giorgia meloni matteo piantedosi migranti

MELONI IN ALTO MARE – ALTRO CHE “PORTI CHIUSI”, TUTTI GLI OBIETTIVI SULL'IMMIGRAZIONE ANNUNCIATI DALLA DUCETTA PRIMA DI ENTRARE A PALAZZO CHIGI SONO STATI MANCATI – LE 157.652 PERSONE SBARCATE NEL 2023 SONO IL DATO PIÙ ALTO DAL 2016 – DEI 10 NUOVI CENTRI PER IL RIMPATRIO PROMESSI DA PIANTEDOSI NON C'È TRACCIA. E I MIGRANTI RISPEDITI A CASA NEGLI ULTIMI 12 MESI SONO STATI APPENA 4.000 – IL VIMINALE HA RINUNCIATO A CHIEDERE LA FAMOSA “CAUZIONE” DI 5.000 EURO PREVISTA DAL DECRETO CUTRO…

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

 

matteo piantedosi giorgia meloni

I 157.652 sbarcati del 2023 (mai così tanti dal 2016) non sono l’unico fallimento della politica migratoria del governo Meloni. A parte gli accordi con Paesi che, calpestando i diritti umani, fanno il lavoro sporco per l’Italia contrabbandando come soccorsi in mare quelli che non sono altro che respingimenti vietati dalle convenzioni europee, tutti gli obiettivi annunciati sono stati mancati. […]

 

I Cpr al palo

Dei dieci nuovi centri per il rimpatrio, uno per regione, di cui il governo favoleggia da quando si è insediato, non c’è traccia. I 5,4 milioni di euro stanziati un anno fa nella legge di bilancio per la costruzione, acquisizione, ristrutturazione di immobili da adibire a Cpr sono rimasti nel cassetto e della lista di strutture che il ministero della Difesa è stato incaricato di individuare nelle varie regioni non si è saputo più nulla.

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN MATTEO PIANTEDOSI A LAMPEDUSA

 

Qualche struttura, lì dove gli amministratori sono favorevoli, da Bolzano a Ferrara, da Albenga a Crotone, è stata sottoposta al Viminale, ma oltre ai sopralluoghi non si è andati. Nel frattempo il governo prevede di investire per il 2024 nella gestione di quelli che ci sono, veri e propri lager come racconta la recente inchiesta su via Corelli a Milano, 32 milioni di euro.

 

I rimpatri

Circa 4.000 i migranti rimandati a casa nel 2023, nulla rispetto ai 157.000 sbarcati e agli espulsi che di fatto restano sul territorio italiano. Piantedosi vanta un aumento del 15% rispetto al 2022, ma appena il 50% delle persone rinchiuse nei Cpr poi viene rimpatriata. E questo a dispetto dell’allungamento dei tempi di detenzione amministrativa fissati dal decreto Cutro.

 

Le procedure accelerate

piantedosi salvini meloni

Ricordate la cauzione di 5.000 euro chiesta ai migranti provenienti dai Paesi sicuri per attendere in libertà l’esito delle procedure accelerate di frontiera, pilastro del decreto Cutro per rispedire entro 30 giorni a casa persone che non hanno diritto alla protezione? Ovviamente nessuno li ha versati anche perché — dopo le ripetute bocciature dei giudici delle sezioni immigrazioni — il Viminale ha di fatto rinunciato ad applicare queste procedure in attesa che la Cassazione si pronunci il prossimo 30 gennaio.  […]

 

Gli accordi con i Paesi d’origine

Neanche uno. La collaborazione con i Paesi di origine e transito citata ad ogni dichiarazione di intenti dalla premier e ministri competenti non ha prodotto assolutamente nulla. Eppure stringere patti con Paesi come Guinea, Costa d’Avorio e Bangladesh, da cui quest’anno sono arrivati quasi un terzo di tutti i migranti sbarcati, sarebbe l’unico modo per rendere effettive le espulsioni.

 

giorgia meloni edi rama – costi dei migranti in albania - vignetta by osho

I diritti umani

Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di Capodanno: «La tutela dei diritti umani è irrinunciabile per la Repubblica ». Ma nel 2023 sono state diverse le sentenze della Corte europea che hanno condannato l’Italia per la detenzione illegale di minori migranti, per trattamenti inumani e degradanti nei Cpr e nei centri di accoglienza. […]

BARE FUORI - MEME SUL GOVERNO E I MIGRANTI BY CARLI CUTRO - MELONI SALVINI E TAJANI DAVANTI ALLA LAPIDE IN RICORDO DI MIGRANTI MORTI IN MARE

GIORGIA MELONI E IL NERO DI WHATSAPP - MEME

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...