MA CHE VUOL DIRE "GHEREGHEGHEZ!", CHE QUEL MERLUZZONE BOLLITO DI TAJANI HA URLATO NEL SUO INTERVENTO ALL'AMBASCIATA DI NUOVA DELHI? - È UN GRIDO DI BATTAGLIA DELL'AERONAUTICA MILITARE, DI CUI IL MINISTRO HA FATTO PARTE: VIENE PROPOSTO DURANTE I BRINDISI O DURANTE EVENTI SPECIALI. MA, NEL 1924, QUANDO NACQUE, SI USAVA PER FESTEGGIARE UNA VITTORIA, COMMEMORARE LA PERDITA DI UN PILOTA OPPURE COME RITO PROPIZIATORIO PRIMA DI UNA MISSIONE - NASCE PER CASO, QUANDO, DURANTE UNA UNA FESTA, UN GRUPPO DI... - IL VIDEO STRACULT DI TAJANI CHE URLA GHEREGHEGHEZ
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antonio tajani nell aeronautica
Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez! Gheregheghez, ghez ghez ghez! E' il famoso grido dell' Aeronautica Militare che viene ripetuto per tre volte a squarciagola. Nasce nel 1924 al 1°Stormo Aeroplani da caccia per poi estendersi a tutti i reparti della Regia Aeronautica e subito dopo dell'A.M.
Ora viene proposto durante i brindisi o durante occasioni/eventi speciali, ma all'epoca si usava per festeggiare una vittoria o commemorare la perdita di qualche pilota oppure era una specie di rito propiziatorio per una nuova impresa che si andava a svolgere.
Se qualcuno di voi si è chiesto almeno una volta il significato di questo grido, vi consiglio di leggere qui di seguito un passaggio di un libro bellissimo che ne spiega in maniera esaustiva l'origine esatta. Romy Brano tratto dal libro di Giulio Lazzati, Stormi d'Italia, Mursia Editore, 1975
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Negli anni immediatamente antecedenti la sua costituzione, la nostra aviazione, in seguito a varie cause (economiche, politiche, ecc.), vivacchiava con pochi uomini e ancor più scarsi mezzi; Regia Aeronauticaallo Stormo la situazione rispecchiava quella generale; gli aeroplani erano sparuti e logori;si trattava, infatti, di velivoli Spad VII e Spad VIII residuati di guerra.Il personale operava fra l'indifferenza degli alti comandi e la tolleranza dei governi di allora; si andava avanti cioè, sorretti solo dall'entusiasmo di coloro che avevano fatto parte delle suaccennate squadriglie e che avevano volato nei cieli del Montello, di Pola, di Vienna, di Primolano, di Cattaro, di Istrana, ecc..
Il tempo, purtroppo, non lavorava a favore dei più entusiasti, le avventure esaltanti, gli episodi di eroismo si stemperavano nel ricordo; persino la volontà s'affievoliva, venendo meno la speranza in un avvenire migliore; proprio in quel periodo giunsero allo Stormo undici giovani complementi; sparuto gruppetto di coloro che, nonostante tutto, credevano nel futuro dell'aviazione.
antonio tajani nell aeronautica - 1
I nostri giovani piloti, dopo aver frequentato le allora famose scuole di volo di Cameri e di Ghedi, forti di una passione per il volo tanto profonda d'aver fatto dimenticare loro la provvisorietà economica della scelta compiuta, s'accorsero, appena giunti allo stormo, di essere trattati con sufficienza dagli anziani, e trovarono inoltre un clima di rassegnazione che contrastava enormemente con l'esuberanza propria della loro giovinezza.
I vecchi li snobbavano, dal piedistallo di una passata esperienza di guerra che permetteva loro di erudire piuttosto categoricamente i giovani "pinguini", rei solo di avuto l'ardire di inserirsi nel mondo di così nobili "aquile". Per i giovani complementi fu giocoforza subire umilmente in silenzio tale stato di cose rimuginando propositi di rivincita difficili a mettersi in pratica anche perchè, i giovincelli a differenza degli anziani, avevano ridottissime disponibilità finanziarie. In ogni modo, in attesa di tempi migliori, i nuovi piloti s'erano autodefiniti quelli della "famiglia rame", appunto per via del metallo delle poche monete che circolavano nelle loro saccocce; anche per tutti gli altri componenti del 1° Stormo divennero ben presto "quelli della famiglia rame".
antonio tajani saltella al comizio di napoli
Giunti però al limite della rassegnazione, umiliati da una routine stagnante fatta di pochissimi voli e numerose attese, si decisero a rompere il silenzio; lo volevano fare in modo plateale, che dimostrasse la loro indipendenza, il loro baldanzoso "menefreghismo"(per usare un termine caro agli equipaggi di quegli anni), la loro irrazionale e giovane speranza in un domani migliore e in un modo che non costasse loro nulla pecuniariamente parlando; così in occasione di una festa del reparto, in quel lontano 1924, a sovrastare le grida degli anziani, undici pivelli lanciarono con tutto il loro fiato, un grido senza senso, carico di benevole rabbia, contro tutti e tutto: Gheregheghez, ghez! Stupore e silenzio degli astanti, imbarazzo del comandante; quelli della "famiglia rame" ne approfittavano subito per lanciare quel loro grido più forte, più rabbioso: Gheregheghez, ghez!; la costernazione, la sorpresa avevano bloccato gli altri e cosi il grido entrò prepotentemente nella vita dello stormo.
MR MARRA - ANTONIO TAJANI - FEDEZ
Con il trascorrere dei giorni esso fu accettato da tutti, anzi fu da tutti difeso contro chi lo riteneva un che di senza senso; quella frase priva di un significato preciso e senza un riferimento storico, che alla sua prima apparizione sembrava dovesse aver vita effimera, divenne sempre più il simbolo degli appartenenti al reparto e ne suggellò via via le vicende tristi o liete, gloriose o tragiche; anzi a poco a poco si estese ad altri reparti da caccia, per la semplice ragione che molti piloti del 1° vennero trasferiti negli anni successivi in altri stormi.
antonio tajani atreju 2025 foto lapresse
ANTONIO TAJANI BALLERINA - FOTO CREATA CON L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE