cesara buonamici

DANDOLO: LA STORICA GIORNALISTA DEL TG5 CESARA BUONAMICI È LA NOVITÀ DEL GRANDE FRATELLO. LA SUA COFANA RETRO' E BOMBE' È GIA’ UN CULT NEL MONDO DRAG SOTTO LA MADONNINA – SULLA LINEA ANTI TRASH DI PIER SILVIO: "LA NORMALITÀ NON PUÒ DIVENTARE UN FORMAT. E INFATTI I MOMENTI PIU’ INTERESSANTI SONO STATI LA FELLATIO SIMULATA, LE DISQUISIZIONI SULLA IPODOTAZIONE DEGLI ASIATICI E LO STRACULTISSIMO “BESAME ER BUCIO” – VIDEO

 

 

Alberto Dandolo per Dagospia

 

cesara buonamici 5

Signori, signore e "signorini" benvenuti alla nuova edizione del Grande Fratello dell'era catodica post-Cavaliere: l'edizione della compostezza, della sobrietà e dell' understatement. In una sola parola: l'edizione della NORMALITÀ.

 

Reduci dai pipponi estivi sul presunto sistema valoriale reazionario che farcisce il pest-seller del  generale-neo scrittore Vannacci, ecco che anche la televisione di Piersilvio si impone di rappresentare il mondo nel "verso giusto", tentando di "raddrizzare" tutto ciò che vira al "contrario".

 

Se qualche stagione fa i tele-morenti venivano raddrizzati e rianimati a suon di culi e tette all'aria di letterine, veline, meteorine e storielline ultra cafonal di dursiana, gieffina e isolana memoria, oggigiorno sulle reti del Biscione per risvegliarsi dalla narcosi del politicamente corretto bisogna solo sperare che la natura inizi a fare il suo corso e irrompa  incontrollata nella soporifera idea di realtà che la nuova, morigerata linea editoriale di Cologno Monzese impone.

 

cesara buonamici 4

Eh già! Perché la normalità non può diventare un format. E per quanto ci si sforzi a voler "normalizzare" 20 persone chiuse per 6 mesi in uno studio televisivo mascherato da casa, grazie a Dio o alla sorte la verità delle idee, delle passioni, degli inciampi, delle bassezze, delle anomalie, delle pulsioni controcorrente non la si può sequestrare per 180 giorni di fila. La natura non coincide con la norma e la norma spesso non è natura.

 

E allora per il momento facciamo finta di credere che la cinesina ristoratrice abbia sofferto per essere accettata dai genitori conservatori, che l'africano becchino abbia un rapporto idilliaco con la famiglia adottiva, che l'ingegnere bonazzo non aspiri a fare il modello, che la montanara veneta abbia un feroce impulso sessuale per Mauro Corona, che il macellaio con la capigliatura e gli addominali posticci non conosca la storia di Napoli perché ha dovuto lavorare dall'alba al tramonto per aiutare sua madre e che al "ciulare" ha preferito lo sgobbare. Facciamo finta che questi ragazzi siano NORMALI e non inconsapevoli figuranti che scimmiottano ciò che gli autori vorrebbero fossero.

 

cesara buonamici 2

Ma per fortuna non si può deviare il corso del fiume e i momenti più interessanti di questo Gf non erano nel copione e non apparivano segnati in scaletta. La natura irrimediabilmente, epicamente, maleducatamente irruppe. Come dimenticare la fellatio simulata in un video saluto dal collega della montanara, le disquisizioni sulla ipodotazione degli asiatici, l'affondo alla cultura della città di Partenope del macellaio coatto che dice di non aver mai visto la tv e di non volerla fare (infatti è al Gf! ).

 

Merita una riflessione a parte la mitologica Cesara Buonamici nel ruolo di opinionista unica. La storica giornalista del Tg5 è l'unica grande, rivoluzionaria novità di questo Gf in cui Alfonsina ha indossato la cravatta e il doppio petto che rischieranno forse di stargli un filino stretti. Cesara invece è l'unica di questo surreale cast a non snaturarsi, rimanendo, con alto borghese distanza, con le chiappe ben ancorate alla sua poltrona e al suo stile. Interagisce con i concorrenti con quel meraviglioso e feroce distacco che ricorda quello delle signore bene che ci mettono la faccia, l'impegno e qualche euro negli eventi di beneficenza che contano.

rosy chin

 

Cesara ci ha messo in questo Gf anche la sua epica cofana cotonata. Una acconciatura la sua che già è un cult nel mondo drag sotto la Madonnina. Tutte pazze per la chioma retro' e bombe' della Cesarona. Per quella sua antica cotonatura in cui  la natura beatamente se ne infischia della norma.

cesara buonamici 3rosy chinCESARA BUONAMICIrebecca staffelli signorini cesara buonamicirosy chinrosy chinrosy chinrosy chinrosy chincesara buonamici 1cesara buonamici 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…