big trump accetta candidatura

CONVENTION FATTA A MAGLIE - COME TRUMP NESSUNO MAI: “THE DONALD” ACCETTA LA NOMINATION REPUBBLICANA CON UN DISCORSO TUTTO “LAW AND ORDER”. UN “MANIFESTO AMERICANO PER I NOSTRI TEMPI TRIBOLATI” CHE PARLA AL CUORE DEGLI STATES. UN GRANDE PETER THIEL ENTUSIASMA CLEVELAND

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURATRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA

Pieno d'oro nel palco che lo circonda e incornicia come il Paperone che è, il numero di bandiere americane che qualsiasi convention ricordi, Donald Trump ha fatto un discorso di accettazione della nomination repubblicana che si è guadagnato come mai nessuno prima di lui, più di 14 milioni di voti alle primarie con sedici avversari e l'intero partito contro, più potente che brillante, in fondo tradizionale, certo straordinariamente efficace per chi dovrà scegliere se votarlo o no.

 

TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 4TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 4

Non sono i progressisti del mondo, né il giornalista collettivo cazzone che storce il naso e ora la butta sulla tetraggine e sul pessimismo del discorso di accettazione, sulla colpa di incutere paura,come se uno che vuole strappare all'altro partito e avversario il posto di presidente potesse invece dire che tutto va bene , madama la marchesa. Come se l'America davvero non vivesse una crisi profonda.

 

Ok, ammettiamo che non ci fosse gioia, come potrebbe se denunci un Paese in crisi di identità, la maggioranza bianca che si sente minoranza minacciata, piagato dal terrorismo e dall'immigrazione selvaggia islamica e non, funestato da criminalità e tensioni razziali che una presidenza nera salutata come salvifica ha enfatizzato invece di risanare, in una situazione internazionale di marasma e di perdita di credibilità e autorevolezza.

TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 3TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 3

 

Se le premesse sono queste, puoi insufflare pathos, non certo gioia, e puoi convincere che Trump presidente riuscirà a riformare quel che non va perché sta dalla parte degli americani, e il discorso in questo è riuscito. Ho ascoltato certamente da altri politici americani discorsi più raffinati, complessi,coinvolgenti, pieni di visione,ma lo erano per me, non per i delegati di Cleveland, tanto meno per le decine di milioni di spettatori tv che l'8 novembre decidono chi votare per i prossimi quattro anni.

 

A loro Donad Trump e chi lo ha aiutato a scrivere, ha dedicato un “manifesto americano per i nostri tempi tribolati”, un piano “muscolare e deciso dall’inizio alla fine” secondo “law and order”, legge e ordine.

 

TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 2TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA 2

Il solito giornalista collettivo, soprattutto l'italiano, che scriva sul Manifesto o disserti dal Foglio, a queste due parole pronunciate da Trump fa come un vampiro con l'aglio, smorfie orrende e commenti di disdegno. Ma si tratta di un argomento del programma conservatore che data dagli anni 60, è la vecchia diatriba sul pugno duro o sul lassismo da usare in risposta a furti, droga, risse nei ghetti, omicidi per futili motivi, violenza metropolitane.

 

Il termine lo coniò Barry Goldwater nel 1964 contro Lyndon Johnson, che rispose accusando lui, e poi i democratici continuarono accusando Nixon e Reagan, di razzismo, sostenendo che un programma di equità sociale sarebbe stato sufficiente,che pugno di ferro e pene più dure non servono. Il perfezionatore di “law and order” fu naturalmente Ronald Reagan, quello che ora gli inviati schifati di Trump all'improvviso definiscono ottimista e solare.

 

TRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA - CON IVANKATRUMP ACCETTA LA CANDIDATURA - CON IVANKA

Reagan nel 1981, appena in carica, nominò come nelle sue prerogative un bel numero di giudici conservatori, per usare il rigore della legge come arma contro il crimine; tra il 1980 e il 1994 in carcere ci finirono un milione e mezzo di persone,con pene più lunghe e poche possibilità di termini abbreviati. Dal carcere uscivano delinquenti anziani e fiaccati. Si può essere o no d'accordo, la situazione della criminalità al tempo di Obama suggerirebbe di esserlo, ma fingere che “law and order” li abbia inventati il fascista Trump, grazie no.

 

Il quale fascista Trump si è concesso il lusso di una piattaforma di grande apertura su diritti civili e sociali, prima col discorso di sua figlia Ivanka sulla parità negli accessi e nei salari alle donne, quel tetto di cristallo tanto caro alla retorica liberal, poi, sempre con Ivanka, che conta molto nella inossidabile dinasty, sulla protezione e assistenza privilegiata per i bambini poveri;

 

PETER THIEL ALLA CONVENTION DI CLEVELANDPETER THIEL ALLA CONVENTION DI CLEVELAND

infine con la vera bomba del discorso del gay conservatore, e non uno qualunque, ma Peter Thiel, fondatore di Paypal, che ha dichiarato sul palco: “Sono fiero di essere gay, sono fiero di essere repubblicano e sono fiero di sostenere Donald Trump”, che fa la sua scena, ma soprattutto ha fatto fuori tra gli applausi la retorica del politically correct che finge che invece del disastro islamico in Medio Oriente sia importante chi va nel bagno riservato a chi. Impagabile.

peter thiel padre di paypalpeter thiel padre di paypal

 

Sicurezza, protezione, dazi difensivi, chiusura delle frontiere per chi viene da Paesi a rischio terrorismo, inasprimento delle pene per i criminali: the Donald si occupa del “forgotten man”, l’uomo dimenticato da un’élite sfruttatrice , dominata dai poteri forti e dai loro interessi, e da una cieca ideologia globalista che se ne infischia dei più anziani, dei meno specializzati, di quelli che non si possono trasferire.

 

Questo gli permette di rivolgersi ai fans di Bernie Sanders e chiedere loro di scegliere lui a novembre, lui che da sua padre , passato dal niente a miliardario, ha imparato a preferire la compagnia di carpentieri ed elettricisti a quelli di funzionari corrotti. Il legame perfetto tra operaio e miliardario, che è il nucleo fondante degli States, e puoi anche ghignarci sopra, ma lui lo dice come se ci credesse sul serio.

 

QUICKEN LOANS ARENA CLEVELAND 2QUICKEN LOANS ARENA CLEVELAND 2convention repubblicana a clevelandconvention repubblicana a cleveland

Nel discorso e nell'arena la grande villana è Hillary, responsabile di una politica estera di morte menzogne e debolezza: sono i colpevoli di Bengasi, delle red line in Siria, dell’Iran che sempre più vicina alla bomba nucleare. E' la responsabile delle email riservate, top secret, finite chissà dove, tra menzogne, ma alla folla dell'arena che urla “lock her up”, mettiamola in galera, Trump magnanimo risponde “basta sconfiggerla a novembre”. Il vero lavoro comincia ora, due mesi e mezzo testa a testa e insulto. Occhio, può farcela.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."