luigi di maio

TUTTO È CONDONATO – NEGLI EMENDAMENTI AL DECRETO GENOVA NON C’È SOLO LA SANATORIA SU ISCHIA, MA ANCHE UNA SECONDA MISURA APPLICABILE PER LE ZONE DEL CENTRO ITALIA COLPITE DAL TERREMOTO DEL 2016 – IL LIMITE DI TOLLERANZA È IL 20% DELLA CUBATURA ESISTENTE. DI FATTO SI POSSONO SANARE NON SOLO PICCOLE DIFFORMITÀ MA ANCHE...

Maurizio Caprino e Giuseppe Latour per www.ilsole24ore.com

 

DI MAIO CONTRO IL CONDONO A ISCHIA NEL 2017

Un altro condono, per un altro terremoto. Sempre introdotto con emendamenti inseriti alla Camera nel decreto Genova. Una sanatoria applicabile in assenza di qualsiasi richiesta di autorizzazione passata, nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. Con un limite di tolleranza del 20% della cubatura esistente. Di fatto, significa che è possibile sanare non solo piccole difformità ma anche, nei casi più estremi, mettere una toppa su situazioni più complesse, come la chiusura di un balcone o, persino, l’aggiunta di un piano.

 

Dunque, non c’è solo la sanatoria su Ischia a occupare i piani del governo, ma anche una seconda misura, comunque incisiva, per i 140 Comuni colpiti dai due terremoti del 2016. Messa in atto, per la precisione, aggiungendo l’articolo 39 ter.

 

LUIGI DI MAIO PING PONG

Qui si innova una norma che l’esecutivo aveva inserito a luglio scorso, in fase di conversione del decreto Terremoto (Dl 55/2018), puntando a sanare piccole difformità che rischiavano di allungare i tempi di ricostruzione degli immobili privati nelle quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche) colpite dal sisma. Quella versione della legge deve avere funzionato male perché, con un nuovo testo, il decreto Genova torna sul tema e mette in piedi una vera e propria riapertura dei termini del condono del 2003.

 

terremoto ischia

Nei 140 Comuni del cratere sarà possibile condonare, al momento della richiesta di contributo per la ricostruzione, un ampio ventaglio di interventi realizzati, prima del 24 agosto 2016, in assenza di qualsiasi titolo abilitativo edilizio: oltre a quelli di manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell’edificio, anche gli interventi di restauro e di risanamento conservativo e quelli di ristrutturazione.

 

Non solo. Per interventi che sono al di sotto del limite del 5% della cubatura dell’immobile, non servirà neppure fare una richiesta formale. Oltre questo tetto viene, invece, introdotto un nuovo limite, pari al 20%, riferito ai piani casa regionali: tutto quello che resta entro il 20% potrà essere condonato. Quindi, ad esempio, anche un piano extra in una palazzina di quattro livelli. C’è un’eccezione: sono escluse solo le costruzioni che «siano state interessate da interventi edilizi totalmente abusivi per i quali sono stati emessi i relativi ordini di demolizione». Sanatoria, invece, per gli interventi abusivi senza ordine di demolizione.

terremoto centro italia 1

 

L’emendamento che introduce il condono nelle quattro regioni del Centro è stato presentato da due deputati marchigiani: Tullio Patassini (Lega) e Patrizia Terzoni (5 Stelle). È stato approvato approvato la notte del 22 ottobre.

 

Terzoni ha minimizzato dicendo che sono sanabili solo piccole irregolarità che risalgono a decenni fa, il tutto per sbloccare una ricostruzione ferma da due anni, su richiesta di più parti.

 

CONDONO EDILIZIO

Tra queste di sicuro non c’è Legambiente: per il vicepresidente, Edoardo Zanchini, in questo modo «si riaprono in silenzio i termini del condono del 2003. È la prima volta che si consente di sanare quanto realizzato in un territorio fino al momento in cui avviene un terremoto. Così si dice: per il passato chiudiamo un occhio. Per noi, invece, la discriminante resta la data del 2003». Secondo Rossella Muroni (Leu), «si crea in questo modo un pericoloso precedente, per cui ad ogni calamità naturale si potrà proporre una nuova sanatoria».

 

Ieri sul decreto hanno discusso in seduta congiunta le commissioni Ambiente e Lavori pubblici del Senato. Il termine per presentare emendamenti scade alle 15 di oggi, ma uno dei relatori, Paolo Ripamonti (Lega) di fatto sollecita a non apportare modifiche perché «ci preme di più fare in fretta, a Genova si aspettano questo».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?