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"VERGOGNA, VERGOGNA, FARABUTTO!" - QUELLA VOLTA CHE NEL 2010 CARLA FRACCI SBROCCÒ PESANTEMENTE CONTRO GIANNI ALEMANNO DURANTE L'ASSEMBLEA ORGANIZZATA DAI SINDACATI CONTRO IL DECRETO DI RIFORMA DELLE FONDAZIONI LIRICHE: "PER DUE ANNI NON MI HA MAI RICEVUTO" - L'EX SINDACO DI ROMA LA LIQUIDÒ COSÌ: "LEI VORREBBE RINNOVARE UN CONTRATTO CHE DURA ORMAI DA TROPPI ANNI, E PER IL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA È GIUSTO VOLTARE PAGINA" - VIDEO

 

Da www.repubblica.it

 

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"Vergogna, vergogna, farabutto". Arrivato al Teatro dell'Opera per intervenire all'assemblea organizzata dai sindacati contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è stato affrontato a brutto muso da Carla Fracci, che di recente ha visto non rinnovato il suo contratto di direzione del corpo di ballo del teatro romano.

 

Alemanno aveva appena finito di parlare, accolto da qualche applauso e molti fischi. L'etoile, seduta in prima fila accanto al sindaco di Bari, Michele Emiliano, si è alzata di scatto, è andata dal primo cittadino di Roma e ha cominciato ad inveire, visibilmente alterata.

 

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Alemanno non ha reagito. "Vergogna - ripeteva la Fracci - per due anni non mi ha mai ricevuto. E sono cose che non dico per me - ha aggiunto - ma per il futuro di questo teatro". Per placare gli animi sono intervenuti il sindaco Emiliano e i parlamentari del Pd, Vincenzo Vita ed Emilia De Biasi. Intanto dal pubblico c'era chi urlava: "Fate parlare Carla Fracci".

 

Erano circa le 16 quando gli impiegati del teatro romano hanno riempito la sala. Dalla galleria ai palchi, fino alla piccionaia. Appena il primo cittadino ha parlato ("è necessario affrontare in maniera seria la fase del negoziato per modificare il decreto Bondi", aveva detto Alemanno), i lavoratori sono esplosi in un boato di urla, fischi e insulti contro Alemanno. "Non basta 'modificare' il decreto - hanno detto - è necessario 'ritirarlo' del tutto".

 

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In testa alla protesta l'ormai ex direttrice del corpo di ballo dell'Opera, Carla Fracci, che si è scagliata a gran voce contro il sindaco di Roma, puntando il dito davanti al suo viso urlando: "Vergogna".

 

Rossa in volto, la ballerina ha anche toccato con le mani la gamba di Alemanno e bacchettando ripetutamente l'indice sul suo viso ha detto: "E' colpa tua". Per Alemanno la Fracci si lamentava perché "non gli ho dato un appuntamento. Glielo concederò, ma il problema di fondo è che lei vorrebbe rinnovare un contratto che dura ormai da troppi anni, e per il Teatro dell'Opera di Roma è giusto voltare pagina".

 

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E ha continuato: "Con tutto il rispetto per il suo valore artistico mi dispiace ma il rapporto con la Fracci è ormai superato e dobbiamo dare spazio ai giovani e ad altre offerte artistiche".

 

La giornata di protesta contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo (Fus), si era aperta all'insegna della musica. Alle 12 orchestra, coro e corpo di ballo del teatro avevano tenuto sotto la pioggia uno spettacolo all'aperto, in piazza Beniamino Gigli. Alle 14 poi tutti in sala per discutere della "Riforma di sistema dello spettacolo dal vivo, riordino Fondazioni lirico sinfoniche, decreto ministeriale". Ad ascoltare anche i rappresentanti sindacali di tutte le fondazioni e i sindaci di Bari, di Genova e di Roma.

 

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"La contestazione al sindaco è di chiara matrice ideologica - ha sottolineato il presidente della commissione cultura del Comune di Roma, Federico Mollicone - E' inaccettabile sia nei modi che nei termini".

 

E contro la Fracci, Mollicone annuncia che verificherà "quanto siano costate, in questi ultimi anni, le produzioni curate dall'ex direttrice del corpo di ballo e quali sono state le agenzie chiamate a realizzarle, invitandola altresì a non lanciarsi in atteggiamenti intollerabili e che poco hanno a che vedere con una etoile, che per tutti è stata un'icona di stile e compostezza".

 

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E anche dal Partito democratico arrivano le prime reazioni. Plaudendo la sinergia messa in atto dalle sigle sindacali e i lavoratori, i democratici chiedono l'immediato ritiro del decreto per la sua incostituzionalità.

 

"Siamo vicini ai lavoratori del settore che per primi risentono degli effetti di una ennesima ed inutile decretazione d'urgenza. Per questo - ha spiegato Marco Miccoli, segretario romano del Partito - inviteremo i nostri rappresentanti in Campidoglio a presentare celermente un ordine del giorno sull'argomento".

 

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Ad Alemanno è arrivata nel pomeriggio la solidarietà del sottosegretario Francesco Giro. "Piena solidarietà - ha scritto Giro in una nota - ad Alemanno dopo la contestazione della Fracci".

 

"Il clima - sempre secondo Giro - è troppo incandescente, perché qualcuno, invece di cercare soluzioni condivise e soprattutto praticabili, si ostina a gettare benzina sul fuoco, e fra questi non è certamente il governo".

 

E ha aggiunto: "Noi, al contrario, ci siamo assunti la responsabilità di affrontare un'autentica emergenza che, da un lato i sovrintendenti, dall'altro i sindacati non erano riusciti a risolvere in qualche modo. Lo dimostra il congelamento al 2003".

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