sallusti palamara cover

“NEL 1994 LA MOGLIE DI SALLUSTI BRUCIO’ LE CARTE SULL’AVVISO DI GARANZIA A BERLUSCONI" - NEL NUOVO LIBRO SCRITTO CON IL DIRETTORE DI LIBERO, LUCA PALAMARA TORNA SULLA PUBBLICAZIONE DELLA FOTOCOPIA DELL'AVVISO DI GARANZIA AL CAV DA PARTE DEL 'CORRIERE DELLA SERA', DOVE LAVORAVA ANCHE SALLUSTI CHE NON CONFERMA, NE' SMENTISCE - "MA DI QUELL'AVVISO FU INFORMATO ANCHE 'L'ALLORA CAPO DELLO STATO SCALFARO'' - LA REPLICA DI PALAMARA E LE VERITA’ SU LOGGIA UNGHERIA, AMARA, MORISI E SALVINI…

GIULIA MERLO per https://www.editorialedomani.it

 

 

SALLUSTI PALAMARA

Il nuovo libro dell’ex magistrato di Roma, Luca Palamara, al centro dello scandalo sulle nomine pilotate al Csm, punta a provocare lo stesso scalpore del volume precedente, “Il Sistema”.

 

Scritto di nuovo in forma di intervista con Alessandro Sallusti, il titolo è “Lobby e Logge” e affronta i temi delicati che nell’ultimo anno hanno terremotato la magistratura.

 

 

Dalle anticipazioni è possibile ricostruire alcuni dei punti che nei prossimi giorni saranno al centro della polemica.

 

 

LA LOGGIA UNGHERIA

SALLUSTI PALAMARA COVER

A proposito della presunta Loggia Ungheria, Palamara dice che «Davanti a una vicenda simile i casi sono solo due: o iscrivi Amara per calunnia o iscrivi tutti i nomi da lui fatti per appartenenza alla loggia. Dopo quanto? Il tempo di preliminari accertamenti, diciamo da uno a un massimo di sei mesi, Covid o non Covid. Le faccio un esempio così capiamo meglio come funziona: dalla sera in cui alla questura di Milano è scoppiato il caso Ruby al giorno in cui Ilda Boccassini ha chiesto non un avviso di garanzia ma il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi sono passati solo sei mesi».

 

 

Secondo Palamara è tutto molto strano: «istituzioni e giornali alleati nel non fare uscire la notizia di una possibile loggia segreta specializzata in depistaggi. Strano soprattutto se pensiamo alla potenza di fuoco messa in campo dall'asse tra procure e giornalisti su altre inchieste, quelle per esempio del passato su Berlusconi e oggi quelle su Renzi». Mentre sul ruolo di Amara dice che «a volte usa le procure e a volte è usato in un gioco degli specchi nel quale ci si perde. Ma la domanda importante è un'altra. Quando usa per conto di chi lo fa, chi è il suo mandante? E quando è usato chi è il burattinaio che muove i suoi fili?».

 

IL CASO MONTANTE

PIERO AMARA

«Sul caso Montante il CSM, dove io stavo all'epoca dei fatti, non ha avuto il coraggio e in ogni caso non è stato messo nelle condizioni di potere approfondire i rapporti tra Montante e alcuni magistrati», dice Palamara, che descrive Montante come uno che frequenterebbe politici, ministri, alti prelati, ovviamente magistrati e giornalisti «e in breve diventa il paladino dell'antimafia seducendo anche un osso duro come don Ciotti, nonostante nel 2009 alcuni pentiti lo avessero chiamato in causa per questioni di mafia».

 

LUCA PALAMARA ALESSANDRO SALLUSTI

 

«Nessuno però sa che Montante registra e conserva con precisione maniacale ogni incontro, ogni colloquio, ogni confidenza in un gigantesco archivio che poi userà per ricattare, blandire, ottenere favori per se è per i propri adepti irretiti, consapevoli o meno non importa, in una delle più grandi reti di potere occulto e parallelo a quello ufficiale mai allestite da un uomo solo».

 

Nel libro si cita anche l’inchiesta di Attilio Bolzoni del 2015, in cui annuncia che «Montante è indagato per mafia dalla Procura di Caltanissetta». Quello è descritto come «un terremoto che travolge i suoi complici: politici, ufficiali dei carabinieri, della Polizia, uomini dei servizi segreti e della Direzione distrettuale antimafia».

 

 

IL CASO MORISI

MATTEO SALVINI E LUCA MORISI

Nel libro si tocca anche il caso recente di Luca Morisi, lo spin doctor di Matteo Salvini indagato per droga e poi archiviato, ma con grande clamore d’indagine sui giornali. Palamara propone il caso come esempio per spiegare il meccanismo che regge «il sistema».

 

«I vertici delle tre forze dell’ordine sono in grado di sapere che cosa si sta muovendo nelle procure» e «inevitabilmente finiscono per avere i propri referenti politici» ovvero i ministri nominati dal governo. «Quando una notizia risale la scala gerarchica, a ogni tappa c'è un rischio di fuga di notizie casuale o voluto perché a ogni tappa ci sono in agguato i servizi segreti, le lobby politiche ed economiche, ognuna delle quali ha i propri giornalisti di riferimento». Secondo Palamara, quindi, qualcuno che conosceva i fatti si sarebbe accorto del ruolo di Morisi e del fatto che «colpire lui significava indebolire Salvini».

 

 

L’AVVISO DI GARANZIA A BERLUSCONI

BERLUSCONI AVVISO DI GARANZIA 11

Curioso è lo scambio tra Sallusti, che nel 1994 lavorava al Corriere della Sera, per la pubblicazione della fotocopia dell’avviso di garanzia a Silvio Berlusconi. Palamara dice a Sallusti di sapere che lui era stato «avvertito in modo discreto che di lì a poco avrebbero perquisito casa sua in cerca della fotocopia e di alcuni nastri di registrazione, da cui sarebbe stato possibile, ammesso di averne la volontà, risalire al procuratore o al carabiniere infedele. Avvertimento che le permise di disfarsi di quel materiale, che uscì di casa nella borsetta di sua moglie e finì poi bruciato nel cesso del di lei parrucchiere».

CORRIERE DELLA SERA AVVISO DI GARANZIA BERLUSCONI

 

Sallusti risponde «Non confermo e non smentisco», «so per certo che di quell'avviso di garanzia fu informato anche l'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro».

 

Questo, per Palamara, è la dimostrazione dell’esistenza del sistema di cui lui parla.

LUCA PALAMARAluca palamara picconato da cossiga nel 2008 1luca palamara picconato da cossiga nel 2008 2LUCA PALAMARA - ALESSANDRO SALLUSTI - PATRIZIA GROPPELLI A FORTE DEI MARMI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?