baby jihadisti

E' COSTATO MEZZO MILIONE DI STERLINE AI CONTRIBUENTI BRITANNICI SVEZZARE IL BOIA DELL'ISIS "JIHADI JOHN"? - L’AFFITTO DELL SUO ULTIMO APPARTAMENTO VIENE ANCORA PAGATO DALLO STATO

Paolo D Carolis per il “Corriere della Sera”

 

JIHADI JOHNJIHADI JOHN

Calcio, musica, ragazze, qualche spinello: un adolescente come tanti altri, cresciuto tra le strade alberate di North Kensington, Maida Vale e St John’s Wood. Scuole statali, tanti amici, un amore: Ahlam Ajjot, compagna di liceo. «Aveva perso la testa, la seguiva dappertutto», racconta chi lo ricorda con la divisa bianca e grigia della Quintin Kynaston Academy. Nessuna laude accademica, scarsi anche i problemi sociali. Niente che indicasse cosa celava il futuro.

 

la casa a londra di jihadi johnla casa a londra di jihadi john

Il Mohammed Emwazi «tranquillo e silenzioso» che ricorda la preside Jo Shuter oggi è il terrorista spiato, disumano che decapita gli ostaggi dell’Isis, Jihadi John — il soprannome deriva dall’accento inglese — ricercato numero uno al mondo. «Tuttora quando sento il suo nome per radio, in televisione, mi vengono i brividi», sottolinea Shuter, incredula.

 

«Era un ragazzo serio, che si applicava nello studio». Il motto della Quintin Kynaston , nel quartiere di St John’s Wood, è «non tolleriamo l’intolleranza». «Gli studenti all’epoca — ricorda Shuter — erano al 70% musulmani, io sono ebrea, ma non è mai stato un problema: il clima era di dialogo e di rispetto per la cultura altrui».

 

jihadi johnjihadi john

La scuola è stata nel 2006 una delle accademie di Blair, un istituto portato ad esempio dall’allora primo ministro per come si era modernizzato, come aveva affrontato i suoi problemi sociali, trasformandosi in un liceo tecnico con studenti determinati a conseguire ottimi risultati. Shuter veniva citata come la preside preferita di Blair. Ma non era tutto oro: gli allievi di QK ogni tanto pestavano gli studenti della scuola di fronte, l’American School, la scuola — ironia della sorte — più cara di Londra. La stessa Shuter era stata costretta a dimettersi nel 2013 per uso improprio dei fondi del suo liceo.

 

la casa a londra di jihadi john la casa a londra di jihadi john

Detto ciò, Emwazi è cresciuto nel melting pot londinese grazie a sussidi e agevolazioni governativi . Nato in Kuwait, arrivò nel Regno Unito nel 1993 con i genitori e i fratelli, apolidi, accolti come profughi e sistemati nel centro della capitale. Il Daily Mail, tabloid filoconservatore che non nasconde la sua antipatia per gli emigrati, ha ricostruito il filo finanziario che ha permesso alla famiglia di vivere in zone relativamente affluenti.

 

Un primo appartamento a Kensington, successivamente il trasloco a Maida Vale, poi a Queen’s Park. L’ultimo affitto — di 450 sterline a settimana — secondo il giornale viene ancora pagato dallo stato, nonostante la legge preveda la sospensione di ogni contributo 13 settimane dopo il trasferimento. La famiglia Emwazi ha lasciato il Regno Unito per il Kuwait 5 anni fa, ma sembra che per un periodo il padre, Jassem, sia tornato regolarmente a Londra. Stando al Daily Mail la famiglia sarebbe costata al contribuente sul mezzo milione di sterline. Possibile che l’affitto sia ancora attivo? Il comune di Westminster non commenta.

jihadi john da ragazzojihadi john da ragazzo

 

A parte la madre Ghaneya, gli Emwazi hanno passaporto britannico e il governo di Londra potrebbe chiedere l’estradizione. Jassem si dice sconvolto: girano voci false, fa sapere attraverso il suo legale a Kuwait City. Non è vero che lui e la moglie abbiano riconosciuto il figlio in un video dell’Isis già sei mesi fa. Non è per niente certo che Jihadi John sia il loro Mohammed. Sui giornali si inseguono le spiegazioni della sua trasformazione.

 

«A 11 anni è andato a sbattere contro un palo mentre giocava calcio, si è fatto male, quando è tornato non era più lo stesso», racconta un compagno delle elementari. «È stato vittima del bullismo», dice chi lo conosceva a Quintin Kynaston. «Con le ragazze temeva che gli puzzasse l’alito. A 16 anni era finito in un gruppo di fondamentalisti».

jihadi john da ragazzo jihadi john da ragazzo

 

I servizi segreti britannici avevano cercato di reclutarlo. La loro diffidenza lo ha spinto a imboccare la strada del terrorismo, sostiene l’organizzazione Cage, che difende le comunità toccate dalla guerra contro il terrore. Il sindaco di Londra Boris Johnson non ci crede: «Qui è stato trattato bene. La responsabilità è solo sua».

 

jihadi john 3jihadi john 3jihadi john  jihadi john

 

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