vincenzo de luca califfo

1. DOPO LO SFRATTO TRAGICOMICO DI MARINO, ENNESIMA PROVA DELL'INCAPACITA' DI RENZI A GOVERNARE IL PD: CON L'AFFAIRE DE LUCA IL CAZZARO RISCHIA DI ROMPERSI L'OSSO DEL COLLO 2. E DE LUCA E' ANCOR PIU' ROGNOSO DEL SINDACO MARZIANO: FRIGNA, SBERTUCCIA, MINACCIA

1 - ALTRO CHE PARTE LESA, DE LUCA ZITTO SUI RICATTI

Simone De Meo per “il Giornale”

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Il governatore campano Vincenzo De Luca è stato minacciato da chi intendeva barattare una sentenza a lui favorevole con un importante incarico nella sanità regionale. L'ultimo avvertimento è arrivato addirittura nel giorno dell' udienza decisiva (11 settembre scorso) tramite due suoi stretti collaboratori, il capo della segreteria politica Nello Mastursi e l' ex coordinatore elettorale Giuseppe Vetrano.

 

A tessere le fila dell' intrigo sarebbe stato Guglielmo Manna, marito del giudice relatore del provvedimento che ha congelato la sospensione imposta dalla legge Severino all' ex sindaco di Salerno e manager rampante in cerca di poltrone di prestigio.

 

Il presidente della Regione era consapevole della portata ricattatoria di questi «pizzini»?

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

E perché lui e i suoi non si sono rivolti all' autorità giudiziaria appena ne hanno avuto sentore? Si gioca tutto qui il livello di coinvolgimento dello «sceriffo» nell' inchiesta della Procura di Roma che rischia di travolgere Palazzo Santa Lucia.

 

«Sono parte lesa in questa vicenda, io e l' istituzione che rappresento» ha detto ieri in conferenza stampa. Il capo d' imputazione dei pm capitolini ipotizza però un altro scenario: pur di non essere disarcionato dalla guida dell' ente, il presidente della giunta sarebbe stato indotto ad accettare il ricatto. Un curriculum di Manna è stato effettivamente sequestrato a Mastursi nel corso di una perquisizione, anche se l' incarico non si è mai formalizzato.

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

Certo è che De Luca era a conoscenza dell' indagine già dal 29 ottobre, quando il suo avvocato ha scritto al procuratore Pignatone per fissare un interrogatorio e chiarire urgentemente la sua posizione. Cade, quindi, il muro di bugie che la Regione ha alzato sulle reali motivazioni delle dimissioni di Mastursi. Ancora l'altro ieri, il governatore le addebitava allo stress da superlavoro bollando come «ricostruzioni fantastiche» le indiscrezioni pubblicate dalla stampa sull' esistenza di un fascicolo giudiziario.

 

Stralcio, a sua volta, oggi si scopre, di un più articolato lavoro investigativo condotto, in questi mesi, dai pm Woodcock e Parascandolo su un presunto intreccio politica-camorra-appalti nel settore della sanità campana, nel quale sarebbe indagato proprio Manna. Mastursi è da sabato scorso irraggiungibile per tutti.

VINCENZO DE LUCA - MADDALENA CANTISANIVINCENZO DE LUCA - MADDALENA CANTISANI

 

Ha cambiato numero di cellulare e si è dimesso, con una nota stringatissima, dal ruolo di responsabile Organizzazione del Pd campano. Chi invece ha deciso di affidarsi a una lunga nota di chiarimento è il giudice Anna Scognamiglio.

 

«Non conosco assolutamente né de Luca, né Mastursi, né Vetrano con i quali non ho mai avuto contatti di alcun genere, né, quindi, ho loro mai chiesto, né potuto chiedere, alcun favore né per me né per mio marito», ha detto la toga tramite il suo legale. «La decisione favorevole a De Luca è stata assunta, all' unanimità, da tutti i componenti del collegio giudicante, era conforme a quanto già deciso in precedenza dal presidente della sezione ed è stata, poi, confermata integralmente, in sede di reclamo, da altro collegio del tribunale, ancora una volta, all' unanimità».

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZIVINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

 

La Scognamiglio aggiunge poi di essere in corso di separazione da Manna ormai da tre anni. Dunque, si è trattato di un caso di millantato credito da parte dell' ex coniuge? Solo il prosieguo del lavoro investigativo potrà chiarirlo. Per ora, il Csm si appresta ad aprire una pratica per trasferire il magistrato nei cui confronti si muoverà presto anche il procuratore generale della Cassazione, titolare dell' azione disciplinare.

 

Tutti i sette indagati, a eccezione di De Luca, sono stati perquisiti il 19 ottobre scorso, e hanno rinunciato a ricorrere al Riesame. Probabilmente per non offrire l' occasione agli inquirenti di rendere pubbliche altre carte potenzialmente scottanti. Sarebbero circa cento le pagine di intercettazioni agli atti trasferite da Roma a Napoli. E si sa che le inchieste di Woodcock sono sempre assai ricche di sorprese quando ci si lascia andare al telefono.

NELLO MASTURSINELLO MASTURSI

 

2 - LA GIUDICE AL TELEFONO: «FINITO, È FATTA» E IL MARITO AVVERTÌ LA SQUADRA DI DE LUCA

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

Il 17 luglio scorso, dopo aver scritto la sentenza e mentre è ancora in camera di consiglio, il giudice Anna Scognamiglio chiama il marito Guglielmo Manna: «Abbiamo finito, è fatta». Lui non si scompone: «Credi di essere intelligente solo tu e invece anche io sono furbo». Dopo qualche minuto dal cellulare dell' uomo parte un sms: «È andata come previsto».

 

È il segnale convenuto per lo staff del governatore Vincenzo De Luca, guidato dal capo della segreteria Carmelo Mastursi. La prova - secondo i magistrati della Procura di Roma - dell' accordo illecito preso dal manager per garantire la permanenza dello stesso De Luca al vertice della Regione Campania in cambio di una «nomina pesante» nel settore della sanità. Anche perché il verdetto viene depositato in cancelleria e reso pubblico soltanto cinque giorni dopo, il 22 luglio.

ANNA SCOGNAMIGLIOANNA SCOGNAMIGLIO

 

TELEFONATE E SMS

L'inchiesta sulla sentenza del Tribunale di Napoli che sarebbe stata «comprata» per favorire Vincenzo De Luca si basa proprio sulle telefonate e i messaggi captati indagando su alcuni affari della criminalità. È Guglielmo Manna a essere sotto controllo e questo consente di scoprire che qualche giorno prima della decisione si attiva per ottenere un appuntamento con Carmelo Mastursi. Gli assicura un verdetto favorevole se in cambio avrà un vantaggio. E qui c' è il primo dubbio che i pubblici ministeri guidati dal procuratore Giuseppe Pignatone devono chiarire: la giudice Anna Scognamiglio è consapevole di quello che il suo consorte sta tramando? Ne è partecipe.

 

Di certo le telefonate dimostrano che lei lo informa in tempo reale di tutto quello che fa. Tanto che lo chiama anche l'11 settembre, quando deve pronunciarsi su un ricorso sulla stessa materia presentato da un consigliere di Forza Italia.

 

Manna: «Devi fare la sentenza?»

Scognamiglio: «No, un altro pezzo dell' ordinanza. Che palle! Sempre una storia infinita, mica sono fessa».

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 

Lui è impaziente, attende la nomina, mostra di volersi «vendere» nuove informazioni riservate. E infatti subito dopo contatta, spesso per sms, gli uomini dello staff del governatore.

 

«CONVOCATO IN REGIONE»

Nessuno immagina di essere sotto intercettazione visto che molti colloqui appaiono espliciti. Manna più volte annuncia che andrà a palazzo Santa Lucia, sede della Regione, appare convinto che alla fine otterrà quanto ha chiesto.

 

Il 2 agosto annuncia alla moglie che lo hanno convocato.

Manna: «Io sto a Ponza, sono stato chiamato».

 

Scognamiglio: «Domani»?

Manna: «Sì in Regione. Ora vedi sto partendo».

Scognamiglio: «Se dovesse essere quello, te ne vai in ferie e parti. Speriamo bene».

Manna: «Dovrebbe essere Napoli 1, gira voce. Non ho chiesto Napoli, ma Avellino, Caserta e Benevento».

Il giorno dopo c' è una nuova telefonata tra marito e moglie.

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Lui mostra sicurezza: «Sono stato segnato su una specie di bloc notes».

 

PERQUISIZIONI E SILENZI

Nelle informative della squadra mobile di Napoli non sono riportati contatti diretti con Vincenzo De Luca, anche nelle conversazioni tra il governatore e i suoi collaboratori non si fa mai cenno alla vicenda. Eppure ci sono numerosi aspetti che i pubblici ministeri guidati dal procuratore Giuseppe Pignatone vogliono adesso chiarire. E alcuni riguardano la scansione dei tempi dell' inchiesta.

 

Il fascicolo dei pubblici ministeri napoletani viene infatti trasmesso per competenza ai colleghi della capitale a metà settembre. Il 19 ottobre vengono ordinate le perquisizioni. I poliziotti entrano negli uffici della Regione, vanno a casa di Carmelo Mastursi e degli altri.

Controllano soprattutto la casa e l' ufficio della giudice. In quel momento De Luca scopre dunque di essere sotto indagine.

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

Ma non fa nulla. Per dieci giorni rimane in silenzio, non prende alcuna iniziativa nonostante il ruolo pubblico gli consenta di contattare il capo della Procura per avere chiarimenti. Il 29 ottobre i suoi legali chiedono che si possa presentare spontaneamente per rendere dichiarazioni.

 

Il 3 novembre i pubblici ministeri rispondono che sono in corso gli accertamenti e poi prenderanno una decisione. De Luca continua a rimanere in silenzio altri dieci giorni. Fino al 9 novembre, quando Mastursi comunica di essersi dimesso. Adesso bisognerà scoprire che cosa sia accaduto in questo periodo, quali contatti ci siano stati tra gli indagati. Soprattutto se siano stati presi ulteriori accordi illeciti.

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…