davide casaleggio giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

SU QUALE ALLEANZA INTERNAZIONALE GIUSEPPE CONTE FARÀ SVENTOLARE LA SUA POCHETTE? - SCEGLIERÀ LA LINEA FILO-ATLANTICA ABBRACCIATA DA DI MAIO O SARÀ COSTRETTO DAL SUO PADRONCINO GRILLO, SEMPRE PIÙ CINESIZZATO AL VAPORE, A VOLGERE LO SGUARDO A ORIENTE? - NEGLI USA NON SI FIDANO DI CONTE, BOLLATO COME "CHEERLEADER DI TRUMP" E CONSIDERATO TROPPO VICINO A RUSSIA E CINA (BIDEN NEANCHE LO DEGNO' DI UNA TELEFONATA) - GLI AMERICANI HANNO "MARCHIATO" CASALEGGIO DEFINENDOLO "LOBBYSTA TOP DI HUAWEI"

conte trump

1 - DAGOREPORT

Che tipo di orientamento internazionale avrà il Movimento Cinquestelle a guida Conte? L'Avvocato di Padre Pio dovrà faticare molto per darsi un baricentro. La sua esperienza al governo è stata oscillante e pendula come il suo ciuffo tinto. E' stato uno zelig dai mille volti.

 

Fu, come scrisse "Politico", la "cheerleader di Trump". Poi populista, euroscettico, europrono, putiniano analcolico, ravioletto al vapore sulla "via della seta". Provò anche ad intestarsi una tardiva amicizia con Joe Biden ("La sua agenda è la nostra agenda") ma finì malissimo, con il neopresidente americano che, nel primo giro di telefonate dalla Casa Bianca, chiamò tutti (Regno Unito, Francia, Germania, Giappone, Israele), anche i testimoni di Geova, meno che Conte.

 

conte biden

E ora che "Giuseppi" sarà finalmente leader, incoronato sulle macerie grilline? Su quale alleanza farà sventolare la sua bianca pochette? Sceglierà la linea filo-atlantica abbracciata dal convertito ex gilet giallo Di Maio o sarà costretto dal suo padroncino Grillo, sempre più cinesizzato a vapore, a volgere lo sguardo a Oriente? BeppeMao ha ospitato sul suo blog un durissimo intervento contro Washington ("Gli Usa continuano a puntare il dito all’estero, pensando di poter dettare le condizioni al resto del mondo in nome di un “suprematismo valoriale” che mette in pericolo l’umanità"), rimarcando per l'ennesima volta la solida amicizia con Pechino.

 

xi jinping conte

Negli Stati uniti non hanno dubbi: Conte è una propaggine di Grillo e Casaleggio, da sempre vicini a Russia e Cina. Ricordate il tweet dell'ex candidata repubblicana al congresso De Anna Lorraine su Casaleggio? Scrisse: "Perché il primo ministro italiano Giuseppe Conte incontra in privato il lobbista top di Huawei?". La sentenza è già stata emessa: nelle stanze dei bottoni di Washington non si fidano di "Giuseppi", che non ha mai dato prove univoche di atlantismo. La sua ubiquità internazionale ora gli si ritorce contro…

 

DAVIDE CASALEGGIO HUAWEI

E stasera, all’assemblea congiunta dei grillini, Conte cosa dirà? Tenetevi forte: non dirà nulla. Non prenderà alcuna posizione chiara né sul secondo mandato, né sugli step da percorrere per la ricostruzione del Movimento. Basta leggere tra le righe il lancio della sua ennesima diretta facebook in cui parla del M5S come di una sorta di corpo estraneo, presentandosi come il Messia.

