TOSI: "MI CANDIDO PRESIDENTE IN VENETO". SALVINI: "GODITI FINI E ALFANO" - MA IL BANANA NON ESCLUDE DI APPOGGIARE IL LEGHISTA DISSIDENTE: LE FRASI DI SALVINI SUL SUO ESSERE BOLLITO LO HANNO FATTO INFURIARE

 

1. VENETO, L'ANNUNCIO DI TOSI: 'MI CANDIDO PRESIDENTE'

Da www.ansa.it

 

TOSI SALVINI - VIGNETTA BENNY TOSI SALVINI - VIGNETTA BENNY

"Sono qui per candidarmi a governatore della Regione Veneto". Lo ha detto Flavio Tosi nel corso della convention della sua fondazione "Ricostruiamo il Paese", in fiera a Verona". "Adesso - ha spiegato Tosi - siamo uomini liberi perché qualcuno ha fatto per noi una scelta diversa forzando la mano". "Sarà un programma elettorale - ha poi detto - basato sul fare e non sul dire. Oggi non vi dico il quadro elettorale se no si brucia tutto subito. Poi è stata una cosa alla quale non era neanche preparato".

 

"Nemmeno Renzi - attacca  Tosi - avrebbe fatto quello che ha fatto Matteo Salvini con sua minoranza interna".  Tosi si è commosso quando ha ricordato di aver "25 anni di storia personale e di affetti in Lega".

 

La nuova "avventura politica" di Flavio Tosi - come ricorda lo stesso sindaco - parte da un richiamo ai valori fondanti dei veneti, come famiglia, amicizia, solidarietà, lavoro, ma anche con un richiamo a quelli "di 25 anni in Lega", come il federalismo. "Da questi valori - ha detto, rivolgendosi a una platea che l'ha acclamato - ripartiamo in questa avventura politica insieme a tutti voi".

 

FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg

Flavio Tosi davanti a una sala gremita (oltre 600 persone, molte in piedi), ha ricordato da Verona di essere "25 anni di storia nella Lega dove il movimento è diventato per me una famiglia, ci sono i tuoi rapporti, legami e affetti, sono pagine dure da chiudere. E' anche vero che parlando di gerarchi e regole la Lega è cambiata: non è quella di Miglio o di Umberto Bossi. Nemmeno Matteo Renzi, leader centrosinistra - ha ribadito - avrebbe fatto quello che ha fatto Salvini per cacciare il leader della minoranza interna".

 

"Non porto rancore nei confronti di nessuno. Tosi - ha detto il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini - ha fatto una scelta politica alternativa alla Lega, a Zaia, al Veneto. Se si prende i complimenti di Fini e Alfano si goda Fini e Alfano. Non aspetto di capire chi della Lega sarà a Verona. Il mondo è grande, la Lega non è una caserma, non costringiamo nessuno a fare qualcosa contro voglia. Io sto con Zaia. Auguro buona fortuna a chiunque, non porto rancore a nessuno. Chi sceglie di andare con Alfano e Passera evidentemente non può scegliere la Lega".

 

SALVINI - TOSI  - ZAIA 4c4cb9f2SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2

"Siamo stati tutti d'accordo - ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia - c'è stata l'unanimità su tutti i fronti ed è tornato il bel tempo. Non ci sono vincitori o vinti, abbiamo una squadra che ha l'onere e l'onore di portare in porto la vittoria del 31 maggio. Non ho perso nessuno per strada, visto e considerato che, come dimostreremo con le liste, saremo più di prima - ha aggiunto - Per Tosi mi dispiace, è ovvio che ogni ferita lascia del dolore dopo il percorso fatto assieme in tutti questi anni. E' anche vero che poi si guarda avanti".

 

 

2. E ORA L’EX PREMIER NON ESCLUDE DI ALLEARSI CON TOSI IN VENETO IL FASTIDIO PER GLI ATTACCHI E LA PIEGA «POPULISTA» DEL CAPO DELLA LEGA

Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

 

matteo salvini SILVIO BERLUSCONImatteo salvini SILVIO BERLUSCONI

Berlusconi si è proprio rotto di questo «goleador», i cui atteggiamenti iniziano a ricordargli quelli di Balotelli, la «mela marcia» che temeva potesse rovinare l’armonia nello spogliatoio rossonero. E se da presidente del Milan ci mise del tempo prima di liberarsi del giocatore, da leader di Forza Italia sta esaurendo la pazienza verso il segretario del Carroccio, quella «testa matta» — è la sua definizione — che gioca per sé irridendo persino la squadra. Non gli va giù il modo in cui Salvini lo tratta, insomma. Così ieri, dopo essersi sentito etichettare come un leader «del passato», ha deciso che era giunto il momento di reagire. E quando ad Arcore, durante una riunione sulle Regionali, gli hanno chiesto se l’eventuale candidatura di Tosi in Veneto fosse un’opzione da scartare,

ha risposto d’istinto: «No, no. Questo asso teniamolo nel mazzo...»

 

Brunetta Salvini foto Lapresse Brunetta Salvini foto Lapresse

È da vedere se davvero Berlusconi romperà con il segretario della Lega per allearsi con il sindaco di Verona. Sarebbe un evento clamoroso, non solo perché con Zaia — che è stato suo ministro — ha un ottimo rapporto, mentre con Tosi ci sono vecchie storie tese.

