bonco arbore marenco bracardi alto gradimento

“ALTO GRADIMENTO”, ALTO GODIMENTO CON ARBORE&BONCO – VELTRONI: "COMPIE MEZZO SECOLO LA PIÙ FOLLE, GENIALE, RIVOLUZIONARIA TRASMISSIONE RADIOFONICA DI SEMPRE. FU TOTÒ IN VATICANO, I MONTY PYTHON A UNA RIUNIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE. CON I TEMPI CHE VIVIAMO, STRETTI TRA LA VOLGARITÀ DEGLI ODIATORI E I RECINTI STRETTI DEL POLITICAMENTE CORRETTO, OGGI ARBORE, BONCOMPAGNI, MARENCO E BRACARDI FINIREBBERO ALL’INDICE, SE NON A GUANTANAMO…" - VIDEO

 

Walter Veltroni per corriere.it

 

alto gradimento

 

Cinquant’anni fa, proprio in luglio, prendeva le mosse la più folle, geniale, rivoluzionaria trasmissione radiofonica che mai sia andata in onda. «Alto gradimento» fu l’irruzione dei Fratelli Marx un convegno di giuristi, fu Totò in Vaticano, i Monty Python a una riunione della Corte Costituzionale.

 

Renzo Arbore aveva già rivoluzionato il linguaggio della radio con «Per voi giovani», trasmissione che racconta e spiega il Sessantotto meglio di tanti saggi. E Gianni Boncompagni, genio libero e iconoclasta, aveva interpretato il mutare dei costumi della società, l’unico al quale desse importanza, con «Bandiera Gialla».

 

arbore marenzo boncompagni alto gradimento

Ma un bel giorno di luglio, insieme, chiusero la porta di uno studio di Via Asiago, attesero che si accendesse la luce rossa con scritto «On Air» e iniziarono a macinare follia. Bisogna pensare alla Rai di quegli anni. E i giornali non erano meno paludati. Nella case degli italiani entrò qualcosa che stava a cavallo tra il Dada e la goliardia. Comicità surreale, fatta di personaggi astrusi e meravigliosi.

 

Che sembravano pure caricature senza tempo e invece erano, forse senza volerlo, miniature di un passaggio d’epoca. Il professor Aristogitone che si lamentava che gli studenti «gli facevano la faccia brutta» , lo studente Verzo che si appellava sempre a un collettivo politico che «dovrebbi da portà er rinnovamento daa scuola» e in cui «amo deliberato che..». L’ex fascista Catenacci conviveva con il generale Buttiglione e con un pastore abruzzese che reclamava indietro delle pecore prestate alla Raim per un presepe vivente .

 

 

boncompagni arbore alto gradimento

Poi Vinicio, la Sgarrambona, Max Vinella, Patroclo, Pasquale Zambuto e Scarpantibus. E tanti altri. Alcuni politicamente scorrettissimi come Bozambo o la dottoressa Ada Venzolato in De Martiris militante del gruppo femminista radicale «Caina e Abela», o la signora Isotta, dalle grandi dimensioni.

 

Con i tempi che viviamo, stretti tra la volgarità degli odiatori e i recinti stretti del politicamente corretto, oggi Arbore, Boncompagni, Marenco e Bracardi finirebbero all’indice, se non a Guantanamo. «Alto Gradimento» era un vento leggero e intelligente, uno specchio in cui rivedere le follie estreme di un tempo di passaggio. Giocando, gli autori, ci stavano dicendo di non prenderci sul serio. Di guardarci dai linguaggi astrusi e ideologici, dalle frasi fatte, dalla nostalgia del passato, dalla pura e inebriante distruzione del presente.

 

 

bonco arbore marenco bracardi alto gradimento

Il programma

Era una ventata laica che, nella forma del gioco, instillava dubbi, nella forma di caramelle di divertimento. Arbore, che meriterebbe in Rai un cavallo vicino a quello di Messina, avrebbe poi continuato, coerente, sulla stessa linea con «L’Altra domenica», «Quelli della notte» , «Indietro tutta» e con il geniale «Aspettando Sanremo».

 

Cosa erano se non un gioco di specchi il personaggio di Ferrini, romagnolo e comunista da sempre che immaginava muri da costruire e non da abbattere , la linguistica surreale di Frassica o il modo geniale in cui D’Agostino giocava con l’alto e il basso della cultura di massa mentre Riccardo Pazzaglia introduceva un tocco di follia nel personaggio di un erudito meridionale? O Mirabella e Banfi che si combattevano in tenzoni da legulei sulle canzoni di Sanremo o Troisi scambiato per Rossano Brazzi?

RENZO ARBORE CON IL CARTONATO DI GIANNI BONCOMPAGNI

 

Pietre miliari di una televisione libera e intelligente, genere in via di estinzione. Tutto iniziò con «Alto Gradimento». La cosa più bella del modo di lavorare di Arbore è sempre stato la capacità di scovare talenti e poi di costruire una squadra allegra e imprevedibile. E si sbaglierebbe a sottovalutare l’impatto, persino linguistico, che quel modo di divertire e raccontare ha avuto sugli italiani.

 

La squadra di Arbore è stata nei media ciò che il Gruppo ‘63 è stato in letteratura o ciò che i registi della commedia all’italiana hanno rappresentato per il cinema. Ma un ricordo particolare, parlando di «Alto Gradimento», lo merita quel genio di Mario Marenco. Voglio rendergli omaggio con un racconto che mi fece Renzo Arbore. Marenco, architetto serissimo e uomo stralunato, arrivava in studio e spesso doveva fronteggiare le improvvisazioni goliardiche dei due conduttori.

 

RENZO ARBORE GIANNI BONCOMPAGNI

Una volta Arbore e Boncompagni lo convinsero, chissà perché, che in trasmissione avrebbe dovuto interpretare la parte del massimo esperto mondiale di funghi. Iniziata la trasmissione e presentato agli ascoltatori «il più prestigioso micologo dell’universo» domandarono a Mario di fare in diretta una classificazione dei vari tipi di funghi esistenti sul pianeta. Seguì un istante di silenzio.

gianni boncompagni, mario marenco, giorgio bracardi e renzo arbore

 

Poi Marenco disse, tranquillo: «La prima distinzione che occorre fare è tra funghi e non funghi. Alla seconda categoria appartengono: il televisore, il tavolo, il ferro da stiro, le automobili...». Un genio. Cinquant’anni orsono un piccolo programma della radio cambiò il modo di intrattenere. Il suo pubblico ideale, i giovani di quel tempo, quando la trasmissione andava in onda spesso erano ancora a scuola. Si tornava di corsa a casa per ascoltare almeno il finale.

 

Ma si fece in tempo a diventar grandi perché «Alto gradimento» andò in onda per quasi un decennio. Negli archivi Rai, tuttavia, c’è molto poco. Eppure ancora oggi quei personaggi folli, quei tipi surreali, i loro motti si aggirano in noi, tra noi. Come accade alle cose importanti. Che, spesso, non sanno e non vogliono essere importanti. E nascono per gioco. E restano nel tempo.

walter veltroni foto di baccoarbore boncompagni bandiera giallamarenco boncompagni bracardi arboregianni boncompagni, mario marenco, giorgio bracardi e renzo arbore 1gianni boncompagni, mario marenco, giorgio bracardi e renzo arbore 2GIANNI BONCOMPAGNI RENZO ARBORE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...