"TRUMP STA PERDENDO IL SUO TOCCO MAGICO" - SE NE SONO ACCORTI ANCHE AL "WALL STREET JOURNAL", QUOTIDIANO DI PROPRIETÀ DI RUPERT MURDOCH: "11 MESI DA PRESIDENTE GLI SONO STATI SUFFICIENTI PER DARE SUI NERVI A TUTTI, DELUDERE I PROPRI FAN E FAR INFURIARE I PROPRI NEMICI. TRUMP È UN RAZZO CHE NON SALE, MA VA GIÙ. TUTTI I SONDAGGI DICONO CHE È IN CALO, SOLO IL 31% DEGLI AMERICANI APPROVA LA SUA GESTIONE IN MERITO ALL'ECONOMIA, IN CALO RISPETTO AL 40% DI MARZO. LA SUA APPROVAZIONE IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE AL 38%, IN CALO RISPETTO AL 49% DI POCHI MESI FA" - GLI AMERICANI NON GLI PERDONANO L'AUMENTO DELL'INFLAZIONE, CHE SVUOTA IL PORTAFOGLI DEI CITTADINI, E LO SCANDALO EPSTEIN CHE FA PRECIPITARE IL SUO CONSENSO (ED È SOLO LA PUNTA DELL'ICEBERG DEL RAPPORTO TRA IL FINANZIERE PEDOFILO E TRUMP)
donald trump circondato da ragazze
(LaPresse) - "Trump potrebbe stare perdendo il suo tocco magico". Ad affermarlo è un editoriale del Wall Street Journal che si concentra sui suoi primi 11 mesi di secondo mandato: "è un razzo che non sale, ma va di lato o giù. Tutti i sondaggi dicono che è in calo". Un sondaggio AP-NORC ha riferito che la sua approvazione in materia di economia e immigrazione è "diminuita sostanzialmente" dalla primavera, con il 31% degli americani che approva la sua gestione delle questioni economiche, in calo rispetto al 40% di marzo, e la sua approvazione in materia di immigrazione al 38%, in calo rispetto al 49%.
"Le recenti vittorie dei democratici nel New Jersey e in Virginia, e la corsa alla carica di sindaco di Miami di questa settimana, fanno sembrare il 2026 decisamente tinto di blu. In tutta onestà, 11 mesi da presidente sono sufficienti per dare sui nervi a tutti, deludere i propri fan e far infuriare i propri nemici. Ma lui è in difficoltà, circondato da sbalzi d'umore, sfide e segnali negativi", si legge.
L'editoriale ripercorre i tumulti che progressivamente hanno affollato il primo anno di presidenza: il caso Epstein, le defezioni nel fronte Maga, la lotta all'immigrazione clandestina, l'inflazione, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e la violenza verbale di Trump che i "sostenitori del presidente hanno sopportato per 10 anni" come 'tassa' "da pagare per avere qualcuno audace e duro". "Ma il suo incitamento all'odio, in un'epoca di violenza politica, finirà per ferire qualcuno", afferma l'editoriale.
"Chi circonda il presidente ritiene che il prossimo grande momento per lui arriverà a gennaio, con il discorso sullo stato dell'Unione, quando potrà azzerare la situazione con un grande discorso. Forse. Questi discorsi non hanno più il potere che avevano un tempo, ma ne conservano ancora un po'.
Potrebbe concentrarsi su cose a cui la gente pensa davvero: l'intelligenza artificiale, l'inflazione e come gli americani tra i 30 e i 40 anni possano organizzarsi per comprare una casa, avere un bambino e mantenere in piedi questa cosa ingombrante chiamata America", conclude l'editoriale del Wsj.
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