PRAGMATISMO ALLA GRECA - LA SCELTA DI AFFIDARE IL MINISTERO DELLA DIFESA A KAMMENOS, UN PATRIOTA DI DESTRA, E’ LA MOSSA DI TSIPRAS PER SEDURRE I MILITARI, NEMICI DI SEMPRE, E CHIUDERE LE FERITE APERTE NELL’ERA DEI COLONNELLI

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

Panos KammenosPanos Kammenos

La squadra Delta, all’una di ieri, ha tirato un sospiro di sollievo. «Quando lunedì mattina ho visto in tv le facce dei possibili ministri del governo Syriza mi si è gelato il sangue nelle vene – spiega Nikos (il cognome va da sé non lo dice) appollaiato sullo scooter al Licabetto, alzando il bavero del giubbotto nero sotto cui spunta la pistola d’ordinanza -.

 

Almeno due o tre di loro li avevo già incontrati. In piazza, tra i lacrimogeni. E uno in particolare, son sicuro di averlo manganellato ». La paura è durata solo 24 ore: «Oggi ho passato tutta la mattina in casa, incollato alla televisione in attesa dei nomi del governo. E quando ho sentito quello che volevo sentire “Ministro della difesa, Panos Kammenos” ho abbracciato mia moglie. Siamo salvi! E lo stesso, sono sicuro hanno pensato migliaia di miei colleghi nelle caserme di tutto il paese».

PANOS KAMMENOS ALEXIS TSIPRASPANOS KAMMENOS ALEXIS TSIPRAS

 

La Grecia di Alexis Tsipras volta pagina nel segno del pragmatismo. La generazione degli studenti del Politecnico, veterani di anni di scontri di piazza e allergici a ogni tipo di divisa, è arrivata al potere. Oggi controlla le forze dell’ordine con cui si è confrontata per anni nelle strade di Atene.

 

Ma, a quanto pare, ha rinunciato alla vendetta. «Temevo mi arrivasse il benservito già lunedì» dice Nikos, uno dei 300 agenti di élite della famigerata Squadra Delta, finita nel mirino di Amnesty International per i modi spicci con cui conduce i suoi interrogatori al settimo piano della sede di Alexandras Avenue (“un inferno”, dicono gli anarchici di Exarchia). Invece no. La crisi economica di Atene impone la pacificazione nazionale.

SAMARAS E PANOS KAMMENOSSAMARAS E PANOS KAMMENOS

 

La battaglia contro l’austerity è più importante della guerra con le forze dell’ordine. E Syriza - “turandosi il naso”, confessa un membro del comitato centrale – ha teso un ramoscello d’ulivo ai nemici di sempre, nominando alla difesa il segretario della destra nazionalista di Anel.

 

«Kammenos per noi è una garanzia» assicurano al Commissariato di Omonia, dove buona parte degli effettivi – si dice qui – sono simpatizzanti di Alba Dorata. E persino la Squadra Delta, di cui fino a ieri il partito di Tsipras pretendeva lo smantellamento immediato, potrebbe sopravvivere a un Parlamento dominato dagli uomini e dalle donne che ha manganellato per una vita.

TSIPRASTSIPRAS

 

Il passaggio non sarà facile. Le ferite aperte nell’era dei Colonnelli (con gli attivisti buttati in galera e torturati dall’esercito) non si sono mai rimarginate davvero nella sinistra ellenica. Ma Tsipras, a testimonianza di un realismo e di una disinvoltura che ricordano il vecchio Andreas Papandreou, ha iniziato da tempo a ricostruire i rapporti con l’ex nemico. Lo scorso ottobre ha incontrato i vertici delle Forze Armate impegnandosi a sanare «le ingiustizie subite dai militari».

 

alexis tsipras non indossa la cravattaalexis tsipras non indossa la cravatta

Leggi i tagli agli stipendi causa austerity. Compito che gli è stato reso più semplice dalla Corte Costituzionale che – a testimonianza della forza della lobby degli uomini in divisa – ha etichettato come illegali le sforbiciate alle buste paga di soldati e poliziotti. Obbligando il governo a reintegrarle, arretrati compresi.

 

«Tsipras non vuole finire come Allende in Cile» è la spiegazione di Dimitri Dalakoglu titolare di un think tank di politiche sociali ad Atene. Kammenos – che con generali e poliziotti ha un feeling decennale – è la sua polizza d’assicurazione su questo fronte.

alexis tsipras il piu giovane primo ministro grecoalexis tsipras il piu giovane primo ministro greco

 

La garanzia che nei prossimi mesi potrà occuparsi solo dei negoziati con la Troika e non dei mal di pancia nelle caserme. Lui stesso ha lanciato segnali chiari: «Il mio primo viaggio da Presidente del Consiglio sarà a Cipro e non a Berlino», ha detto, solleticando il nazionalismo viscerale che è pane quotidiano nell’esercito. «Vedrete che i negoziati con la Macedonia per regolare l’uso del nome del paese (altro nervo scoperto tra i militari, ndr ) non partiranno mai, Kammenos lo impedirebbe», vaticina in camera caritatis un alto ufficiale dell’aeronautica. «Quando ho saputo della sua nomina – ammette – ho stappato champagne».

alexis tsipras eletto primo ministro grecoalexis tsipras eletto primo ministro greco

 

La strana alleanza sinistradestra, alla fine, potrebbe servire anche a questo: aiutare la Grecia non solo a uscire dall’austerità ma anche a chiudere rancori e scontri sociali ereditati dalla guerra civile e dall’era dei Colonnelli. Una delle prime telefonate partite dalla sede di Syriza la sera della vittoria elettorale è stata quella di Thedoros Dritsas, ora al Governo con delega sulle forze dell’ordine, ai vertici di polizia e forze militari. «Magari non tutti alla Squadra Delta la pensano così, ma io ci spero» conclude Nikos aggiustando il giubbetto antiproiettile da Ninjia turtle sul dorso. Mal che vada, con la sinistra al governo, gli toccherà manganellare in piazza gli indignados di Nea Demokratia.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....