a casa tutti bene

IL CINEMA DEI GIUSTI - MA CHE SIAMO IN UN FILM DI MUCCINO? EBBENE SÌ, 'A CASA TUTTO BENE' È UN GRAN BEL FILM DI MUCCINO, CHE PIÙ MUCCINIANO DI COSÌ SAREBBE STATO IMPOSSIBILE. I PERSONAGGI SEMBRANO QUELLI INVECCHIATI DE 'L'ULTIMO BACIO', MA LO SGUARDO SULLA REALTÀ È DIVERSO. RIVELA QUANTO ANCORA ABBIA DA RACCONTARCI DI NOI E CORAGGIOSAMENTE DI SE STESSO, MAGARI COPRENDOSI CON ATTORI CHE DIRIGE ALLA PERFEZIONE

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

A casa tutto bene di Gabriele Muccino

 

a casa tutti bene

“Ma perché non mi fai sentire più amata?” chiede Carolina Crescentini, terza insopportabile moglie di Pierfrancesco Favino al marito che non ne può proprio più di lei. Al punto che a un certo punto del film lui esploderà in un “Hai rotto il cazzo!!!” magari non proprio civile, ma che non possiamo che assecondare e che trascinerà di lì a poco tutti i tanti personaggi del film a una corsa all’urlo, al dire le cose come si sentono, all’eccesso. Ma che siamo in un film di Muccino?, si dirà.

 

Ebbene sì, siamo proprio in un film di Gabriele Muccino, A casa tutto bene, anzi in un gran bel film di Muccino, che più mucciniano di così sarebbe stato impossibile fare. In un trionfo di citazioni di Battisti, Jovanotti, perfino di Riccardo Senigallia. Dove i personaggi sembrano quelli, invecchiati, ormai quarantenni, di L’ultimo bacio, e i tre protagonisti, Stefano Accorsi, Sabrina Impacciatore e Favino, vengono proprio da lì. E la mamma, sempre svampita e amorosa, è ancora l’adorata Stefania Sandrelli.

 

a casa tutti bene

Ma è un film di Muccino che ci arriva mediato dalla sua ormai lunga esperienza americana, e da quella si è trascinato dietro un gran direttore della fotografia, Shane Hurlbut, pieno di personaggi che rimandano sia alla vita stessa della famiglia Muccino, due fratelli e una sorella, la mamma pittrice, le tre mogli, i tre figli, sia alla vita dei suoi tanti personaggi precedenti, rivisti e costruiti in sceneggiatura assieme a Paolo Costella, già cosceneggiatore di Perfetti sconosciuti.

 

Lo sguardo sulla realtà e sui suoi protagonisti alter-ego è diverso dai tempi di L’ultimo bacio. Non sono più trentenni che cercano di non affrontare la realtà o di rimandare il momento in cui dovranno affrontarla, sono quarantenni in crisi da anni, costantemente in lotta con l’idea di famiglia, con l’altro sesso, con i tradimenti. Ma l’esplosione violenta, la messa in scena così fisica ma anche attoriale dello scontro, che sfocia, appunto, nell’”Hai i rotto il cazzo!” di Favino o nella furia con la quale Sabrina Impacciatore attacca Giulia Michelini, sono un puro slow-burn mucciniano, cioè una esplosione a fuoco lento di situazioni insostenibili.

a casa tutti bene

 

E nella costruzione di questa lenta combustione di violenza all’interno della famiglia italiana è davvero un maestro Muccino e sa dirigere come nessuno i suoi attori che esagerano sapendo di esagerare ma sono anche super-realistici. Vista così, come un’opera con tante voci diverse, che dovranno a un certo punto alzarsi per lo scontro fisico all’interno di una famiglia che scoppia, il film acquista tutto un altro senso e tutto diventa possibile e giustificabile. Più dalle parti di Xavier Dolan che di Altman, insomma.

 

a casa tutti bene

Al punto che attraverso questa lettura diventa perfetto il casting di Ivano Marescotti come padre dei fratelli e marito della più placida Stefania Sandrelli, perché nessuno come lui, già nei film di Zalone, sa montare nella rabbia improvvisa. E sarà lui, il padre, a dire il fondamentale “A me la famiglia sta sul cazzo”. Insomma, Muccino vince nella costruzione operistica, nell’aver messo in scena così tanti elementi famigliari realistici della sua vera famiglia e delle tante famiglie del suo cinema e aver chiuso tutti i suoi personaggi su un’isola, Ischia, per poi farli esplodere fra di loro come se fossimo nella Tempesta di Shakespeare, perché è sull’isola da dove non si più fuggire, che questi personaggi smettono di indossare gli abiti della commedia civile e si massacrano secondo le regole della commedia mucciniana.

a casa tutti bene

 

Ma stavolta non c’è più la giovinezza a salvarli, non c’è nessun tipo di cattolicesimo o di ideologia. Se le femmine sono spesso mostruose e violente, i maschi sono quasi tutti senza palle o figli di mignotta pronti alla fuga. E’ una umanità che non sa prendere decisioni e precede per tentativi sbagliati o mosse ripetitive. In tutto questo si salvano i ragazzini, forse i vecchi, forse i malati, come Massimo Ghini che nel film ha il ruolo del marito con Alzheimer di una Claudia Gerini disperata. E i sentimenti, l’amore che ha la mamma Sandrelli per il figliol prodigo Stefano Accorsi, “tu sei speciale” (che sia un messaggio per Silvio…), la passione che sfocia tra Accorsi e la cugina Elena Cucci.

 

a casa tutti bene

Grande ritorno al cinema italiano di Gabriele Muccino e a un cinema maggiorenne che fortunatamente trova la forza di tradire la commedia di Ettore Scola rivelandone tutta la tramatura ideologica, liberandosi come opera anarchica-distruttiva e mai consolatoria, rivela quanto ancora abbia da raccontarci di noi e coraggiosamente di se stesso, magari coprendosi con attori che dirige alla perfezione.

 

a casa tutti bene

Non solo i vecchi amici de L’ultimo bacio, ma anche le new entry come Gian Marco Tognazzi e Giulia Michelini, che fanno una coppia coatta da urlo, le tante donne di Favino, come Carolina Crescentina e Valeria Solarino, perfette, o Elena Cucci che è una sorta di Martina Stella di provincia mal sposata e depressa, o Gian Paolo Morelli come marito traditore dell’Impacciatore, che ha le battute più divertenti (“non ce sta na cazzo de tacca ’ncoppa a quest’isola”), per non parlare di Ivano Marescotti, del cameo di Tea Falco o di una Sandra Milo che dimostra di essere ancora l’attrice prediletta di Pietrangeli. Imperdibile. Esce a San Valentino.

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO