1. IERI ‘’LA STAMPA’’ QUIRINALIZIA L’HA COMBINATA GROSSA, CON UN INCREDIBILE ARTICOLO DI RUOTOLO IN CUI SI DENUNCIAVANO “CINQUE SCORRETTEZZE” DELLA PROCURA DI TORINO A DANNO DI NONNA PINA E DANDO VOCE AD ANONIME FONTI DI VIA ARENULA 2. AL DI LÀ DELLA COMPRENSIBILE REAZIONE PER I TANTI BUCHI PRESI PROPRIO IN CASA DA ‘’REPUBBLICA’’, IL DATO GRAVE È CHE SE NE RICAVAVA LA MINACCIA DI UN’ISPEZIONE MINISTERIALE NEGLI UFFICI DIRETTI CON DISCIPLINA MILITARESCA DAL DUO MADDALENA-CASELLI 3. E OGGI “LA STAMPA” SI COSPARGE IL CAPO DI CENERE PUBBLICANDO PER ESTESO UNA LETTERA DEL PROCURATORE GENERALE MARCELLO MADDALENA (“NOI CORRETTI FINO IN FONDO”), MA SOPRATTUTTO OSPITANDO IN PRIMA PAGINA UNA LUNGA ARTICOLESSA DI CARLO FEDERICO GROSSO (“INTERDETTO PER LA NOTIZIA PUBBLICATA IERI DA ‘’LA STAMPA””) 4. CASPITERINA, CHE DIFESA D’UFFICIO! E PER CHI NON LO SAPESSE, OLTRE CHE PROFESSORE, GROSSO È ANCHE IL PIÙ FAMOSO PENALISTA DELLA CITTÀ (TRA L’ALTRO È IL DIFENSORE DI ‘’REPUBBLICA’’). COSÌ VANNO LE COSE A TORINO, CITTÀ DI INCROCI MAGICI

a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. LE TARANTELLE DI NONNA PINA
Si oscura la vallata, c'è Matt Renzie in picchiata. Jo Condor Letta ha solo più poche ore a disposizione per convincere Nonna Pina Cancellieri a farsi da parte ed evitare che un voto congiunto grillini-renziani gli spedisca a casa il guardasigilli, umiliando il governo tutto. Il Rottam'attore ieri sera ha travolto Fabio Fazio sostanzialmente autointervistandosi a "Che tempo che fa" e sulla ministra "a disposizione" dei Ligrestos è stato secco: se ne deve andare senza tante storie o cavilli. Adesso vediamo che farà quel sughero democristiano di Lettanipote, che con la Giuseppa Idem fu tanto inflessibile.

Qui però ha indugiato parecchio perché c'è di mezzo Re Giorgio, grande sponsor di Nonna Pina. E ora rischia di pagare un prezzo politico e di immagine altissimo al suo competitor Renzie.

La Repubblica dei renziani rifila all'inquilino di Palazzo Chigi un titolone a tutta prima: "Renzi: ‘Cancellieri si dimetta'. Il Guardasigilli in bilico. Mozione di sfiducia anche da Civati. Cresce tra i democratici il numero di chi vuole che il ministro lasci. Fassina: ‘Il rapporto si è incrinato'. Domani l'assemblea del gruppo" (p. 1).

Sul Messaggero, retroscena di Palazzo: "La linea Letta: se indagata passo indietro inevitabile. Palazzo Chigi cauto su Cancellieri, un avviso di garanzia sarebbe però dirimente. Massima prudenza anche sul Colle ma per il dopo già si parla di Vietti. ‘In caso di novità qualunque decisione verrà comunque presa d'intesa con il Quirinale". Resta l'obiettivo di scongiurare un rimpasto che potrebbe aprire scenari non controllabili" (p. 5).

Butta giustamente la palla in campo nemico il Giornale di Sallustioni: "Il caso Cancellieri. Pd, agguato a Letta. Il partito sostiene la Guardasigilli. Ma Renzi e Civati sono pronti a sfiduciarla. Per andare al voto" (p. 1). E "l'asse Letta-Colle è già in moto. Vietti il favorito per la Giustizia. Spunta pure Amato. Ma non si esclude il ricorso al tecnico ‘jolly'" (p. 2).

VELINE & VELENI
Ieri la Stampa l'ha combinata grossa, con un incredibile articolo in cui si denunciavano "cinque scorrettezze" della procura di Torino a danno di Nonna Pina e dando voce ad anonime fonti di Via Arenula. Al di là della comprensibile reazione per i tanti buchi presi proprio in casa da Repubblica, il dato grave è che se ne ricavava la minaccia di un'ispezione ministeriale negli uffici diretti con disciplina militaresca dal duo Maddalena-Caselli.

Su Repubblica, Ottavia Giustetti e Paolo Griseri rispondono così: "Trentasei ore per decidere, tra le pressioni e qualche velata minaccia proveniente dalla capitale. C'è un'unica finestra temporale a disposizione della Procura di Torino per scegliere come trasmettere a Roma le carte dell'affaire Cancellieri: se con il ministro indagato oppure no. Il tempo scade domani" (p. 1). E Nonna Pinna affida a Liana Milella una prudente presa di distanza dal pezzo di ieri della Stampa: "Proteste sull'operato dei pm? Non è acqua del nostro mulino. Sciocchi sì...ma fino a un certo punto" (p. 3).

La Stampa dell'americano Mariopio Calabresi si cosparge il capo di cenere pubblicando per esteso a pagina 3 una lettera del procuratore generale Maddalena ("Noi corretti fino in fondo"), ma soprattutto ospitando una lunga articolessa di Carlo Federico Grosso che inizia così in prima pagina: "La notizia, pubblicata ieri da La Stampa, secondo cui ambienti del ministero della Giustizia riterrebbero che la Procura della Repubblica di Torino abbia commesso irregolarità nella gestione della vicenda Cancellieri mi ha lasciato interdetto". Caspiterina, che difesa d'ufficio! E per chi non lo sapesse, oltre che professore, Grosso è anche il più famoso penalista della città (tra l'altro è il difensore di Repubblica). Così vanno le cose a Torino, città di incroci magici.

Forse ha ragione il Corriere della Sera, che in una ricostruzione molto attenta della vicenda scrive: "Il verbale della Cancellieri si chiude così. Non ci sono domande. Il magistrato non chiede, il ministro non precisa come e in che modo ha risposto (ad Antonino Ligresti, ndr). Quella indeterminatezza potrebbe mettere al riparo il ministro dalle accuse di false dichiarazioni davanti all'autorità giudiziaria, e oggi viene considerata dagli stessi pm come uno scoglio difficilmente aggirabile (...) L'ipotesi delle false dichiarazioni, rese in un blando interrogatorio del quale non esiste traccia vocale, non sembra reggere" (p. 3).

Ecco, "blando interrogatorio" è una micidiale voce dal sen fuggita. E dice molto. Perché a Torino Nonna Pina non è certo stata trattata come un No Tav e perché il possibile reato di cui non si parla più, la concussione per induzione modello Berluska, semmai è stato commesso a Roma. Dove la giustizia notoriamente ha i suoi tempi.

2. NANO DECADENCE
Insieme fino a che decadenza non li separi, Farsa Italia e Pdl contano le proprie armate. E rispuntano vecchi arnesi, da una parte e dall'altra. "Casting con Dell'Utri e Publitalia. Berlusconi cerca facce nuove. Telefonate ai ministri: la scissione è un'opportunità. Arrivati i documenti sui diritti Mediaset su cui il Cavaliere punta per la revisione del processo" (Repubblica, p. 6).

Ma anche, "Quei vertici in Vaticano con i ministri alfaniani per preparare la scissione. Monsignor Fisichella e la regia di Ruini. Una serie di incontri riservati da settembre fanno rivivere il sogno di una nuova unità dei cattolici. La freddezza della Segreteria di Stato di Parolin, in nome del ‘non intervento' caro a Bergoglio" (Repubblica, p. 9). Suggestiva, l'idea di una scissione Pdl pilotata dal duo in disarmo Fisichella-Ruini.

Per la Stampa, Angelino Jolie prepara una vera rivoluzione nel centrodestra: "Alfano lancia le primarie per tutte le cariche. Il Nuovo Centrodestra debutterà ufficialmente con una convention il 30 novembre. Scontato il vicepremier segretario. Con Forza Italia i primi attriti si prevedono sulla divisione dei contributi ai partiti" (p. 4). Il Messaggero racconta: "Alfano: con Silvio strade parallele. Ma Verdini lavora per sfilargli le truppe. I due tronconi dell'ex Pdl si organizzano. Berlusconi ad Arcore: alleati sì, ma noi con il 30% e lo allo 0,1. Bondi: ora opposizione" (p. 6).

3. PIDDI', TUTTI AL CIRCO(LO)!
Dunque ieri Renzie ha attaccato a testa bassa e concionato il grande popolo della sinistra dai teleschermi di Rai3: "D'Alema ha distrutto la sinistra. Se divento segretario rivolto Pd e Paese'. Via le province e il Senato. ‘Il Pd è azionista di maggioranza del governo: non è che noi portiamo i voti e gli altri decidono di togliere l'Imu.

Nel 2014 segretario democratico e premier andranno d'accordo. Letta sa che se il Pd è forte è forte anche il governo" (Repubblica, p. 10). "Ma nei circoli è guerra di dati. Cuperlo: nostra la vittoria politica. Il sindaco: io avanti di 8 punti. Caos brogli a Salerno" (p. 11). Anche la Stampa racconta il caos-numeri e relativa zuffa: "Scontro Renzi-Cuperlo sulle cifre. Il sindaco: sono in vantaggio. Ma il comitato dello sfidante annuncia il sorpasso: siamo avanti nelle grandi città. Matteo scherza: ‘Sono contento di aver preso i voti di quelli del Pd, non era così scontato" (p. 7).

4. UN, DUE, TRE, GRILLINO!
A due settimane dal Vaffa Day, animi sempre sereni in casa Cinque Stelle. Lo racconta bene Andrea Malaguti per la Stampa: "Grillini, veleni e accuse via email. Nel mirino il ruolo di Casaleggio. I dissidenti: troppo potere. E parlano di un nuovo gruppo parlamentare" (p. 8). Lui smentisce con un comunicato dalla Nona Galassia, firmato con un raggio laser.

5. MA FACCE RIDE!
"Trenta mila euro per usare l'email'. Bonus facili a Palazzo Chigi. Premiato il 99% dei dirigenti. Letta corre ai ripari, stretta sulle retribuzioni. Allo studio un'autoriforma: maggiore selezione e più trasparenza, ma i tempi sono incerti" (Repubblica. p. 13). Veramente vigorosa la reazione di Jo Condor. Manca solo l'istituzione di un comitato di Saggi per studiare la faccenda.

6. IL CELERINO, LA NO-TAV E LE PENNE FANTASIA
La sua foto mentre bacia la visiera di un celerino schierato a difesa dei cantieri in Val Susa ha fatto il giro del web. In chiave buonismo-chic. E oggi Nina De Chiffre, universitaria di Milano, spiega il senso di quel gesto: "Avevo una scelta: sputargli o baciarlo. Ho scelto la seconda possibilità: provocarlo come farebbe una sex worker, una prostituta insomma. So quali siano le regole d'ingaggio delle forze dell'ordine e ci ho giocato: so bene che non possono reagire alle provocazioni.

Non mi sono limitata a baciarlo come si è visto in foto: gli ho detto delle cose per vedere se reagiva, ma lui è rimasto immobile. Era grottesco, come una macchina bloccata. Gli ho anche leccato la visiera, mi sono bagnata le dita e ho toccato le sue labbra. Il mio era un gesto di spregio verso le forze dell'ordine. Volevo che quel poliziotto si ricordasse quello che è successo a Marta di Pisa: lo scorso luglio è stata molestata e picchiata senza nessuna conseguenza per gli agenti" (Repubblica, p. 20).

La Stampa Sì Tav recupera prontamente un certo Giuseppe Corrado, definito "collega e caposquadra del giovane poliziotto", il quale conferma: "Bacio? Diremmo forse meglio un tentativo fallito di provocazione risolto grazie alla professionalità del nostro operatore" (p. 15). Ma "nostro operatore" al posto di "celerino" non è forse meraviglioso?

E ora, prima di decidere se state dalla parte della simpatica Nina De Chiffre o del "Nostro operatore", eccovi le prime righe del pezzo di ieri di Pierangelo Sapegno sulla Stampa: "E' come se calasse il silenzio, fra i clangori di un corteo, i volti d'ira e le paure. Il bacio è silenzio. Lei è una brunetta, un volto da francesina, una disadorna frangetta di capelli, gli occhiali, un orecchino punk, le mani sottili con cui accarezza il casco dell'agente di polizia, che bacia sporgendo le labbra. Lui ha un volto tenero, e socchiude gli occhi ancora più teneramente, come se credesse davvero a quel bacio. Anche noi ci crediamo". Non servono commenti, vero? A volte basta solo aspettare. Anche poche ore.

7. FREE MARCHETT DI SISTEMA
C'è da stropicciarsi gli occhi, anche per la commozione, a leggere questa colata di piombo dedicata da Affari&Sfiganza di oggi alla prima banca italiota: "Intesa, il terremoto di Messina: le mosse per smantellare la banca di sistema e i suoi costi" (pp. 2-3). Si attende la reazione uguale e contraria di nonno Abramo Bazoli: "Nessun addio perché non siamo mai stati banca di sistema".

8. FREE MARCHETT AL TARTUFO
"Arte, cibo e libri. Ecco il nuovo oro sotto la Mole". Tutto da suggere il sedicente "Dossier Piemonte" pubblicato oggi dal supplemento economico di Repubblica (pp. 27-37, pubblicità locali incorporate). Chi ha pagato? La prima pagina è subito impreziosita dalla foto di Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura del comune più indebitato d'Italia e dirigente Rai in aspettativa.

colinward@autistici.org

 

 

NAPOLITANO E CANCELLIERI px Anna Maria Cancellieri Quirinale letta napolitano x cecile kyenge tra enrico letta e giorgio napolitano LO SHOPPING DI GIULIA LIGRESTIrenzi leopolda IL PROCURATORE GENERALE DI TORINO MARCELLO MADDALENA GIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSOCARLO FEDERICO GROSSOBerlusconi DellUtri Mangano MARCELLO DELLUTRI Rino Fisichella e Monsignor Zagotto - Copyright PizziETTORE BERNABEI CAMILLO RUINI LETTA E CASALEGGIO

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