sallusti crosetto

“UN DILETTANTE ALLO SBARAGLIO” - SALLUSTI AZZANNA CROSETTO DOPO CHE IL MINISTRO AVEVA ANNUNCIATO QUERELA PER IL TITOLO DEL "GIORNALE" (“INCHIESTA SU CROSETTO”): “HA PENSATO CHE FOSSE UN AGGUATO E HA DATO FUORI DI TESTA. IN QUANTO AI MANDANTI TRANQUILLIZZO IL MINISTRO: IL SOLO IPOTIZZARLO, OLTRE CHE SINTOMO DI SCARSA LUCIDITÀ, È DA QUERELA. NON SIAMO STRUMENTI DI NESSUN COMPLOTTO. CROSETTO FACCIA PURE TUTTE LE QUERELE CHE VUOLE, NE HA DIRITTO (NON SIAMO PIANGINA COME SAVIANO) MA SCENDA TRA NOI MORTALI NON INFALLIBILI, NE VA DEL PRESTIGIO DELLO STATO E DELLA SUA SALUTE...." - E L'EDITORE DEL GIORNALE ANTONIO ANGELUCCI, DEPUTATO LEGHISTA, VA A TROVARE CROSETTO

Alessandro Sallusti per il Giornale - Estratti

 

ALESSANDRO SALLUSTI

Guido Crosetto è un ottimo ministro della Difesa e una brava persona. Punto. È che come tutte le persone di carattere ha un pessimo carattere aggravato dal fatto che da oltre un anno vive in un mondo, quello del potere reale, dove l’intrigo, il trabocchetto e il doppiogiochismo sono all’ordine del giorno.

 

Così succede che interpreta il nostro titolo di ieri come un agguato e dà letteralmente fuori di testa, tipo dilettante allo sbaraglio. Il titolo era: «Inchiesta su Crosetto», sintesi in effetti estrema me ne assumo tutta la responsabilità della notizia che la Procura della Repubblica di Roma ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti, sulle frasi che Crosetto, come si evince chiaramente dal nostro articolo, affidò giorni fa al Corriere della Sera circa un presunto complotto di una parte della magistratura contro il governo.

INCHIESTA SU CROSETTO - PRIMA PAGINA DEL GIORNALE - 7 DICEMBRE 2023

 

Crosetto è stato ascoltato dai magistrati per oltre un’ora, non sappiamo che cosa abbia detto né che piega sta prendendo l’inchiesta, non sappiamo insomma se Crosetto l’ha sparata grossa, se il Corriere ha travisato il suo pensiero (come lui ha sostenuto pur non querelando) o se ci sono elementi concreti.

 

Bene, Crosetto non è che ci ha chiamato per lamentarsi o chieder spiegazioni di quella sintesi. No, ha diramato una nota in cui annuncia querela e ipotizza che il Giornale abbia dei mandanti che ce l’hanno con lui. In quanto ai mandanti tranquillizzo il ministro: né io, né la redazione, tantomeno l’editore è al servizio di qualcuno e il solo ipotizzarlo, oltre che sintomo di scarsa lucidità è, questo sì, da querela (aggiungo che personalmente sono bravissimo a sbagliare da solo). In quanto alla querela, beh è la conferma che il potere rende arroganti, ma soprattutto irriconoscenti che è cosa assai più grave.

guido crosetto alla camera 1

 

(...) rimanga agli atti che non siamo strumenti di nessun complotto.

Faccia pure, il ministro, tutte le querele che vuole, ne ha diritto (non siamo piangina come Saviano) ma scenda tra noi mortali non infallibili, ne va del prestigio dello Stato e della sua salute.

 

GIUSTIZIA, CROSETTO TORNERÀ IN AULA E ATTACCA: IO SAREI INDAGATO? QUERELO

Paola Di Caro per il Corriere della Sera - EStratti

 

alessandro sallusti - e sempre carta bianca

(...)

Il titolo di ieri del Giornale ha fatto infuriare Crosetto: dava notizia di un’indagine aperta su di lui, mentre il ministro è stato solo sentito come persona informata dei fatti dalla Procura di Roma nell’ambito dell’apertura di un fascicolo «Atti relativi» — ancor nessun indagato e ancora nessuna ipotesi di reato — dopo la sua intervista al Corriere , per verificare se ci sia effettivamente materia per andare più a fondo.

 

Il ministro è esploso in una nota: «Mercoledì ho avuto un incontro con il procuratore capo di Roma, cordiale e istituzionale, nel quale abbiamo parlato del tema da me sollevato nell’intervista al Corriere della Sera ». Ma Il Giornale «inventa di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso, costruito evidentemente con il solo intento di infangare». Poi, un crescendo: «Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile», perché «non si può trattare di un errore», ma piuttosto di «chiara volontà di mistificare la realtà e trasmettere un messaggio, lo ripeto, tanto diffamatorio quanto falso, inaccettabile». E l’affondo finale: «Non posso ora esimermi dal capirne la ratio e soprattutto i mandanti».

guido crosetto alla camera 5

 

Crosetto è convinto che ci sia una manovra contro di lui: «Una cosa così deve avere un motivo, nulla è casuale. Su un giornale che dovrebbe essere “amico”, sempre garantista, non può essere che per “errore” esca una cosa così...», dice ai suoi. Non fa nomi e cognomi, certo nota che Il Giornale è di proprietà di Antonio Angelucci, deputato leghista. Il quale ieri è salito fino al suo ufficio al ministero della Difesa per spiegare che lui non ne sapeva niente. Anche con il direttore Alessandro Sallusti ci sono stati contatti, ma non sono serviti a ritirare la querela: «Mi sembra — dice il giornalista — che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità. Il titolo è una sintesi, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto».

 

(...)

antonio angelucci e yosdanka fumero foto di bacco

 

LA VERSIONE DI GIORGIA - ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA GIORGIA MELONI - ED RIZZOLI guido crosetto alla camera 2alessandro sallusti e antonio tajani alla versiliana

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…