POLVERONE POLVERINI - SDE-RENATA REGALA POLTRONE: VELARDI (RESPONSABILE DELLA SUA CAMPAGNA ELETTORALE) AL CDA DEL MAXXI E GIULIO VIOLATI (SPOSO DELLA CUCINOTTA E FINANZIATORE DELLA CAMPAGNA PER LE REGIONALI DEL 2010 FINITO SOTTO INCHIESTA PER L’AFFAIR ‘ENTE CINEMA’ ASSIEME ALLA CRICCA ANEMONE-BALDUCCI) RIPAGATO CON LA GUIDA DEL ROMA FICTION FEST, TENUTO IN VITA AD HOC NONOSTANTE UN BUCO DA 5 MILIONI DI EURO…

Laura Petringa per "Affari Italiani"

Se qualcuno mai avesse pensato che la Regione Lazio con i suoi vitalizi avesse toccato il fondo, l'errore corre dietro l'angolo. Ottimo il periodo, natalizio e festoso, per dare o - "rendere" - a chi da tempo aspettava lì in coda, dopo aver passato mesi nella sala d'attesa dell'Assessorato al Bilancio con il badge da "visitatore", in quel del Palazzetto della Regione - "il piccolo palazzo che conta" - decidendo in itinere le sorti di un futuro che si sarebbe delineato con cura, con la promessa che quanto gli si doveva.... sarebbe prima o poi arrivato!
Ed ecco che con l'anno nuovo e l'inverno ormai giunto, dal cielo scendono cariche come se nevicasse.

Il totonomine abbia inizio: un po' come la tombola natalizia... ma si sa, le tombole girano con la fortuna, ed in questo caso la fortuna gira con i nuovi assetti! In pochi giorni due paventati incarichi da far rabbrividire: cosa che ad un occhio attento, i vitalizi al confronto perdono persino di interesse goliardico.

Partiamo dal primo presente natalizio della Governatrice: Claudio Velardi, comunicatore e grande amante delle campagne elettorali, noto più che come persona fisica come vera e propria "Rete di contatti" che abbraccia dal Sud al Nord Italia.

Caso vuole che passare per la società Running di Velardi, ex dalemiano poi Assessore nella Giunta Bassolino, dia sinonimo di garanzia di un posto da almeno 3500 euro in molte Regioni d'Italia. Ecco che per ora annovera nei suoi annali: Lombardia, Lazio e senza dubbio la Campania da cui proviene. Caso vuole che la sua società, dai bilanci in netta perdita, ancora sia in piedi più raggiante che mai all'apparenza ed il suo nome Reti S.p.a, la dice lunga.

Non è difficile comprendere che oltre il cachet da urlo di cui i rumors parlano in ogni campagna elettorale in cui il suo nome non manca mai, è stato il fautore anche della campagna Polverini mentre in contemporanea teneva quella di Vincenzo De Luca a Napoli. E' Natale è anche per lui: e quindi di pochi giorni fa la sua nomina quale rappresentante della Regione Lazio all'interno del Consiglio di Amministrazione del Museo Maxxi di Roma. Saper attendere è in fondo il suo mestiere.

Seconda notizia rilevante di questi giorni è uno strano placet della Governatrice, da tempo in "joint venture" su molte - forse troppe? - cose con il sindaco Alemanno. Natale vuole che spunta così la nomina di Müller per il Festival del Cinema di Roma. Ma a quanto pare qui Babbo Natale potrebbe aver perso il regalo per strada poiché indiscrezioni ci dicono che Müller non avrà il suo atteso posto. Il tentativo di bypassare la nomina che per statuto avviene da parte del Presidente - in questo caso Gian Luigi Rondi - sembra non andrà a buon fine.

Già Umberto Croppi, ex assessore alla Cultura della giunta Alemanno, aveva per primo segnalato l'irritualità della procedura Polverini-Alemanno. Ciò che illumina il quadro complessivo, come in una mostra che ha bisogno di essere compresa in tutte le sue sfaccettature, è questo amore della "Governatrice" per Cinema e Cultura" un interessamento che si esaurisce con un nome certamente non nuovo a molti: Giulio Violati, "Zio Giulio" per i fedelissimi.

Che lo conosciate come l'uomo Sangemini o come marito di Maria Grazia Cucinotta, nonostante abbia profumatamente sovvenzionato la campagna delle Regionali 2010, oltre ad essere riuscito ad inserire i suoi dentro "l'ufficio collocamento Regione", per se' pare abbia avuto poco fino ad oggi. Il Motivo? Sfortuna vuole che scattano indagini su di lui proprio a Marzo 2010, in piena campagna elettorale per l'inchiesta all'Ente Cinema assieme alla "cricca" Anemone-Balducci.

Ed ecco che Zio Giulio si è dovuto fare da parte, bussando alla porta di Cetica come uno qualsiasi. Proprio lui, il sovvenzionatore del futuro partito Città Nuove, che già a Maggio nella sede "segreta" di San Silvestro vedeva gli albori. Certo è che tra lui e Lotito quell'ufficio nei giorni di Marzo era davvero caldo in quanto a nomi, sovvenzionatori e future nomine.

Per strada però non abbiamo perso proprio nessuno, perché non dare nulla ad un uomo della potenza di Violati non può essere paventato. E l'ha capito persino Renata, con una forzatura che ha fatto impallidire il bilancio regionale.

Il piano ben strutturato prevede infatti di mettere in liquidazione la fondazione Rossellini per creare un nuovo ente che avrebbe gestito il Roma Fiction Fest, proprio sotto il nome di ....Giulio Violati! Peccato che a Ottobre 2010 Renata dichiarava di volerlo cancellare dalla priorità in quanto costoso e dannoso per i bilanci, ma il "dovere" di tenerlo in vita è ormai impellente e poco importa che siano mancati all'appello "solo" 5 milioni di euro.

Ed ecco che dopo i litigi, false speranze e disattese illusioni di due personaggi di spicco della retrocasta quali Violati e Velardi che ad inizio mandato si contendevano la cospicua e agognata fetta di "Comunicazione e Grandi Eventi", vinse Violati nonostante le indagini, ponendo il suo braccio destro Leonardo Catarci (ex Assessore allo Sport della Giunta Capitolina) che aspettiamo di vedere quale mandato avrà se la comunicazione -come i rumors affermano - verrà affidata a Mariella Zezza.
Ma Renata, si sa, non scontenta nessuno, ed ecco che prima della chiusura dell'anno cerca di mantenere tutte le sue promesse, ed un Maxxi in fondo, non si nega a nessuno.

 

RENATA POLVERINI CLAUDIO LOTHAR VELARDI MARIA GRAZIA CUCINOTTA GIULIO VIOLATI MULLERAngelo Balducci e Diego Anemone Il Maxxi di Roma

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO