mughini

MEMORIE DI UN RINNEGATO -  GIAMPIERO MUGHINI SI RACCONTA IN UN LIBRO CHE ANNUNCIA COME IL SUO ULTIMO – L’OMICIDIO CALABRESI? “MARINO FECE I NOMI DEGLI AUTORI O RESPONSABILI DEL DELITTO, E ALCUNI FARFUGLIARONO CHE NON RICORDAVANO DOVE SI TROVAVANO. ALLORA PENSAI CHE...” -  L'INNAMORAMENTO PER MONTANELLI, LA STIMA PER CRAXI, L'APERTURA ALLA DESTRA DEI PRIMI ANNI ‘80 E IL SUCCESSO TELEVISIVO CON LA GOGGI E I TALK SPORTIVI...

mughini cover

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

«Tutto quello che mi è accaduto quarant' anni fa è dentro di me infinitamente più vivo e presente che non quello che mi è accaduto l' altro ieri». Sarebbe potuto essere questo l' incipit del bellissimo libro che Giampiero Mughini annuncia come il suo ultimo ( Memorie di un rinnegato , Bompiani, da oggi in libreria).

 

Oppure l' incipit sarebbe potuto essere un altro tra molti passaggi di un' opera sofferta, che in effetti conclude un lungo ciclo in cui a ogni occasione l' autore ha lanciato un grido di richiamo alla propria generazione, nella speranza di ritrovare una sintonia, un' appartenenza, un abbraccio che con rarissime eccezioni - tipo le cene mensili con Ernesto Galli della Loggia, a consigliarsi libri che di solito l' altro ha già letto - appaiono irrimediabilmente perduti.

mughini

 

Anche perché Mughini ha giudizi severi come questo: «Quando alcuni di coloro che Marino aveva indicato come autori o responsabili del delitto si misero a farfugliare che non ricordavano dov' erano quando seppero dell' omicidio Calabresi, pensai che stessero sprofondando nel disonore da quanto era palmare la loro menzogna. Ci sono tre immagini che la mia generazione conserva, ciascuna scolpita nel marmo della memoria. Il momento in cui Miriam Campanella telefonò nella casa dove stavamo facendo una riunione di redazione di "Giovane critica", a dirci che avevano ucciso John F. Kennedy.

giampiero mughini

 

Il momento in cui sotto le finestre della mia casa romana di via della Trinità dei Pellegrini passò un' auto, da cui un ragazzo della Federazione giovanile comunista munito di un megafono annunciava che non lontano da casa mia era stato trovato il cadavere di Aldo Moro. Il momento in cui seppi dell' assassinio di Luigi Calabresi».

calabresi foto de bellis archivio alberto coppo

 

Ecco, l' assassinio del commissario. È solo uno dei tanti spunti del libro. Ma si capisce bene che l' autore lo considera uno dei nodi della propria vita. Non a caso questa autobiografia intellettuale - e morale - si apre con il biglietto di poche righe con cui Mughini restituisce una lettera che considera offensiva a Luciano Della Mea, che un tempo gli era stato fratello maggiore. E l' autore - con un paio di pantaloni di pelle rossa comprati a Parigi - era nella casa pisana di Della Mea, il giorno del comizio di Sofri in morte di Franco Serantini, l' anarchico figlio di nessuno picchiato a sangue e lasciato morire in carcere.

lotta continua calabresi

 

 «A un certo punto smise di piovere, tant' è vero che Della Mea e io decidemmo di avviarci verso piazza San Silvestro ad annusare i residui del comizio - si legge nelle Memorie di un rinnegato -. Avremo fatto dieci-quindici minuti a piedi. Non cadeva più una sola goccia d' acqua.

