EVASIONI: IL BANANA HA RECUPERATO PIU’ DI MONTI - BEFERA VUOLE MANO LIBERA SULLE GANASCE FISCALI

Sandro Iacometti per "Libero"

Attilio Befera ne parla con una punta di nostalgia. Non arriva a rievocare i bei tempi di quando gli agenti del fisco potevano sequestrarti l'auto per un debito di pochi spiccioli, ma poco ci manca. «Chiunque faccia la riscossione ha difficoltà a riscuotere perché non è possibile fare azioni esecutive», si è lamentato il direttore dell'Agenzia delle entrate nonché presidente di Equitalia di fronte al Parlamento.

Aggiungendo che occorrerebbe rivedere gli strumenti cautelativi, per esempio valutando la «reintroduzione del preavviso di fermo della autovettura. Altri strumenti coercitivi non ne vedo».

È un'audizione amara, quella tenuta ieri da Befera alla camera per fare il punto sull'attività del fisco nello scorso anno. L'era di Mario Monti prometteva grandi progressi sul fronte del contrasto all'evasione fiscale. Fin da subito il Professore si era schierato al suo fianco, parlando di guerra contro l'illegalità tributaria, premendo l'acceleratore sui nuovi strumenti per combattere il sommerso, celebrando le imprese degli agenti del fisco nei luoghi di villeggiatura. Il bilancio finale, però, si è rivelato deludente.

Malgrado la raffica di clamorosi blitz nelle località turistiche di mezza Italia, le interviste, gli annunci e le dichiarazioni roboanti, il 2012, ha detto ieri Befera, si è chiuso con incassi dalla lotta all'evasione per 12,5 miliardi di euro. Più dei «10 preventivati», ma meno dei 12,7 rastrellati nel 2011, quando al governo c'era il presunto amico degli evasori Silvio Berlusconi. Anche gli altri dati non permettono di cantare vittoria.

La riscossione da ruoli, a causa della crisi che ha spinto i contribuenti a chiedere dilazioni e rateizzazioni, è diminuita del 5%. Quanto al nero, la recessione profonda è il livello eccessivo della pressione fiscale hanno fatto aumentare pure quello. Dagli anni '80 al 2010 il differenziale tra Iva potenziale e pagata ha sempre mostrato un trend in diminuzione, continuando a scendere fino al 2011.

Lo scorso anno, invece, «si è di nuovo registrato un aumento delle dichiarazioni che non hanno, come seguito il pagamento». Si tratta, ha ammesso il direttore dell'Agenzia delle entrate, di «un'evasione da difficoltà causata dalla carenza di liquidità». È a fronte di questi numeri, proprio mentre il Parlamento si sta muovendo verso una riforma di Equitalia che aumenti il perimetro delle garanzie e dei diritti dei contribuenti, che Befera (che in questi giorni ha avviato le prime verifiche con il redditometro sulle dichiarazioni del 2009) ha invocato un ritorno alla severità e all'inflessibilità.

A partire proprio dalle ganasce fiscali, simbolo ed emblema da diversi anni del lato oscuro di Equitalia. Quello che si cura poco del ciclo economico, delle singole storie, delle difficoltà dei contribuenti. E guarda piuttosto ai risultati. In realtà, malgrado Befera ne invochi il ritorno, le ganasce fiscali non solo esistono ancora, ma sono anche più severe di prima.

La legge di stabilità dello scorso dicembre ha infatti introdotto l'obbligo di comunicazione preventiva, in base al quale Equitalia per i debiti fino a mille euro non potrà procedere ad azioni cautelari prima che siano passati 120 giorni dall'invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione col dettaglio delle iscrizioni a ruolo.

La norma ha sostituito la precedente del giugno 2011,che prevedeva, per i debiti fino a 2mila euro, l'invio preventivo di due solleciti di pagamento a distanza di almeno sei mesi l'uno dall'altro. Se poi la nostalgia prende il sopravvento, Befera può sempre consolarsi leggendo qualche sentenza delle Commissioni tributarie.

Come quella (n. 65/13/12) con cui recentemente la Ctr Emilia - Romagna ha ritenuto legittimo un fermo amministrativo per un debito di 60 euro, spiegando che la normativa vigente all'epoca dei fatti «non prevedeva criteri di proporzionalità o valori minimi al di sopra dei quali applicare il fermo». Bei tempi.

 

BERLU E MONTI MARIO MONTI A PORTA A PORTA E DIETRO LIMMAGINE DI SILVIO BERLUSCONI Berlusconi e Mario Monti cda dcf bfcde f ea c MONTI BEFERA Attilio Beferaevasione-fiscaleparadisi-fiscali

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO