso tempo ribadisce testardamente tutte le posizioni russe su Crimea, Donbass e Nato.

 

Potrebbe essere un discorso fatto alla suocera perché nuora intenda, ma l'esistenza di un eventuale scontro all'interno del Cremlino si può intuire soltanto da segnali indiretti ancora più ambigui di quelli mandati dal Politburò dei tempi di Brezhnev. Il compromesso non è mai stato un'arte in cui il putinismo ha brillato. Raggiungerlo e/o imporlo non sarà facile.

esercitazioni militari russeguardie di confine ucraine truppe russe crimea soldati ucraini

VLADIMIR PUTIN DURANTE IL FACCIA A FACCIA CON EMMANUEL MACRON

separatisti filo russi nel donbass ponte sul fiume prypiat 5carri armati russi meme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 4stanze delle torture in ucraina 3pressione russa sull ucraina esercitazioni militare russe 1separatisti filo russi nel donbasspossibile scenario invasione russa dell ucraina L ASILO COLPITO DAI SEPARATISTI FILO-RUSSI NEL DONBASScarri armati russi lasciano la crimea

meme sull incontro putin macron 2alexander lukashenko vladimir putin vladimir putinVLADIMIR PUTIN IN COLLEGAMENTO CON GLI IMPRENDITORI ITALIANI meme sull incontro putin macronDeepfake di Vladimir Putin meme sull incontro putin macron Sergei Shoigu e Vladimir Putinsilvio berlusconi e vladimir putin 9MEME SULL INCONTRO TRA MACRON E PUTINVINCENZO TRANI ALLA VIDEOCONFERENZA CON VLADIMIR PUTINXI JINPING E VLADIMIR PUTINEMMANUEL MACRON VLADIMIR PUTIN meme sull incontro putin macron 3VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

Ultimi Dagoreport

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...