 

Ma il problema è Salvini, la sua linea, gli atteggiamenti che proprio non gli piacciono. L’altro giorno, a pranzo con il presidente del Ppe Daul, ha fatto una tirata dopo che l’ospite gli aveva raccomandato l’unità del centrodestra alle prossime elezioni: «In Francia abbiamo perso praticamente dappertutto per questo problema». «E io mi sto impegnando», ha replicato il leader di Forza Italia: «Io dico che dobbiamo andare tutti insieme, però Salvini...». E giù una collezione di apprezzamenti: «Non mi piacciono i suoi toni arroganti, non mi piace il suo populismo, non mi piace la deriva estremista che ha fatto prendere alla Lega».

salvini twitta la fine che fa il podio di alfanosalvini twitta la fine che fa il podio di alfano

 

Pensava di applicare con l’uomo in felpa lo stesso metodo adottato con il ragazzo in maglietta, che trangugiò a Milanello nella speranza gli facesse gol. Ma quella è la sua squadra, questo invece è un altro partito, con un altro capo, peraltro assai diverso da Bossi. E allora, visto che Salvini continua a comportarsi come Balotelli, il presidente (di Forza Italia) ha deciso di dargli un avvertimento, strizzando l’occhio a Tosi. Di lui gli hanno parlato a tavola alcuni fedelissimi, «in Veneto ha la Chiesa che lo sostiene». Di lui ha letto ieri una nota, nella quale il sindaco di Verona sosteneva che «se Berlusconi si candidasse alle primarie del centrodestra, le vincerebbe».

 

Un vero e proprio controcanto a Salvini, che poche ore prima aveva liquidato l’argomento: «Berlusconi non può essere più leader».

ROBERTO MARONI E FLAVIO TOSI ROBERTO MARONI E FLAVIO TOSI

 

Quella dell’ex premier sarà una mossa tattica, presto lo si capirà, perché l’idea di tenere «l’asso nel mazzo» potrebbe servire a provocare una reazione nella Lega. Soprattutto in Zaia, che da candidato in Veneto è esposto per quanto sia favorito, e che avrebbe vinto senza far nemmeno campagna elettorale se solo avesse potuto ripresentarsi con la stessa squadra di governo regionale.

 

Non a caso Tosi, che promette di far danni nella Lega, si è espresso in quel modo verso Berlusconi. In politica nulla è fatto gratis, e c’è un motivo quindi se il sindaco di Verona ripete che «bisogna riunificare il centrodestra», se anche Alfano prova a verificare le reali intenzioni del «dottore» e gli offre una sponda: «Quando Tosi sceglierà se candidarsi, valuteremo. Certo, se Forza Italia ci stesse, potremmo condividere una candidatura in Veneto».

 

 Flavio Tosi Flavio Tosi

È chiaro che su al Nord non è in gioco (solo) una poltrona da governatore ma si sperimentano i futuri assetti di quello che fu il campo dei moderati. E il ministro Lupi esorta Berlusconi a fare ciò che sempre ha fatto: «Dalla nascita del Pdl, all’idea del governo delle larghe intese, fino al patto del Nazareno, ha avuto sempre l’intuito per costruire progetti importanti, tranne poi interromperli. La storia gli offre ora un’altra possibilità, riproponendolo davanti a un bivio: può essere protagonista di un progetto nuovo o decidere di percorrere la strada segnata da Salvini». In effetti, per una mano, Berlusconi può tenere il banco al tavolo del centrodestra. E dal mazzo per il momento non ha ordinato di scartare Tosi: «No, no. Teniamolo».

ALESSANDRA MORETTI ALESSANDRA MORETTI

 

Se il leader di Forza Italia tentenna, però, non è solo a causa della sopravvenuta debolezza politica, ma anche del suo status di cittadino «perennemente inseguito dalla giustizia». L’assoluzione per il caso Ruby non gli ha dato sollievo, al di là delle apparenze: «Perché non è finita», dice. Infatti — oltre ad essere pessimista sull’esito del ricorso in Europa contro la sentenza Mediaset — è «molto preoccupato» per l’indagine Ruby-ter. Tuttavia non è pentito per aver dato più di due milioni di euro alle olgettine. Lo considera anzi un atto di responsabilità «verso ragazze che a causa di quella inchiesta hanno oggi una vita rovinata»: «Non trovano un fidanzato, non trovano un lavoro. Nemmeno mio figlio le prende a Mediaset».

 

Alessandra Moretti Alessandra Moretti

«Sistemerò le cose», si è ripromesso. E in effetti ne deve sistemare tante. Dal Milan che però non vorrebbe vendere, «non lo cedo, è un patrimonio di famiglia», a un altro asset a corto di fondi e di risultati, cioè Forza Italia. Tutte cambiali in scadenza, che Berlusconi vorrebbe onorare per rilanciarsi, anche se i suoi sogni appaiono imprigionati e i suoi discorsi sembrano attorcigliarsi in un vorrei ma non posso. Vorrebbe, per esempio, un nuovo e accomodante socio per la squadra di calcio, e un nuovo logo per la coalizione che dia l’idea dell’«Unione del centrodestra», con lui ovviamente al centro.

 

Invece è costretto a fronteggiare la realtà che nel frattempo è cambiata. Dovrà fare l’abitudine alle nuove cose, Berlusconi, anche alla riacquisita libertà: la sera ha ancora il riflesso di chi attende che i carabinieri bussino alla sua porta per il controllo.

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?