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ZELENSKY SNOBBA L’ITALIA: IL PRESIDENTE UCRAINO, IN TOUR PER L‘EUROPA, NON FARÀ TAPPA A ROMA. PERCHÉ DOVREBBE? VISITA SOLO I LEADER CHE GLI OFFRONO QUALCOSA, NON CHI LO METTE NEL MIRINO – PER GIORGIA MELONI, CHE HA SEMPRE DICHIARATO (A PAROLE) SOSTEGNO A KIEV, L’ATTEGGIAMENTO DI SALVINI È SEMPRE PIÙ MOTIVO DI IMBARAZZO - ZELENSKY ARRIVA A PARIGI PER FIRMARE UN ACCORDO SULLA DIFESA AEREA, MENTRE LA SORA GIORGIA NON SCIOGLIE LA RISERVA SUL PIANO "PURL", CHE CHIEDE ANCHE TRUMP...

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

https://www.dagospia.com/politica/dagoreport-l-obiettivo-donald-trump-e-destabilizzare-l-unione-europea-e-453552

 

 

ZELENSKY NON FA TAPPA A ROMA LA LEGA: CAMBIARE I VERTICI DI KIEV

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

SALVINI PUTIN

Ai governi alleati non è chiarissimo come mai un vicepresidente del Consiglio quale è Matteo Salvini possa così smaccatamente smarcarsi rispetto alla linea decisa in politica estera dal suo stesso esecutivo, nel silenzio completo […] di chi gli sta sopra di grado, e cioè Giorgia Meloni.

 

Il compito, molto faticoso, che tocca ai diplomatici italiani è spiegare a questi osservatori che in una maggioranza al suo interno composta per due terzi da partiti di matrice populista l'attenzione ai sondaggi e al consenso può venire prima di ogni cosa, anche prima delle dichiarazioni di impegno rispetto al sostegno militare dell'Ucraina.

 

volodymyr zelensky giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse

Ma così è: domenica prossima vanno al voto tre regioni, c'è una rincorsa allo zero virgola tra Lega e Forza Italia, e una sfida più ristretta al Veneto tra Fratelli d'Italia e Lega.

 

In questa cornice ci viene inquadrata, da fonti di governo e dei singoli partiti, la baraonda delle ultime ore, con le spaccature dentro la maggioranza che appaiono più eccessive di quelle che in realtà sono.

 

C'è un fatto che va messo in evidenza, come premessa: nel suo breve tour europeo Volodymyr Zelensky non farà tappa a Roma. Ieri era ad Atene, oggi sarà a Parigi, domani a Madrid. La conferma arriva da fonti dell'ambasciata ucraina nella Capitale: «Non era previsto in agenda.

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON

 

Zelensky e Meloni si sono incontrati a margine del Consiglio europeo del 23 ottobre. I contatti sono costanti». Curioso, però, che nella sua rotta tra i principali Paesi europei del Mediterraneo non ci sia proprio l'Italia.

 

Facciamo notare che il presidente visiterà i leader che hanno qualcosa di pronto da offrirgli. E la risposta è affermativa: la Grecia il gas comprato dagli Stati Uniti, la Francia armi che Emmanuel Macron ha promesso svincolandosi dall'acquisto di equipaggiamenti americani in ambito Nato del programma Purl, e la Spagna che ufficializzerà proprio l'adesione al meccanismo che prevede di comprare da Washington pacchetti militari da 500 milioni di dollari – condivisi tra i Paesi – e girarli poi all'Ucraina.

 

MATTEO SALVINOV - MEME

E l'Italia? Se Zelensky atterrasse a Roma si troverebbe nel pieno di una campagna politica che lo ha messo nel mirino.

 

Facendo leva sulle presunte tangenti che hanno portato a dimissioni eccellenti nel governo di Kiev, Salvini ha detto stop a ulteriori aiuti perché, ha dichiarato, «non vorrei che i nostri soldi andassero ai corrotti». Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ha gradito e gli ha risposto. Ma la Lega su questo non sembra intenzionata a fermarsi.

 

A sentire Stefano Candiani, ex sottosegretario e figura di punta del partito, è ora di aprire una riflessione più ampia: «La corruzione in Ucraina non si scopre oggi – è la frase che consegna a La Stampa –. Ci sono già stati scandali. Ormai è chiaro che quella classe dirigente andrà rinnovata. D'altronde alla fine della guerra mondiale anche Churchill perse le elezioni e si fece da parte».

 

VERTICE DEI VOLENTEROSI ALL ELISEO A PARIGI CON VOLODYMYR ZELENSKY

La partecipazione italiana a Purl è il motivo dei tormenti di Meloni, e di buona parte dello scontro tra Salvini e Crosetto. È una storia di tentennamenti, di conferme e smentite.

 

[…]  Intanto, però, il governo non scioglie la riserva, e il risultato di queste oscillazioni è il disorientamento della diplomazia a Washington, a Bruxelles, a Kiev.

 

Per capire gli imbarazzi bisogna tornare al 3 novembre. Nella capitale ucraina Zelensky incontra una delegazione dei rappresentanti permanenti alla Nato. Sono guidati dall'ambasciatore Usa Matthew Whitaker.

 

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN

Per l'Italia, seduto di fronte al leader ucraino, c'è l'ambasciatore Alessandro Azzoni, nominato il 15 settembre al posto di Marco Peronaci (promosso a Washington, dove attendeva Crosetto).

 

Nel comunicato pubblicato dopo l'incontro si riporta che Zelensky si è rivolto ai presenti ringraziando la Germania per i Patriot, gli Stati Uniti per Purl, la Francia per i missili, Canada e Olanda per aver aderito al programma e solo più in generale «tutti gli altri Paesi per il loro supporto». La nota aggiunge: «Il presidente ha sollecitato tutti i Paesi che ancora non lo hanno fatto a unirsi a Purl».

 

ZELENSKY A PARIGI, MACRON LO ACCOGLIE IN UNA BASE MILITARE

(ANSA) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato all'aeroporto militare di Villacoublay, vicino a Parigi, pochi minuti prima delle 10.

 

Ha raggiunto in auto, nella base militare, Emmanuel Macron che lo stava aspettando. I due si sono salutati con un caloroso abbraccio.

 

La visita di Zelensky a Parigi ha come obiettivo principale quello di ottenere da Parigi un'assistenza nel campo della difesa e in particolare di quella aerea. Con Macron, Zelensky parlerà delle necessità militari di Kiev e della cooperazione delle industria della difesa dei due paesi, con il presidente ucraino che ha già annunciato "un accordo di primo piano in preparazione".

 

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - FOTO LAPRESSE

Secondo l'Eliseo, si tratta di "mettere a disposizione della difesa dell'Ucraina l'eccellenza francese nel campo dell'industria degli armamenti" e di "consentire di acquisire i sistemi che le sono necessari per rispondere all'aggressione russa".

 

Kiev ha parlato espressamente, a tale proposito, di "difesa dello spazio ucraino", Zelensky ha ribadito il suo appello per ottenere ulteriori sistemi di difesa aerea proprio in questi giorni di nuovi massicci attacchi russi contro il suo paese.

 

Macron e Zelensky hanno in programma, per la giornata di visita dell'ucraino in Francia, una visita al Mont Valérien, ad ovest di Parigi, allo stato maggiore della "forza multinazionale Ucraina" che Parigi e Londra stanno costituendo in vista di un dispiegamento dopo la firma di un cessate il fuoco fra Russia e Ucraina.

 

attacco russo a kiev 10 ottobre 2025 1

A Zelensky, che ha firmato il mese scorso una lettera di intenzioni per l'acquisizione di 100-150 caccia svedesi Gripen, sarà presentato l'aereo da combattimento francese Rafale, sistemi di droni e il sistema difensivo anti-aereo SAMP-T di nuova generazione. Si tratta di un sistema previsto in consegna alla Francia a partire dal 2027, che dispone di capacità estese di intercettazione antimissile rispetto al SAMP-T.

 

ZELENSKY DA MACRON INCASSA LA DIFESA AEREA TOUR PER I NUOVI AIUTI

Estratto dell’articolo di Anais Ginori per "la Repubblica"

 

attacco russo a kiev 10 ottobre 2025 2

Volodymyr Zelensky annuncia uno «storico» accordo con la Francia sulla difesa aerea alla vigilia della sua visita a Parigi, mentre l'Eliseo prepara una giornata interamente dedicata al rafforzamento della cooperazione militare con Kiev. Il presidente ucraino sarà ricevuto oggi da Emmanuel Macron.

 

Al centro del faccia a faccia, la firma di un'intesa destinata secondo Zelensky a garantire «un significativo rafforzamento della nostra aviazione da combattimento, della difesa aerea e di altre capacità di difesa». Dopo i Mirage 2000-5 consegnati un anno fa, l'Ucraina potrebbe ricevere dalla Francia i più moderni Rafale prodotti da Dassault.

 

[…]

 

EMMANUEL MACRON E VOLODYMYR ZELENSKY - VERTICE DEI VOLENTEROSI A PARIGI

«Questo è ciò che aiuta veramente l'Ucraina a difendersi» ha sottolineato Zelensky a proposito dell'intesa con Parigi che sarà svelata nei dettagli solo oggi. Nel 2024, la Francia aveva già consegnato sei Mirage 2000-5, dopo che piloti e meccanici ucraini avevano seguito per diversi mesi un addestramento.

 

Con un nuovo inverno di guerra davanti, il presidente ucraino ha ribadito che le priorità per Kiev è la difesa aerea insieme a sistemi e missili antiaerea. «Dopo ogni attacco russo, garantiamo la ricostituzione delle nostre forze. Non è facile, ma ci stiamo riuscendo» ha spiegato.

 

Dassault aveva confermato trattative con Kiev qualche settimana fa. «Non sarà una cosa immediata perché bisogna formare i meccanici, i piloti e perché già oggi facciamo fatica ad avere abbastanza Rafale per l'esercito francese» sostiene l'ammiraglio Jean-Louis Vichot, ex capo della missione militare francese presso la Nato. Secondo indiscrezioni, l'acquisto dei caccia francesi potrebbe essere finanziato dal programma Purl della Nato che prevede forniture di equipaggiamenti all'Ucraina.

 

attacco russo a kiev 10 ottobre 2025 4

[…] Il nuovo accordo si inserisce nella cornice più ampia delle garanzie di sicurezza che Parigi e i partner europei intendono offrire all'Ucraina nel medio e lungo periodo. L'Eliseo insiste in particolare sul progetto di una forza multinazionale, con una trentina di Paesi che potrebbe partecipare in caso di un'ipotetica tregua, e con un comando generale tra Francia e Regno Unito. L'intesa con Kiev, precisano nell'entourage di Macron, dovrebbe rappresentare uno dei pilastri operativi anche della coalizione dei Volontari. […]

danni dopo il bombardamento russo su kiev 28 agosto 2025 foto lapresse 6drone nella guerra in Ucraina

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