giorgia meloni antonio tajani

SUPERBONUS, SUPERSCAZZO NELLA MAGGIORANZA – NELL’ULTIMA NOTTE DELLA MANOVRA AL SENATO, FORZA ITALIA RILANCIA LA PROROGA AL 110% CHE LA MELONI VEDE COME KRYPTONITE - IL TITOLARE DEL MEF GIANCARLO GIORGETTI NON HA CAMBIATO IDEA. “RADIOATTIVO” - NIENTE SGRAVI AI CALCIATORI, IL FORZISTA LOTITO SBUFFA: "CHE SENSO HA VOTARE COSÌ? NON PASSA NIENTE, NON TI DANNO NIENTE, MA IO UN SEGNALE A LORO GLIEL'HO DATO…”

Giuseppe Colombo per https://www.repubblica.it/ - Estratti

 

FASCIO TUTTO IO - VIGNETTA BY MACONDO

La Penelope della manovra appare al Senato nel pieno della notte da tregenda. Si autodenuncia, Claudio Lotito. Sbuffa, davanti alla sala Koch. Dentro i colleghi senatori della commissione Bilancio votano gli emendamenti alla Finanziaria. Lui, guadagnato un divanetto in pelle, sfodera un tono di sfida: "Che senso ha votare così? Non passa niente, non ti danno niente, ma io un segnale a loro gliel'ho dato". Al governo che il suo partito, Forza Italia, sostiene. Ma nella lunga notte della legge di bilancio a Palazzo Madama, gli azzurri si fanno pungolo. Sbottano, pretendono. E disfano la tela.

 

Quello del patron della Lazio è un assillo più che un segnale: il taglio alle agevolazioni per i calciatori, recita la richiesta, deve essere rinviato al 2028. Un ritornello che ripete fino alle tre e mezza di notte, quando la commissione è intenta a bocciare, uno dopo l’altro, gli emendamenti delle opposizioni.

 

giorgia meloni antonio tajani

Ma l’assalto si frantuma contro il muro del governo. 

 

(...)

 

A un certo punto la riunione si interrompe. Il forzista Dario Damiani lascia l’aula per qualche minuto. Si apparta e consegna al telefono un messaggio perentorio: “Non esiste proprio, noi vogliamo sei milioni in spesa corrente e sei in quota capitale. E punto”.

 

Sa, il senatore Damiani, che la vera partita si giocherà a notte fonda, dopo che la commissione avrà cestinato gli emendamenti delle opposizioni. Subito dopo si passerà a votare gli emendamenti dei relatori, i contenitori delle micro-norme concesse ai partiti. Lì dentro ci sono soldi freschi e risorse per gli investimenti, in conto capitale.

 

Ma lo schema messo a punto dal governo non contempla fughe in avanti. Tutto si regge su un equilibrio delicato: non euro in più a un partito invece che a un altro. Le tabelle dei ministeri, il pozzo dei soldi, sono state tirate al massimo.

 

giorgia meloni antonio tajani in senato

“Tacea la notte placida”. Giuseppe Verdi, Il Trovatore. L’orologio segna cinque minuti dopo l’una. E in commissione matura il sereno. Le opposizioni mettono a punto l’emendamento unitario che destina 40 milioni a misure per la lotta contro la violenza sulle donne.

 

Ma due ore dopo arriva un nuovo fascicolo. Altre misure. “Notte, perpetua notte che qui regni”. I due Foscari, il sempiterno Verdi. Il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris ha un sussulto. Damiani gli dà man forte. “E il Superbonus?”. È un richiamo a una speranza che Forza Italia nutre da giorni, per la richiesta avanzata al ministero dell’Economia: una norma “salva-condomini”, da tradurre in un Sal straordinario per certificare l'avanzamento dei lavori nel 2023, salvaguardando così l'agevolazione piena. All’ultimo momento, dentro la manovra.

meloni lotito

 

 

Ma la parola Superbonus non compare nei fogli che i commessi conducono dalla fotocopiatrice ai banchi dei senatori. Il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti non ha cambiato idea. “Radioattivo” era il 110% il giorno prima, nella definizione data alla kermesse di Atreju. E radioattiva resta l’idea di un intervento.

 

 

Ma dentro il fascicolo ci sono le riformulazioni attese. E tutti possono rivendicare di essere riusciti a strappare qualcosa, nella seduta “a favor di tenebre”. I “ciellini” di governo, come Noi Moderati di Maurizio Lupi, portano a casa 500 mila euro all’anno, fino al 2026: soldi alla Fondazione per la sussidiarietà, area Cl.

 

Sorride anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il cognato d’Italia: due milioni all’anno, dal 2024, per gli uffici di diretta collaborazione. E 90 assunzioni all’Agea, l’Agenzia per l’erogazioni in agricoltura.

 

(...)

MELONI LOTITOgiorgia meloni antonio tajani

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…