 

Come Dago-anticipato, Conte dovrà tenere buoni tutti quelli che temono di perdere la poltrona. Il motivetto di piffero sarà: non abbattetevi, non essere ricandidati in Parlamento non significa smettere di fare politica. Si puo' fare politica sui territori, come sindaco, consigliere regionale, sottosegretario o addirittura ministro e altro bla bla che serve solo tenere le ansie collettive sotto il livello di guardia. Il succo distillato è: cari big dei miei stivali, voi mi aiutate a tenere in piedi il Movimento ma in Parlamento ci porto i miei fedelissimi. Il passaggio obbligato è creare una "bad company" dei parlamentari al secondo mandato da accompagnare all'uscita usando il sorriso e la ramazza. Via, addio, sciò!

Beppe Grillo con l ambasciatore cinese Li Junhua

 

Il progetto di ascesa di Conte, però, non tiene conto di tutti i pezzi in movimento sulla scacchiera. Grillo chiede una tregua con Davide Casaleggio; Di Battista continua a picconare da fuori un giorno sì e l’altro pure; gli ultimi espulsi hanno annunciato un maxi-ricorso. E poi restano i vincoli contrattuali sul simbolo (di proprietà di Di Maio) e con la Casaleggio Associati.

 

Ultimo ma non ultimo, a rompere le uova nel paniere ci si è messo anche Enrico Letta. A differenza di Zingaretti e Bettini che avevano incoronato Conte "punto di riferimento dei progressisti", Letta vuole avocare a sé il ruolo di federatore dell'alleanza Pd-M5s-Leu ("D'altronde il moderato sono io", va dicendo in giro). E poi con Conte tendenza-Pechino, anche per gli americani è meglio avere in sella un filo-atlantista dal pedigree certificato...

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

 

A CHE TITOLO DAVIDE CASALEGGIO, IL LOBBISTA TOP DI HUAWEI, VIENE RICEVUTO IN PRIVATO A PALAZZO CHIGI? - IL PARAGURU GRILLINO VIENE RICEVUTO DA CONTE-CASALINO MA NON TROVA L’ACCORDO NÉ SULL'ALLEANZA PER LE REGIONALI NÉ SULL’ISCRIZIONE DEL PREMIER AI 5 STELLE. ORMAI L’UNICO DI CUI SI PUÒ FIDARE È "DIBBA" - GRILLO E “GIUSEPPI” CHIEDONO L’ALLEANZA CON IL PD E I GRILLINI SI SONO ROTTI DI PAGARE 300 EURO AL MESE A CASALEGGIO...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/che-titolo-davide-casaleggio-nbsp-lobbista-top-huawei-viene-241570.htm

 

2 - CASALEGGIO DAL PREMIER INDIGNA ANCHE GLI USA. "È UN LOBBYSTA HUAWEI"

Domenico Di Sanzo per www.ilgiornale.it - 09/07/2020

 

grillo fico di maio di battista

Grande Richelieu del M5s in Italia, «lobbista di Huawei» negli Stati Uniti. Il tweet dell'ex candidata repubblicana al congresso De Anna Lorraine aiuta a guardare la figura di Davide Casaleggio con lenti diverse dalle nostre.

 

Forse più accurate, rispetto all'interesse italiano per la politica interna. Così la Lorraine, subito dopo aver appreso la notizia del summit tra il presidente dell'Associazione Rousseau e il presidente del Consiglio, ha twittato: «Why did Italian prime minister Giuseppe Conte meet with the top lobbyist from Huawei today in private?» Ovvero, «Perché il primo ministro italiano Giuseppe Conte oggi incontra in privato il principale lobbista di Huawei?»

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

Un dettaglio curioso, l'attenzione per la notizia da parte di un politico americano. E forse la polemica rientra nella guerra fredda tra Cina e Usa in corso nello scacchiere internazionale, una tensione che ha investito anche l'azienda cinese Huawei e la sua tecnologia 5g. Il presunto link tra il figlio del fondatore del M5s e la multinazionale cinese delle telecomunicazioni era stato evocato l'anno scorso, in occasione della presentazione del report della Casaleggio Associati sulle Smart Company.