 

Man mano che ci avvicinavamo a piazza San Silvestro vedevamo rifluire i ragazzi che avevano partecipato al comizio di Lotta continua. Se Sofri e Marino avevano avuto l' agio di incontrarsi e parlare, in quel momento? A mio parere, sì. E anche se questo non ci dice affatto che cosa si siano detti davvero i due, se davvero Marino abbia chiesto una sorta di autorizzazione morale a partecipare a un omicidio e se davvero Sofri gliel' abbia data».

adriano sofri foto di bacco

 

Sofri aveva chiesto a Mughini di fare il direttore responsabile di «Mo' che il tempo s' avvicina», un periodico di Lotta continua, cui Mughini mai lavorò ma che gli costò ventisei processi (tre le condanne): da liberale, pensava che nessuna voce dovesse essere soffocata.

mughini bibi

Ma ancora oggi a quelli di Lotta continua non perdona di aver ripubblicato - pochi giorni dopo il delitto Calabresi -, sul loro giornale divenuto quotidiano, il passo di Senza tregua di Giovanni Pesce in cui il capo dei Gap uccide il colonnello Cesarini, «un bruto, una specie di gigante, capo della repressione alla Caproni»; «pazzesco - conclude Mughini -, e come se ci fosse una qualche parentela possibile tra il feroce e gigantesco repubblichino e il commissario trentaquattrenne, di cui Adriano Sofri riconoscerà trent' anni dopo che lui non c' era nella stanza al quarto piano della questura di Milano da cui l' anarchico Giuseppe Pinelli cadde innocente nella fatale notte del 15 dicembre 1969».

 

montanelli

Ma sarebbe sbagliato schiacciare la lettura delle Memorie di un rinnegato su quella tragedia, per quanto dolorosa. Il vero filo rosso è la solitudine esistenziale dell' autore, scelta, rivendicata, ma anche subìta come una condanna, con il carico di sofferenze che la solitudine comporta. In nessuno dei giornali in cui l' autore ha lavorato sostiene di essersi sentito davvero a casa, in nessuno si è «tolto l' impermeabile», per usare la sua espressione. Quando c' è un direttore che lo stima e lo valorizza, la direzione dura sempre troppo poco, come accade a Lamberto Sechi all'«Europeo» o a Claudio Rinaldi prima all'«Europeo» poi a «Panorama».

BETTINO CRAXI

 

Con Indro Montanelli è innamoramento, finito quando Mughini firma sull'«Indipendente» di Vittorio Feltri. I suoi coetanei non gli perdonano la stima per Craxi, l' apertura alla nuova destra dei primi anni Ottanta - l' abbraccio con Benito Paolone già capo dei fascisti di Catania, l' amicizia con Giano Accame, l' intervista tormentata con Pino Rauti -, il rifiuto di unirsi alla piazza antiberlusconiana. Certo non aiuta a ricucire il successo televisivo, legato alla trasmissione di grande ascolto con Loretta Goggi (Mughini porta nel preserale di RaiUno le storie di Tommaso Landolfi e Jean Moulin) e poi ai talk sportivi al fianco di conduttori molto seguiti, da Aldo Biscardi a Pierluigi Pardo.

pino rauti

 

Un successo che in fondo a Mughini non interessa, se è vero che dalle pagine più pop delle Memorie subito si fugge a Parigi alla ricerca vana di un libro - una delle manie intellettuali dell' autore - poi rinvenuto anni dopo su Amazon: l' autobiografia di un resistente comunista francese, che a Nantes uccide a freddo un ufficiale tedesco, consapevole di provocare una rappresaglia che porterà a morte 48 francesi innocenti. Perché sulla storia di Mughini incombe la memoria della guerra dei padri, la guerra civile quella vera, da rivisitare nei suoi dogmi e anche da tenere come punto di riferimento per misurare l' immensa distanza che la separa da quella mimesi, da quella ginnastica, da quella farsa per quanto sanguinosa, in cui negli anni Settanta una parte di quella generazione finì per giocarsi la vita.

mughini covermughinipippo baudo giampiero mughini marino bartolettipippo baudo giampiero mughiniSofri Bompressi Pietrostefanigiampiero mughini michela e giampiero mughinimughinimughini wanda naramughini bardot covermughini tiki takagiampiero mughinigiampiero mughini giampiero mughini a via della mercede c'era un razzista

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...