eugenio montale giovanni ansaldo

LA CAPITALE DEI FROCI: “NON SAPETE CHE LA PERCENTUALE DEI FINOCCHI A ROMA HA SUPERATO QUELLA DELLE MAGGIORI CITTÀ STRANIERE?” - UNA RIVISTA PUBBLICA IL DIVERTENTISSIMO CARTEGGIO INEDITO TRA EUGENIO MONTALE E GIOVANNI ANSALDO SUI COSTUMI SESSUALI DURANTE IL VENTENNIO TRA "ONANISTI", "MARITI IN MUTANDE", IL “POSTRIBOLO DI OSTIA IN CUI SONO PROSTITUITE TUTTE LE FIGLIE DELLA PICCOLA BORGHESIA ROMANA” - I SOSPETTI SULL'OMOSESSUALITA' (E SULL'IMPOTENZA) DI MONTALE

Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

MONTALE

Giovanni Ansaldo e Eugenio Montale, due pesi massimi del giornalismo e della letteratura del ’900, avevano un solo anno di differenza il primo era nato nel novembre del 1895, il secondo nell’ottobre 1896 - entrambi genovesi, entrambi con ambizioni intellettuali- il primo però aveva fatto il Classico, il secondo l’Istituto tecnico comtrt' merciale - entrambi collaboratori, giovanissimi, del Giornalino della Domenica, il settimanale per ragazzi fondato nel 1906 da Luigi Bertelli, alias Vamba.

 

Frequentarono, a Genova, gli stessi ambienti, e Montale collaborò in modo altalenante con Il Lavoro quando Ansaldo era caporedattore, negli anni Venti. Non si può dire che i due fossero amici: ma si frequentarono molto, fra aiuti reciproci, stima, invidie, punzecchiamenti e dispetti (dandosi sempre rigorosamente del Lei).

giovanni ansaldo

 

Una testimonianza del loro rapporto è un gruppo di lettere, una trentina in tutto, che il giornalista e il poeta si scambiarono in un arco di tempo molto lungo, dal 1925 al 1954: conservate alla Fondazione Ansaldo di Genova vengono pubblicate oggi per la prima volta nel nuovo fascicolo dei Quaderni montaliani (Interlinea) a cura di Diego Divano, ricercatore dell’Università di Genova. Di per sé il carteggio ha una grossa rilevanza, ma solo per il mondo dell’Italianistica. Se non fosse che tre di quelle lettere danno vita a una querelle sui costumi sessuali degli italiani durante il Ventennio molta curiosa dal punto di vista giornalistico. Tra «ragazze della domenica», «mariti in mutande», «onanisti» e «finocchi». Comunque, eccoci al punto.

 

MONTALE 1

Accade che Giovanni Ansaldo siamo nel 1934 • proprio sul Lavoro di Genova scrive una serie di articoli di costume in cui, da una posizione di convinto conservatorismo, stigmatizza alcune abitudini diffuse nei Paesi del centro e del nord Europa, come quella dell’esibizionismo balneare o delle «sonntagsmadchen», le «ragazze della domenica» con le quali si accompagnavano - senza fini sessuali gli uomini non sposati e di cui aveva letto in una corrispondenza da Praga sul Corriere della sera. 

 

(...)

Montale legge l’articolo di Ansaldo, e gli scrive una lettera in cui di fatto gli suggerisce di non essere così severo, e di farei conti con la realtà. «Tempo fa Lei scriveva che il torto dei nostri calligrafi era di non ch****** abbastanza ed è vero - dice Montale ad Ansaldo -.Ma allora perché incoraggia questa mentalità di mariti in mutande e di onanisti che è di regola da noi? Non sa che a Roma (e non è colpa del regime ma della mentalità italiana) la percentuale dei finocchi ha superato quella delle maggiori città straniere?». Interessante la replica di Ansaldo: «Sì, caro Montale; più vado avanti, e più divento ortodosso, e strettamente ortodosso, in questioni di morale pratica, e di costumi. Il popolo italiano non può adottare usi e abitudini di popoli nordici, senza imbastardirsi, e perderci di dignità e di forza; allo stesso modo, e per le stesse ragioni, per cui le nostre donne non possono adottare mode libere e spregiudicate, fatte per donne di altre razze, senza diventare delle sgualdrine». E ancora: «I modi liberi, le “sonntagsmadchen”, l’esibizionismo balneare, sono tutte cose, da noi, sconvenienti e dannose, appunto perché, da noi - e specialmente nell’Italia più Italia, cioè da Roma in giù - l’uomo ha una prontezza sensuale più viva e immediata che nel nord-europa.

giovanni ansaldo

 

Si capisce poi che questa “prontezza” bisogna che si sfoghi: e si deve sfogare con l’ausilio di una antichissima istituzione, che qui fu sempre di casa cioè il postribolo. Il postribolo, in Italia, è la garanzia suprema della decenza e della dignità dei costumi!». «Si capisce, che, con una gioventù del “temperamento” di quella romana, chiudendo i casini da una parte, si moltiplicano i finocchi dall’altra... E si trasforma, necessariamente, tutto il Lido di Ostia in un unico e vasto postribolo; dove, sotto il nome di igiene, di elioterapia, di “nuova mentalità”, eccetera, sono prostituite tutte le figlie della piccola borghesia romana!».

 

montale 8

La risposta, ultima, di Montale è del 23 luglio 1934, e rivela una posizione più laica, più sfumata, più sentimentale (cui forse non è estranea - azzarderebbe qualcuno - un’omosessualità latente del poeta, o una sua “impotenza” sessuale, sublimata nelle note Muse). «Lei pensa che i rapporti sessuali possono esaurirsi nel matrimonio e nella prostituzione. Possono, infatti; ma “debbono”? E questi rapporti sono tutti sesso o lo sono per un quarto solo, riservandosi gli altri tre quarti a quel romance ch’è una forza addirittura imperiale?». «Ho paura- conclude il poeta - che oltre alla charitas dell’elemosina (che lei fa bene ad approvare) ci siano nella vita infinite altre forme di charitas (e di amore) che l’italiano come piace a Lei non conosce. E a me duole, caro Ansaldo, di vivere in un paese senza amore».

CASE CHIUSE NEL VENTENNIOeugenio montale - premio nobelmontale 3eugenio montalecase chiusecase chiuseCase chiuseCase chiuseCase chiuseCase chiusemontale quasimodo ungaretti

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...