obama clinton bush

TUTTI I SOLDI DEL PRESIDENTE - OBAMA SI PREPARA A FARE COME CLINTON: LASCIATA LA PRESIDENZA, CREERÀ LA SUA FONDAZIONE PER RACCOGLIERE SOLDI, SPACCARCI I MARONI E PROMUOVERE LA PROPRIA IMMAGINE. E LANCIARE MICHELLE IN POLITICA?

Michael d. Shear e Gardiner Harris per “New Tork Times” ripreso da “la Repubblica

 

EVA LONGORIA E BARACK OBAMAEVA LONGORIA E BARACK OBAMA

La cena allestita nella sala da pranzo privata situata al primo piano della Casa Bianca si è protratta al punto che verso la mezzanotte Reid Hoffman, il miliardario di Linkedin, ha insinuato che il presidente Obama avrebbe forse voluto coricarsi. «Sentiti padrone di mandarci via». Obama però era solo all' inizio. «Vi caccerò quando sarà il momento», ha risposto, per poi dilungarsi ben oltre le due del mattino con la moglie Michelle e i loro tredici ospiti, tra i quali figuravano la scrittrice Toni Morrison, il gestore di fondi speculativi Marc Lasry e il venture capitalist della Silicon Valley John Doerr.

reid hoffman reid hoffman

 

Obama «sembrava incredibilmente rilassato», ha commentato un altro ospite: lo scrittore Malcolm Gladwell, aggiungendo che il gruppo, di cui facevano parte l' attrice Eva Longoria e il fondatore della Sun Microsystems Vinod Khosla, ha bocciato alcune delle proposte riguardo alla strada che Obama dovrebbe intraprendere una volta lasciata la Casa Bianca.

 

Se pubblicamente Obama non tradisce un grande senso di urgenza riguardo al proprio futuro, in privato si sta invece preparando al periodo successivo alla sua presidenza con la stessa agguerrita disciplina e la stessa determinazione nel raccogliere fondi che caratterizzarono la campagna presidenziale del 2008 che lo portò alla Casa Bianca.

MALCOM GLADWELLMALCOM GLADWELL

 

La lunga cena rientrava in una metodica serie di iniziative organizzate sia all' interno che all' esterno della Casa Bianca, durante le quali il presidente, la first lady e una squadra di assistenti cercano di mettere a punto un' infrastruttura post-presidenziale che secondo le loro stime potrebbe costare sino a un miliardo di dollari.

 

Una cifra che è il doppio di quella raccolta da George W. Bush per finanziare la biblioteca a lui dedicata e le varie iniziative ad essa collegate - e che sarebbe destinata alla creazione di una biblioteca presidenziale «innanzitutto digitale », basata su tecnologie d' avanguardia, e al finanziamento di una fondazione di portata mondiale.

 

eva longoria1eva longoria1

I sostenitori di Obama lo hanno esortato ad evitare l' errore compiuto da Bill Clinton, i cui collaboratori raccolsero denaro appena sufficiente a costruire la biblioteca di Little Rock, in Arkansas, costringendo in questo modo Clinton a rincorrere per anni dei donatori munifici. I collaboratori di Obama si prefiggono di raccogliere almeno ottocento milioni di dollari: una cifra che dovrebbe coprire la realizzazione della biblioteca e scongiurare il rischio di una raccolta di fondi perpetua.

 

Ad oggi Obama ha già raccolto più di 5,4 milioni di dollari, elargiti da dodici donatori le cui offerte oscillano tra i centomila e il milione di dollari. Michael J. Sacks, un uomo d' affari di Chicago, ha donato 666.666 dollari. Fred Eychaner, fondatore di un impero televisivo di Chicago, ne ha messi a disposizione un milione. Ma la caccia alle donazioni prenderà veramente piede solo dopo che Obama avrà lasciato la Casa Bianca.

 

vinod khosla vinod khosla

Shailagh Murray, consulente senior del presidente, ha il compito di mantenere desta l' attenzione all' interno della Casa Bianca riguardo al futuro di Obama, e di far sì che i suoi ultimi diciassette mesi di mandato fungano, eventuali crisi a parte, da pista di decollo per la sua attività da ex- presidente.

 

Stando ai consulenti, la recente visita di Obama a una prigione federale annuncerebbe un suo futuro coinvolgimento nella riforma della giustizia penale. Il tributo funebre da lui pronunciato in una chiesa di Charleston indicherebbe un interesse verso i rapporti tra le razze, mentre le iniziative diplomatiche incentrate sull' Iran e Cuba potrebbero rappresentare la base di un impegno nel campo della politica estera.

