TROIKA GO HOME - TSIPRAS RIESCE NEL SUO PRIMO COLPO: LIBERARSI DEGLI ISPETTORI DI BCE E FMI CHE HANNO AMMAZZATO L’ECONOMIA CON L’AUSTERITY - SONO STATI CONTESTATI, PEDINATI, INSEGUITI. E ORA CACCIATI

Ettore Livini per “la Repubblica

 

tsipras con un poster della merkeltsipras con un poster della merkel

Il trio dell’Apocalisse (copyright dell’ex ministro delle finanze Giorgos Papacostantinou) e il suo leader indiscusso — Mr. Blue Eye, al secolo il danese Poul Thomsen, targato Fmi — sono arrivati forse al capolinea. «Gli uomini della Troika non dovranno più mettere piede ad Atene — li ha minacciati la sera della vittoria alle elezioni il premier greco Alexis Tsipras — Sono un organo non democratico e non eletto con cui non vogliamo più trattare».

 

Sembrava una boutade. Una minaccia da buttare sul tavolo dei negoziati per alzare il prezzo con i falchi del nord. Invece no: dopo essere sfuggiti alla furia di 50 disabili in carrozzella che protestavano per i tagli al welfare nascondendosi in una palestra in piazza Syntagma e dopo aver affrontato a testa alta la pioggia di monetine dei disoccupati ellenici, gli odiatissimi (sotto il Partenone) funzionari di Ue, Bce e Fmi stanno per cadere sotto i colpi del fuoco amico.

 

poul thomsenpoul thomsen

«Dobbiamo ripensare il modello delle ispezioni in Grecia — aveva buttato lì a luglio il presidente della Commissione Jean Claude Juncker — Riorganizzandole con criteri e uomini più democratici e legittimi». E ieri Juncker si è detto “sorpreso” dalle reazioni alla sua proposta di superamento della Troika.

 

«La Troika non è prevista dai trattati europei» gli ha fatto eco lunedì scorso il ministro alle finanze transalpino Michel Sapin. Wolfgang Schauble ha provato a tracciare la linea Maginot: «Atene non ci può ricattare — ha minacciato — La triade Bce-Ue-Fmi fa parte delle intese firmate dalla Grecia». Nemmeno il muro di Berlino però tiene più.

 

gli ispettori della troika ad atenegli ispettori della troika ad atene

E l’epitaffio per gli ispettori planati sull’Egeo nel 2010 per monitorare le riforme del paese e dare l’ok alle tranche di prestiti è arrivato direttamente dalla Germania con l’ Handelsblatt che ha scritto ieri quello che, in fondo, pensano in molti: «La Troika nella sua versione attuale non funziona più, la Bce studia la possibilità di uscirne e anche l’Fmi vorrebbe farlo». É l’ora di mandarla in pensione. Regalando ad Alexis Tsipras il primo punto nella lunga e difficile battaglia per salvare il suo paese dal crac.

 

gli ispettori della troika ad atene gli ispettori della troika ad atene

Parlare di Thomsen e dei suoi due soci (il tedesco Mathias Morse e l’austriaco Klaus Masuch) a un greco è come sventolare un drappo rosso sotto il naso di un toro di pessimo umore. “Professorini”, li ha etichettati ironico un uomo mite come l’ex-premier George Papandreou. «Tecnici arroganti e irresponsabili che non ne hanno azzeccata una», ha detto tranchant l’ex ministro del Lavoro Louka Kasteli, protagonista di una memorabile scena isterica con tanto di piatti e bicchieri in frantumi quando i tre hanno fatto le pulci a una sua presentazione in power point.

 

Opinione condivisa (in peggio) dai cittadini comuni. Per un motivo semplice: i tre “supercommissari” hanno fatto il bello e cattivo tempo per cinque anni. Distribuendo voti (quasi sempre insufficienze) a destra e manca, affidando ai ministri compiti a casa sempre più complicati. E accendendo il semaforo rosso o verde alle tranche di aiuti con criteri spesso poco comprensibili ai più.

 

CIPRO - TROIKA GO HOMECIPRO - TROIKA GO HOME

L’unico problema è che la loro medicina fatta di rigore e tagli lacrime e sangue ha ammazzato il cavallo. Come ha ammesso nel 2014, dopo un lustro di lezioni ex cathedra dalla sua suite di lusso all’hotel Grande Bretagne, lo stesso Thomsen: «Scusate — ha detto in una tesissima conferenza stampa — i nostri calcoli erano sbagliati. Abbiamo usato moltiplicatori scorretti. Non avevamo previsto che l’austerità avrebbe abbattuto i consumi e mandato a picco il Pil. E avremmo dovuto ristrutturare i debiti molto prima (quando a pagare sarebbero state le banche, ndr)».

 

Un mea culpa durato poco, visto che il giorno dopo il cerbero danese («guadagna 240mila euro l’anno, 15 volte un operaio greco», si lamenta la stampa locale) ha ripreso a distribuire bacchettate urbi et orbi.

 

tsipras merkeltsipras merkel

Nessuno si stupisce dunque se la Troika ad Atene è diventata una sorta di feticcio del male. Il primo scalpo che pretende da Tsipras la gente per strada. Gli occhi cerulei e i capelli scarmigliati di Thomsen — promosso ora a responsabile europeo dell’Fmi — sono l’incubo di mezzo paese. Le addette delle pulizie del ministero delle finanze, appena raggiunte da una lettera di licenziamento benedetta dall’algido tecnocrate del Fondo, l’hanno inseguito per i corridoi del dicastero, obbligandolo a darsi alla fuga alla chetichella dalle cantine.

 

Una sera — vuole la vulgata — è stato salvato dalla polizia quando un gruppetto di disoccupati l’ha sorpreso in un ristorante due stelle Michelin della capitale mentre gustava un piatto di foie gras, accompagnato da altri manicaretti di “cucina molecolare”. La rabbia della pancia della Grecia ha dettato la linea. E ora politica ed economisti pentiti si accodano. «I programmi sbagliati della Troika sono i veri responsabili della situazione in cui è precipitato il paese» sostiene Joseph Stigliz.

VAROUFAKISVAROUFAKIS

 

A Bruxelles, sottotraccia per non irritare Schauble, il dopo-Troika è già iniziato, sotto forma di una commissione di esperti Ue da inviare sotto l’Acropoli con frequenze (e atteggiamenti) meno invasivi. La Grecia di Tsipras volta pagina. Gli ultimi dei “Troikani”, come li chiamano qui, devono fare le valigie. Nel nuovo capitolo, si spera a lieto fine, non c’è più posto per Thomsen & C.

 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”