 

BEPPE GRILLO IN MACCHINA ESCE DALL'AMBASCIATA CINESE

All'evento, organizzato a Milano il 15 novembre dell'anno scorso, era presente insieme a Davide Casaleggio anche il Ceo di Huawei Thomas Miao. La società cooperativa cinese mira a una parte della rete 5g in Italia, e all'epoca della manifestazione di Casaleggio sulle Smart Company qualcuno aveva sollevato un possibile conflitto di interesse, in quanto il dossier 5g è seguito anche dal ministro degli Esteri grillino Luigi Di Maio, oltre che dal titolare dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, sempre del M5s.

 

conte xi jinping

In quei giorni l'ad di Huawei Italia Luigi De Vecchis aveva risposto così a una domanda della giornalista Annalisa Chirico su Casaleggio: «Il 5g non è caro a Huawei, è importante per il Paese. Huawei è solo una parte del 5g, vale circa un terzo, gli altri due terzi sono altrettanto impegnati nella competizione e tutti e tre facciamo il tifo per una rapida accelerazione della digitalizzazione che vale 10 miliardi di Pil».

 

E in questi giorni si è tornato a parlare della partita Huawei, con uno scontro sotterraneo in corso tra il ministro degli Esteri Di Maio che si è deciso a estromettere i cinesi dalla rete (come vogliono gli Usa) e il premier Conte che vuole seguire la linea dell'Europa, tenendo Huawei in corsa.

L'ARTICOLO SUL BLOG DI BEPPE GRILLO CHE NEGA LA REPRESSIONE CINESE DEGLI UIGURI

 

Complice la polemica sulla concessione della gestione del Ponte Morandi ad Autostrade, è passato sotto silenzio l'incontro di Casaleggio con Di Maio. Il guru cerca una sponda per evitare che il M5s finisca per diventare una costola del centrosinistra con un'alleanza strutturale con i dem. L'ex capo politico punta a delle alleanze locali, dove è possibile, ma tenendosi sempre le mani libere per il futuro. Intanto proseguono le polemiche sul vertice di ieri tra il capo di Rousseau e Conte.

 

I parlamentari, sempre più riluttanti a versare i 300 euro mensili per la piattaforma e ancora indietro con le restituzioni, polemizzano per le ingerenze di Casaleggio Jr. E si viene a sapere che molti di loro erano totalmente all'oscuro della visita romana del guru della democrazia diretta. «Alcuni di noi non sapevano assolutamente nulla dell'incontro, non ci hanno detto niente», dice uno di loro. E infatti Casaleggio per evitare polemiche ha deciso di non incontrare i parlamentari, come invece aveva fatto in altre occasioni.

 

xi jinping conte

3 - IL FUTURO DEL GOVERNO SEMPRE PIÙ FILO-USA COLPO A LEGA E M5S (E STOP ALLO SPUTNIK)

Paolo Bracalini per "il Giornale"

 

Lo scontro spinge l'Italia sull'atlantismo di Draghi. E chiude la porta al siero russo

La spy-story piomba in un quadro di relazioni già molto delicato tra Europa, e quindi Italia, e Russia. C'è di mezzo la questione Aleksej Navalnyj, l'oppositore di Putin avvelenato e ora incarcerato, vicenda che ha fatto scattare le sanzioni dagli Usa ma su cui l'Ue sta prendendo invece tempo, una cautela che ha varie ragioni tra cui la dipendenza energetica dalla Russia.

 

Grillo con ambasciatore cinese in Italia Li Junhua

L'Italia è considerato il paese più «amico» di Mosca, tanto da essere visto dagli alleati soprattutto oltreoceano come l'anello debole dell'asse atlantista, quello più permeabile alla propaganda russa, specie con l'arrivo al governo (e alla Farnesina) del M5s considerato dai servizi di intelligence americani una sorta di quinta colonna del Cremlino in Italia.

 

Il caso si lega strettamente anche al braccio di ferro in Europa sul vaccino russo Sputnik, sul quale proprio l'Italia si è fatta apripista, con l'annuncio di una seria di accordi per la produzione di Sputnik in Italia, primo paese in Europa quindi ad aprire al vaccino russo che l'Ema, l'agenzia del farmaco della Ue, aveva bollato come una «roulette russa» e che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito una sorta di «arma di propaganda» di Putin.

 

GIUSEPPE CONTE XI JINPING BY OSHO

La scoperta di un'attività di spionaggio dei russi e la crisi diplomatica scatenata dai provvedimenti presi dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio (a cui risponderà molto probabilmente la Russia, a stretto giro) si innesta dunque in questo scenario da nuova Guerra Fredda, che vede l'Italia in prima linea per i suoi rapporti con Mosca e per la presenza, al governo, di forze politiche come la Lega di Salvini e il M5s che hanno espresso posizioni di grande apertura verso la Russia.

 

La crisi aperta ieri avrà conseguenze non solo nelle relazioni sull'asse Roma-Bruxelles-Mosca ma anche direttamente nella politica italiana. Una di queste è l'indebolimento dell'ala filorussa della Lega e del Movimento Cinque Stelle, già ridimensionata dall'ingresso nel governo Draghi, fortemente incardinato sull'appartenenza alla Ue e sull'alleanza atlantista. Il cambio di aria si poteva misurare già ieri dal tono utilizzato da Di Maio, in passato grande sponsor della marcia verso Oriente (non solo Mosca ma anche Pechino) oltreché euroscettico.

ATTACCO AGLI STATI UNITI DAL BLOG DI BEPPE GRILLO

 

Il ministro grillino, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, a proposito di Russia e Cina ha parlato di «sistemi politici e valori diversi dai nostri», spiegando che «i punti di riferimento dell'Italia sono europeismo, atlantismo e multilateralismo».

 

Parole da vecchio Dc più che da grillino che poco tempo fa andava a stringere le mani ai gilet gialli francesi. Senza dimenticare che suo attuale sottosegretario è il grillino Manlio Di Stefano, già considerato putiniano (nel 2016 fu mandato a Mosca come rappresentante ufficiale del M5s al congresso di «Russia Unita», il partito di Putin) e autore di una visita in Venezuela che fece molto discutere. Nel M5s, e nella stessa Farnesina, le due anime hanno sempre convissuto.

il presidente cinese xi jinping, il ministro degli esteri wang yi, il vicepremier di maio e il premier conte

 

Lo dimostra il tempismo incredibile del blog di Beppe Grillo che proprio ieri, mentre scoppiava lo scandalo delle spie russe, pubblicava un articolo sul nuovo «Maccartismo» degli Stati Uniti contro Russia e Cina. Il cambio di passo di Di Maio è riconducibile alla presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi.

 

Con Conte la musica era (e sarebbe stata) diversa, come ricorda Formiche rievocando la «sfilata» di militari russi in Italia la primavera scorsa in aiuto per l'emergenza Covid e poi caso di Alexander Korshunov, magnate russo accusato di spionaggio industriale ai danni della Avio Aero e arrestato su mandato dell'Fbi, che nel 2020 l'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede scelse di «restituire» alla Russia.

letta conte

 

Il riflesso della vicenda potrebbe riguardare anche la decisione su Sputnik, su cui preme anche Salvini, ma che adesso potrebbe apparire come un favore alla Russia, che ci spia. Proprio il suo numero due nella Lega, il ministreo Giancarlo Giorgetti, molto vicino anche a Draghi, ospite del convegno VacciNatio della Camera di Commercio Usa sembra aver chiaramente indicato che anche sui vaccini l'Italia sta con Ue e Usa. Tradotto: dei vaccini russi se ne può fare a meno, specie dopo quello che è successo.

enrico letta giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…