montesano mughini

"QUANDO SENTO MONTESANO DIRE CHE IL GREEN PASS È L’EQUIVALENTE DEL LASCIAPASSARE DEI NAZISTI SPENGO LA LUCE. NON POSSO SENTIRE QUESTE PORCATE" – MUGHINI SCATENATO CONTRO I NO VAX – “MINORANZE SCIAGURATE MA NON VEDO PERICOLI DI DEGENERAZIONE COME NEGLI ANNI '70, SONO CIALTRONCELLI A CUI MANCA IL FANATISMO IDEOLOGICO. SIAMO ALL’IGNORANZA ANTI-SCIENTIFICA. BASTA GUARDARLI IN FACCIA”. E SUL CASO DE DONNO…

Raffaele Marmo per www.quotidiano.net

 

giampiero mughini foto di bacco

Giampiero Mughini non è uno che le manda a dire. Dall’alto dei suoi ottant’anni, questo intellettuale eretico e raffinato che ha attraversato il "secolo breve" da dentro l’Italia inquieta dei movimenti e del ribellismo, degli anni di piombo e del riflusso, dell’edonismo e del futurismo vecchio e nuovo, fino ai nostri anni Venti, guarda ai No Vax in piazza e sulla rete con malcelato disappunto, per non dire peggio.

 

Mughini, a che cosa siamo di fronte?

“Stiamo assistendo a qualcosa di sciagurato – esordisce da par suo – Stiamo assistendo allo spettacolo di piccole congreghe rabbiose, inconsistenti sul piano culturale e meno che mai su quello scientifico, che sono in disarmonia, diciamo così, e con la gravità del problema che stiamo affrontando (una pandemia che dura da due anni) e con l’atteggiamento generale del governo, che è prudente: se solo pensiamo che sinora non c’è stato nessun obbligo di vaccinarsi, per capirci. Ma è del tutto evidente che l’immunità di gregge la otterremo quando la gran parte di noi sarà vaccinata"

giuseppe de donno 5

             

Eppure, nonostante le piazze siano di fatto vuote, il rischio quantomeno di alimentare dubbi e incertezze in una società impaurita c’è tutto.

“I No Vax non hanno alcun elemento a loro sostegno. Sono minoranze sciagurate, ma oggi, con un paio di canali social e un paio di interviste, anche gli sciagurati fanno sentire la loro voce.

 

Prendiamo il caso ultimo di come hanno strumentalizzato la drammatica morte del dottor De Donno. Lo hanno fatto passare per un anti-vaccinista. Non ricordano, invece, questi cialtroni, che il dottor De Donno era andato, lui per prImo, a vaccinarsi”

Mughini

           

Invocano la libertà contro i vaccini e contro il Green pass. Ma che libertà è?

“Beninteso, le voci sono, sarebbero legittime tutte, ma stiamo parlando di una lotta, se non per la vita e per la morte, di sicuro per qualcosa di fondamentale che la nostra società sta conducendo tutta assieme.

 

La stanno conducendo i medici che sono morti sul campo, la sta conducendo l’organizzazione generale del nostro Paese che mi pare abbia fatto bene ad assicurare un vaccino gratuito a una quantità rilevante di persone. E, dunque, se le voci sono legittime, quando sento ergersi la voce di un attore come Montesano che dice che il Green pass è l’equivalente del lasciapassare dei nazisti io spengo la luce. Non posso sentire queste porcate".

 

Se è per questo, hanno evocato la Shoah, gli esperimenti di Mengele, la dittatura sanitaria

enrico montesano 9

“Dai, ti prego, dai. Questo, ecco, non è lecito, non è possibile. Sono rigurgiti che vengono dalle viscere. E, pur non stando sui social, leggo dai giornali che là sopra c’è un continuo martirio dell’intelligenza e ancor più c’è un’estremizzazione dell’avversione. Eppure, basterebbe riflettere su un dato di fatto: in tutto il mondo viviamo in media 10 o 15 anni di più perché sono stati inventati a un certo punto i vaccini. Ogni altra considerazione ci riporta all’epoca delle streghe".

 

enrico montesano 8

 Ribellismo per ribellismo, vede qualche analogia con le piazze di altri decenni passati?

   “No, neanche lontanamente. Quel ribellismo, dal quale ho preso le distanze in epoca non sospetta, era, però, nell’aria del tempo. Era nell’aria del tempo che gli studenti americani non amassero la guerra in Vietnam come era nello spirito del tempo che nel maggio del ’68 a Parigi, dove io mi trovavo, gli studenti di Nanterre esprimessero una certa irrequietezza rispetto alla rigida separazione tra uomini e donne nel campus”

 

enrico montesano 7

Sì, ma poi ci sono stati gli anni di piombo. Non vede pericoli di gesti estremi e di cattivi maestri?

“Per fortuna mi pare che ci troviamo davanti a tali cialtroncelli che non hanno né l’intenzione né la cultura del fanatismo ideologico degli anni Settanta alla Curcio. Nessun parallelismo: siamo all’ignoranza anti-scientifica. Basta guardarli in faccia".

           

Certa politica non esita, però, a lisciare il pelo a queste frange.

"Perché pensano che ci siano in ballo 3-4 milioni di voti. Ma io, per dire, rabbrividisco quando vedo certi personaggi, come anche il mio vecchio amico Gianluigi Paragone, scendere in piazza con questa gente".

mughini

 

Un dubbio finale: non è che l’informazione dà troppo spazio a queste minoranze?

“Non è che possiamo parlare solo di quello che ci piace"

 

giuseppe de donno 3green passno green pass romano green passno green pass roma 6PROTESTE GREEN PASS ROMAgiuseppe de donno 4

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO