giorgio assumma e il necrologio di morricone

ASSUMMA THEOLOGIAE - ''L'AUTO-NECROLOGIO? MORRICONE LO SCRISSE UN ANNO FA. ANCHE IO PREPARO LA MIA MORTE - SORDI? NON AMAVA RICEVERE PREMI, PENSAVA AI SUOI AMICI CHE NON CE L'AVEVANO FATTA - RENATO ZERO? SI CAPIVA IL GENIO ANCHE SE TUTTI LO PRENDEVANO IN GIRO. UNA VOLTA IN VIAGGIO A MONACO DI BAVIERA IL PRESIDENTE DELLA CASA DISCOGRAFICA INDICA LE MURA DELLA CITTÀ: 'QUI SONO PULITE, NON COME A ROMA DOVE SONO PIENE DI SCRITTE'. E RENATO, FULMINANTE: 'SE VEDE CHE NON CI AVETE NIENTE DA DI'''

Paolo Conti per il ''Corriere della Sera''

 

l avvocato giorgio assumma ricorda alberto sordi foto di bacco

 

«Quel testo era già stato preparato da Ennio Morricone un anno fa. Lo aveva chiuso in una busta e affidato alla amatissima moglie Maria. Io non ho fatto altro che riceverlo dalle sue mani e consegnarlo ai giornalisti che sostavano sotto casa sua» Giorgio Assumma, 85 anni, maestro di intere generazioni di legali specializzati in diritto d' autore, avvocato e confidente di tanti protagonisti dello spettacolo italiano («sono stato un osservatore delle loro vite») racconta la storia del famoso «autonecrologio» di Morricone: «Preparava da tempo la sua morte. Normale, per l' età che aveva. Lo faccio anch' io. Quell' autonecrologio che ha commosso i suoi fan in Italia e nel mondo era frutto di una lunga riflessione. "Io Ennio Morricone sono morto"».

 

Che ricordo ha di Morricone?

«Non dimenticherò mai cosa disse ai ragazzi del mio corso di diritto d' autore alla Luiss. Lo invitai e svelò le sue cinque regole: "Credere in ciò che si fa; fare bene il proprio lavoro senza progettare premi; non essere mai banale; rispettare tutti; praticare l' umiltà". Alla fine lui era commosso ma soprattutto i ragazzi lo erano più di lui».

giorgio assumma foto di bacco

 

Lì dietro alla sua scrivania c' è una foto di Alberto Sordi. Cosa ricorda di lui?

«Due soli aneddoti. Il primo. Anni e anni fa capito in un orfanotrofio gestito da suore vicino al santuario del Divino Amore: dormitorio, aule, bel giardino. Nella mensa, un ritratto di Alberto Sordi. La madre superiora mi guarda: "Lei non può e non deve dire niente a nessuno, ma tutto ciò che vede è grazie a lui"».

 

E la leggenda della tirchieria?

«Non era tirchio. Era oculato. Cosa ben diversa».

 

Secondo episodio?

pippo baudo giorgio assumma foto di bacco

«Consegna delle Grolle d' oro al Casinò di Saint Vincent. Sordi vince, applausi.

Poi lui mi chiede di fare due passi fuori, con l' aria tristissima. Gli chiedo perché. E lui: "Vedi, Giorgio, a ogni premio vengo assalito da un senso di colpa e penso subito a tanti miei colleghi che da ragazzi hanno cominciato con me e poi non ce l' hanno fatta. Non riesco a non pensarci". Ecco il vero Sordi».

 

Altra foto, Renato Zero

«Lo vidi per la prima volta quando era ragazzo e a Roma lo prendevano in giro perché girava in tuta nera con le ali Si capiva subito il genio. Sulla foto c' è scritto: "Non avrò altro 'io' all' infuori di te". Che ironia! A proposito, ricordo un nostro viaggio a Monaco di Baviera. Zero deve firmare un contratto con Ariola Records, etichetta discografica tedesca. Il presidente ci accompagna, finite le riunioni, in aeroporto. Indica le mura di Monaco dice: "Qui le facciate sono pulite, non come a Roma dove tutto è pieno di scritte".

GIORGIO ASSUMMA E IL NECROLOGIO DI MORRICONE

E Renato, fulminante, in romanesco: "Se vede che non ci avete niente da da dì". Tempo comico formidabile».

 

Lei è amico da sempre di Maurizio Costanzo. Un suo ritratto telegrafico?

«Un grande psicologo. Gli basta un' occhiata per capire una persona. Così come capì subito che tipo fosse Maria De Filippi che gli presentai io in un' occasione di lavoro. All' inizio fu sgarbato e scortese. Ma dopo quindici giorni già si vedevano a Roma. Maurizio, nella vita e nel lavoro, cataloga tutto nei minimi particolari. L' intesa con Maria? Basata su un forte legame intellettuale, il sicuro cemento per un' intesa duratura».

giorgio assumma francesca lo schiavo foto di bacco

 

E Francesco De Gregori, che vive a pochi metri dal suo studio?

«Un filosofo, prima che cantautore. Coltissimo, cerca sempre ciò che c' è dietro a un avvenimento. Ho l' impressione che la fama per lui sia a tratti fastidiosa: non si compiace della sua notorietà. Anche lui ha accanto una moglie, la sua Chicca, con cui ha un perfetto abbinamento intellettuale. Posso poi confidare un mio incubo?».

MARETTA SCOCA MATRIMONIO CON GIORGIO ASSUMMA

 

Prego.

«Le telefonate all' alba di Francesco Cossiga. Sapeva che ero molto mattiniero, chiamava prima delle 6. Quando fui eletto presidente della Siae verso le 5.30: "Ricordati che c' è un solo presidente, sono io". E mise giù».

 

E Pippo Baudo?

«Il segreto del suo grande successo è la pignoleria, la cura millimetrica con cui si prepara. Un eccellente lavoratore.

Come ogni grande leone, temo soffra un po' per la lontananza dall' arena».

 

giorgio assumma con renato zero

In un' intervista di Emilia Costantini, Mogol, suo successore alla presidenza della Siae, manifesta grande preoccupazione sul futuro del diritto d' autore. Condivide i timori?

«È un diritto in grande fermento, stanno cambiando radicalmente i canali di veicolazione di musica, tv, cinema audiovisivoUna crisi di transizione. Occorre un coordinamento, almeno a livello europeo, di tutte le normative. Non è facile. Il copyright anglosassone, che guarda solo al lato economico, deve armonizzarsi con la nostra concezione di diritto d' autore che mette al centro la personalità artistica».

 

Un suggerimento ai giovani studiosi di diritto d' autore?

«Sudare sangue sui libri.

dante ferretti giorgio assumma foto di bacco

Ancora oggi, a 85 anni, studio tutte le novità almeno un' ora al giorno. Incluso sabato e domenica. Non c' è altro modo per farcela».

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