mina

BOOM! UNA MINA SU SANREMO 2020: SARA’ LEI IL DIRETTORE ARTISTICO? L’AD RAI SALINI APRE: “INCONTRIAMOCI” – IL FIGLIO DELLA CANTANTE MASSIMILIANO PANI: “SE LA RAI LE CHIEDESSE DI SCEGLIERE I BRANI IN GARA, E LE PERMETTESSE DI MANTENERE LA SUA VISIONE ARTISTICA, CREDO CHE ACCETTEREBBE” – DA VIALE MAZZINI: “MINA E’ MINA… SIAMO DISPONIBILI PER RAGIONARE INSIEME SUL FUTURO DEL FESTIVAL" – A MAGGIO L'INCONTRO CON ESPERTI DEL SETTORE PER CAMBIARE LE REGOLE DEL FESTIVAL

Andrea Scarpa per www.ilmessaggero.it

 

mina

Quando ieri mattina Fabrizio Salini, l'amministratore delegato della Rai, ha letto l'intervista de Il Messaggero a Massimiliano Pani, è rimasto a bocca aperta. Dopo le opportune verifiche, lo stupore è diventato interesse e infine speranza. Il figlio di Mina, 55 anni, da trenta produttore e arrangiatore di tutti i suoi dischi, aveva appena dato la clamorosa disponibilità di Mina ad assumere l'incarico di direttrice artistica della 70esima edizione del Festival di Sanremo.

 

 

LA DICHIARAZIONE

Queste le sue parole: «Se la Rai le chiedesse di scegliere i brani in gara, e le permettesse di mantenere la sua visione artistica, credo proprio che accetterebbe». Nel pomeriggio l'ad di Viale Mazzini ha replicato così: «Mina è Mina. E di fronte a un'apertura come questa manifesto tutto il mio interesse e quello dell'azienda. Chiamerò Massimiliano Pani nei prossimi giorni per dirgli che siamo ovviamente disponibili, per uno o più incontri, per ascoltarlo e ragionare sul futuro del Festival».

 

Mina con Massimiliano Pani

SETTANTA ANNI

A proposito del futuro della rassegna canora, che l'anno prossimo festeggerà i 70 anni, tramontata l'ipotesi di un terzo mandato a Claudio Baglioni, la situazione al momento è questa: Amadeus è in pole position ma nulla è stato deciso e quindi di firme su contratti e ufficializzazione dell'incarico non se ne parla. Idem, ovviamente, per la direzione artistica.

 

mina

Tutto, insomma, è ancora da definire. Di sicuro, però, c'è l'interessante iniziativa presa in questi giorni proprio da Salini per cercare di affrontare, e risolvere, i problemi più spinosi che mai come nell'edizione di quest'anno sono sembrati a tutti, o quasi, imbarazzanti - per non dire altro - e non più rinviabili. Così l'ha raccontata Salini a Il Messaggero: «Per la seconda settimana di maggio abbiamo organizzato un incontro, a Milano, con alcuni professionisti del settore musicale per discutere di composizione delle giurie, meccanismi di voto e possibili conflitti di interesse. Con il loro contributo speriamo di trovare la opportune soluzioni per fare un festival sempre migliore».

 

Mina con Massimiliano Pani

Al tavolo voluto dall'ad di Viale Mazzini sono stati invitati, per ora, professionisti dai curriculum importanti e inattaccabili come Stefano Senardi, 63 anni (produttore discografico e direttore artistico, artefice delle carriere di Zucchero, Franco Battiato, Subsonica, Afterhours e tanti altri), Francesco Barbaro, 55 (produttore e manager di Carmen Consoli, Max Gazzè, Levante etc.), Massimo Bonelli, 44 (musicista e produttore), Enzo Mazza, 53 (presidente della Fimi, la Federazione Industria Musicale Italiana), Caterina Caselli e suo figlio Filippo Sugar, 73 e 47 (di fatto i titolari della più importante etichetta discografica italiana, la Sugar, lui è stato anche presidente della Siae dal 2015 al 2018), Andrea Spinelli, 55 (giornalista musicale di lungo corso, noto per competenza e integrità professionale, e storico presidente della sala stampa del Festival).

FABRIZIO SALINI

 

SENZA PROBLEMI

A loro vanno aggiunti un cantante di primissimo livello, un esperto di sondaggi, un rappresentante della radiofonia Rai. Nomi da definire nei prossimi giorni, a cavallo delle festività pasquali. «Il fine ultimo di questa giornata di lavoro, che potrà anche essere replicata», ha aggiunto Salini, «è quello di consegnare al direttore artistico e al conduttore un Festival alleggerito da qualsiasi problematica».

 

FABRIZIO SALINI

TREMILA CANZONI

Se alla fine a scegliere l'impostazione del Festival, e a selezionare i brani in gara, sarà proprio Mina, lo vedremo nei prossimi mesi. Lei, di sicuro, oltre a essere Mina - e non c'è altro da aggiungere - è un'artista che in qualche modo è come se si preparasse a questo incarico da una vita. «Riceve e ascolta circa tremila canzoni l'anno», ha detto Massimiliano Pani nell'intervista di ieri, «e non ne tralascia una, che sia di autore celebre o sconosciuto. Non accetta le operazioni puramente commerciali. Premia la creatività e la creatività premia lei». Boom. È Mina.

carrà minacarrà minaMina con Massimiliano Pani VOGUE MINA 1minaMina e Corrado Pani Mina e Massimiliano Panimina tim festival-di-sanremomina corrado pani e il figlio massimilianocarrà mina

 

mina corrado pani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…