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VIDEO: AL TG2 LE VIOLENZE A CARACAS, UN UOMO VIENE BRUTALMENTE GAMBIZZATO DALLA POLIZIA IN MEZZO ALLA STRADA - GUAIDÒ: ''MADURO È RIMASTO SOLO''. CON LUI SI SCHIERA UN GENERALE DELL'AERONAUTICA: ''IL PRESIDENTE HA A DISPOSIZIONE DUE AEREI PRONTI A PARTIRE A OGNI ORA''. E L'AERONAUTICA LO DENUNCIA

TG2: un uomo gambizzato in mezzo alla strada in Venezuela

 

 

 

 

 

 

  1. VENEZUELA: GUAIDÒ, MADURO È RIMASTO COMPLETAMENTE SOLO

 (ANSA) - Nicolas Maduro "è rimasto completamente solo", ha detto oggi Juan Guaidò, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell'Esecutivo. Guaidò ha chiesto alle Forze Armate di "pronunciarsi a favore della Costituzione, dell'assistenza umanitaria, del cambiamento, per la tua famiglia, il tuo paese e l'onore della Forza Armata nazionale".

TG2: un uomo gambizzato in mezzo alla strada in Venezuela

 

  1. VENEZUELA: 'MADURO PUÒ CONTARE SU 2 AEREI PRONTI A PARTIRE'

 (ANSA) - Maduro "ha a sua disposizione due aerei pronti ad ogni ora", per cui "è ora che se ne vada". Lo ha detto il generale dell'Aeronautica militare venezuelana, Francisco Esteban Yanez Rodriguez, che si è schierato con Guaidò, ribadendo che il 90% delle forze armate non sta con Maduro, "ma con il popolo".

 

  1. VENEZUELA: AERONAUTICA DENUNCIA GENERALE 'TRADITORE'

TG2: un uomo gambizzato in mezzo alla strada in Venezuela

 (ANSA) - Il comando generale dell'Aeronautica militare del Venezuela ha accusato il generale Francisco Esteban Yanez Rodriguez di essere un "traditore", poco dopo che l'alto ufficiale, che è direttore di pianificazione strategica dello stesso comando dell'arma, ha annunciato che riconosce Juan Guaidò come presidente legittimo del paese. "Non si poteva aspettare nulla di meno da questo TRADITORE", si legge in un messaggio pubblicato sulla pagina di Twitter del comando dell'Aeronautica, nel quale si aggiunge anche che Yanez Rodriguez "è nipote del corrotto generale Yanez Mendez, che ha una denuncia aperta presso le autorità delle Forze Armate in quanto corrotto!".

 

 

  1. VENEZUELA: MADURO, PIENO APPOGGIO A INIZIATIVE DIALOGO

TG2: un uomo gambizzato in mezzo alla strada in Venezuela

 (ANSA) - Il presidente Nicolas Maduro, ha detto che conferma "tutto l'appoggio al dialogo" per risolvere la crisi venezuela, promosso da Bolivia, Messico, Uruguay e la Comunità dei Caraibi (Caricom). "Dove, quando e come vogliono sono pronto. Sono sempre pronto a dialogare", ha detto Maduro alla manifestazione a Caracas. La priorità "è la ricostruzione economica", ed i primi punti in un'eventuale agenda di dialogo sono "la fine delle sanzioni e del furto dei nostri asset da parte degli Usa" ed "il rispetto della pace e la giustizia".

 

MADURO VENEZUELA

Da un palco il capo dello Stato ha ringraziato quello che ha definito "il popolo invisibile per i media oligarchici" che ha riempito le piazze in tutto il Venezuela e che "con solo 24 ore di tempo qui a Caracas ha riempito da un capo all'altro l'Avenida Bolivar". Rivolgendosi ai suoi sostenitori Maduro ha poi chiesto se volessero che "il Venezuela sia governato da Washington o da Bogotà?", ricevendo un netto "no" dalla gente. La giustizia, ha ancora detto, "a volte tarda, ma arriva, e il più grande tribunale è la coscienza del popolo". Dobbiamo, ha proseguito, "respingere anche il colpo di Stato che vuole fare la destra".

 

 

  1. VENEZUELA: IN MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO MADURO

ANSA

 

Migliaia di venezuelani sono giunti sulla principale arteria di Las Mercedes, a Caracas, uno dei punti della manifestazione in appoggio a Juan Guaidò e contro il governo di Nicolas Maduro. Almeno 400 metri a partire dal palco disposto per i comizi che chiuderanno la protesta sono già gremiti da una folla compatta, mentre sui social si moltiplicano foto e video pubblicati da manifestanti. Altre concentrazioni si segnalano in molte città del paese.

NICOLAS MADURO

 

Un generale dell'Aeronautica militare venezuelana, Francisco Esteban Yanez Rodriguez, ha annunciato oggi di disconoscere l'autorità di Nicolas Maduro e riconoscere Juan Guaidò come presidente legittimo del Paese, in un video diffuso sui social.

 

E il consigliere per la Sicurezza nazionale americana, John Bolton, ha avvertito il presidente venezuelano Nicolás Maduro che se non accetterà di lasciare il potere con le buone "potrebbe finire a Guantanamo", la base statunitense sull'isola di Cuba utilizzata per rinchiudere persone accusate di terrorismo. Ospite del programma 'The Hugh Hewitt radio show', a Bolton è stato chiesto: "Dittatori come Ceausescu e Mussolini sono finiti male. A Idi Amin e Baby Doc Duvalier è andata meglio. Quali opzioni sono in mano a Maduro oggi come oggi?".

 

 Il consigliere per la Sicurezza nazionale ha risposto: "Beh, ieri ho diffuso un tweet in cui gli auguravo un lungo e quieto pensionamento in una spiaggia carina lontano dal Venezuela. E dico che è meglio che si avvalga al più presto del consiglio, scegliendo il pensionamento su una spiaggia carina, piuttosto che trovarsi a frequentare un'altra spiaggia come Guantanamo".

VENEZUELA GUAIDO'

 

L'Italia ieri è stato l'unico Peasi dei 28 a bloccare una proposta di compromesso Ue sul Venezuela, avanzata dalla ministra degli Esteri svedese Margot Wallstrom, con cui si accettava il ruolo di Juan Guaidò come presidente ad interim fino a nuove elezioni. La discussione è avvenuta alla riunione dei capi delle diplomazie Ue a Bucarest. La notizia è stata diffusa dall'agenzia spagnola Europapress e confermata all'ANSA da fonti diplomatiche europee. Non si sarebbe trattato di un riconoscimento formale di Guaidò, ma implicito.

 

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro, ha assicurato oggi che rimane "fermo" e sicuro di uscire "vincitore" dal "colpo di Stato" contro il suo governo. In un discorso a Macarao, ad ovest di Caracas, dopo aver passato in rassegna uomini della Guardia nazionale bolivariana (Gnb) che parteciperanno alle manovre civico-militari previste fra il 10 ed il 15 febbraio, il capo dello Stato ha assicurato: "Resto fermo e posso dirvi che vinceremo in questa battaglia storica e in futuro diremo che è valsa la pena di lottare".

 

"Maduro ha perso il controllo del paese e la popolazione sta soffrendo. Ci sono 70 giovani assassinati in una settimana dal faes, le forze speciali di polizia, e 700 persone in carcere, 80 minorenni addirittura bambini". E' la denuncia di Juan Guaidó, il presidente dell'Assemblea nazionale autoproclamatosi in Venezuela capo dell'esecutivo, sulla situazione nel Paese, in un'intervista al Tg2.

 

"Evidentemente c'è una scarsa conoscenza di ciò che sta accadendo. Invito il sottosegretario agli esteri a informarsi, un'altra Libia qui non è possibile", afferma Guaidò, rispondendo al Tg2 ad una domanda sulle parole di Manlio Di Stefano che, annunciando la contrarietà dell'Italia a riconoscerlo come leader venezuelano, ha invitato ad evitare "lo stesso errore fatto in Libia". "Invitiamo l'Italia a fare la la cosa corretta perché i giorni qui si contano in vite che si perdono", ha detto Guaidò sottolineando l'importanza del riconoscimento da parte dell'europarlamento.

 

juan guaido' 4

"Visto che siamo già stati scottati dalle ingerenze in altri Stati non vogliamo arrivare al punto di riconoscere soggetti che non sono stati votati. Per questo non riconosciamo neppure Maduro e per questo l'Italia continua a perseguire la via diplomatica e di mediazione con tutti gli Stati per arrivare ad un processo che porti a nuove elezioni ma senza ultimatum e senza riconoscere soggetti che non sono stati eletti", fa sapere il vicepremier Luigi Di Maio parlando in Aula alla Camera della situazione venezuelana e confermando le preoccupazioni del M5s di favorire la guerra civile. "Il cambiamento lo decidono i venezuelani: dobbiamo creare i presupposti per favorire nuove elezioni", ha aggiunto il vicepremier.

 

Guaidó ha dichiarato di avere intenzione di sfidare un divieto posto dal governo organizzando l'invio dall'estero nel Paese di una grande quantità di aiuto umanitario. In una intervista con l'agenzia di stampa Ap, Guaidó ha indicato che si tratterà essenzialmente di medicine che saranno messe a disposizione da Nazioni della regione.

 

juan guaido' 1

L'iniziativa, ha aggiunto, sarà un "nuovo test" per i militari del Venezuela, che finora si sono schierati dalla parte del capo dello Stato, Nicolas Maduro. Guaidó ha quindi precisato che si tratterà di medicine essenziali per salvare la vita che sono scarse in Venezuela, e che giungeranno a diversi punti di frontiera dopo essere state caricate su navi di "Paesi amici. Non stiamo pensando solo agli Stati Uniti. E nei prossimi giorni annunceremo una coalizione globale che manderà aiuti in Venezuela".

 

 

 

 

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