 

IL PISOLINO DI SILVIO BERLUSCONI ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARYIL PISOLINO DI SILVIO BERLUSCONI ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY

«È del tutto concentrato sul portare completamente a termine il proprio compito», ha dichiarato Valerie Jarrett, una delle più strette confidenti di Obama all' interno della Casa Bianca. Tuttavia i funzionari della West Wing affermano che la posizione del presidente riguardo ad alcuni dei temi a lui più cari, come la sanità, la diseguaglianza economica e la lotta ai cambiamenti climatici lo indurrebbe a riflettere su un possibile impegno in questi ambiti a partire dal gennaio del 2017.

 

OBAMA E I BUSH CON MOGLI ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARYOBAMA E I BUSH CON MOGLI ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY

La scelta delle attività post-presidenziali di Obama si basa soprattutto sugli scambi d' opinione con gruppi di personaggi eclettici e in molti casi straordinariamente ricchi. Diversi collaboratori vicini ad Obama hanno detto che le protratte conversazioni che accompagnano le sue cene (durante le quali, stando agli invitati, il presidente predilige il Grey Goose martini, extra dry) ricordano loro delle consultazioni private che Obama tenne con donatori e uomini d' affari mentre preparava la sua vittoriosa campagna elettorale.

 

Il processo di pianificazione del futuro di Obama è iniziato nel 2012, all' indomani della sua rielezione, quando il regista Steven Spielberg e l' attore Daniel Day-Lewis intervennero alla Casa Bianca per la proiezione del film "Lincoln". In quell' occasione il presidente rimase incantato dalle parole di Spielberg, che gli parlò dell' utilizzo della tecnologia nella narrazione di storie.

LA GEORGE W BUSH LIBRARYLA GEORGE W BUSH LIBRARY

 

Sono temi che Obama non ha più abbandonato, e stando ad alcuni collaboratori Spielberg avrebbe addirittura contribuito allo sviluppo di una "narrativa" per il post-Casa Bianca di Obama. Durante una cena organizzata quest' anno da Spruce, un ristorante di San Francisco, Obama ha esortato alcuni dirigenti del settore tecnologico a concentrare i propri sforzi filantropici nell' aiutare il governo a raggiungere una maggiore efficienza.

 

3 clinton library33 clinton library3

C' è chi ha immaginato che potesse essere proprio questo l' ambito a cui Obama si sarebbe dedicato alla scadenza del suo mandato. Ma quello della programmazione delle attività post-presidenziali di Obama non è certo l' unico argomento di conversazione trattato. Questo mese i vertici della fondazione lanceranno a livello globale la ricerca di un architetto a cui affidare la progettazione della biblioteca.

 

obama e clinton4obama e clinton4

Stando a uno dei più stretti collaboratori di Obama, il presidente rispetterebbe la decisione con cui Bush ha voluto limitare la propria visibilità una volta lasciata la Casa Bianca, ma ammirerebbe la determinazione di Clinton di sfruttare i riflettori per portare avanti le proprie iniziative.

 

michelle obama e bill clintonmichelle obama e bill clinton

«La mia sensazione è che sia probabilmente un via di mezzo», ha dichiarato David Plouffe, uno degli ex collaboratori più vicini ad Obama Durante le cene si discute talvolta del ruolo che Obama potrebbe svolgere a livello internazionale dopo l' apertura diplomatica a Cuba, l' accordo nucleare con l' Iran, i dissidi con la Russia e il ridimensionamento della presenza americana in Iraq e in Afghanistan.

Jarrett and Obama Jarrett and Obama

 

In un' intervista pubblicata lo scorso anno dal sito Tumblr , ad Obama fu chiesto cosa si aspettava che avrebbe fatto di lì a dieci anni. Dopo aver riflettuto per una trentina secondi (il che lascia supporre che non si fosse ancora dato una buona risposta), il presidente ha risposto: «Non ho pensato a cosa farò tra dieci anni», aggiungendo che si sarebbe impegnato nell' Ufficio Ovale sino all' ultimo giorno del mandato. «Tuttavia, so cosa farò non appena il prossimo presidente si sarà insediato. Mi troverò su qualche spiaggia, bevendo da una noce di cocco».

David Plouffe David Plouffe

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)