nicolas gomez davila

SPAGHETTI ALL’“ESCOLIOS” - LA CASA EDITRICE GOG PUBBLICA IL SECONDO VOLUME DI “ESCOLIOS A UN TEXTO IMPLICITO”, RACCOLTA DI AFORISMI DELLO SCRITTORE COLOMBIANO REAZIONARIO NICOLAS GOMEZ DAVILA - “TUTTO È VOLUMINOSO IN QUESTO SECOLO. NIENTE È MONUMENTALE”, “SE GLI UOMINI NASCESSERO UGUALI, INVENTEREBBERO LA DISUGUAGLIANZA PER AMMAZZARE LA NOIA”, “ESISTE UN ANALFABETISMO DELL'ANIMA CHE NESSUN DIPLOMA PUÒ CURARE”

IL PENSATORE PIÙ «ATTUALE» TRA FILOSOFI ANTIMODERNI

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA - ESCOLIOS A UN TEXTO IMPLICITO

Scrittura equilibratissima, contenuti destabilizzanti. Leggete i suoi aforismi, perfidi in re e sublimi in modo, e poi ne riparliamo. Ogni tanto capita di riparlare - e per fortuna, è una festa - di Nicolás Gómez Dávila (1913-1994), scrittore colombiano e moralista universale, il più fresco degli antimoderni, il più avanti degli antiprogressisti. Filosofo cresciuto con l'idea che «la cultura è tutto ciò che non può insegnare l' università», si formò da autodidatta e raccolse nella biblioteca della sua casa a Bogotà più di 30mila volumi.

 

E scrivendo, di fatto, soltanto «note a margine» (escolios, notas e anche textos) costruì una delle armi più micidiali del '900 contro la stupidità del mondo moderno. Definirlo reazionario è riduttivo, ma serve ad avvicinarsi al concetto. «Il reazionario non è il sognatore nostalgico di passati conclusi, ma il cacciatore di ombre sacre sulle colline eterne», disse.

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA - ESCOLIOS A UN TEXTO IMPLICITO

Del resto solo un catalogo come Adelphi, così tradizionalista (conservatore? gnostico? una «centrale reazionaria del pensiero», come lo definivano le Brigate Rosse?), poteva tenere editorialmente a battesimo in Italia un antimoderno come Nicolás Gómez Dávila. La casa editrice di Roberto Calasso nel 2001 e poi nel 2007 pubblicò, a cura di Franco Volpi, due brevi antologie (il corpus degli Escolios è ampio cinque volumi) delle provocatorie sentenze del pensatore nascosto nelle profondità dell' America latina.

 

Poco altro uscì dalle edizioni di Ar (siamo in zona ultra destra), e nel 2016 due volumi di Notas sono apparsi dalle edizioni del Circolo Proudhon. Poi è arrivata la casa editrice Gog di Lorenzo Vitelli che ha pensato l' impensabile: pubblicare il corpus completo degli Escolios, un volume ogni sei mesi, per cinque volumi totali, ed ecco a voi l'edizione integrale del monumento filosofico di Nicolás Gómez Dávila.

 

A dicembre scorso uscì il primo volume di Escolios a un texto implícito, ora arriva il secondo (Gog, pagg. 250, euro 15; in libreria da domani). Intanto, qui a margine, anticipiamo un pugno delle centinaia di aforismi inediti dell'apocalittico colombiano. Un pensatore che aveva una visione così estremamente elitaria dell' uomo (fra disciplina e gerarchia) da essere legittimamente annoverato tra i grandi dissacratori della filosofia contemporanea, accanto a Nietzsche e Cioran. Non a caso, due capisaldi editoriali di Adelphi.

NICOLAS GOMEZ DAVILA

 

L'ANTICIPAZIONE

Una raccolta di aforismi del filosofo colombiano Nicolás Gómez Dávila contenuti nel libro “Escolios a un texto implicito” pubblicata da il Giornale

 

«La più ominosa delle perversioni moderne è la vergogna di sembrare ingenui se non si civetta col male».

 

*** «Oggi l'anziano è tanto inutile come un animale vecchio. Dove non c' è un' anima che gli anni forse nobilitano, rimane solo un corpo fatalmente degradato».

 

*** «La castità, passata la gioventù, più che dell'etica fa parte del buon gusto».

 

*** «Non ho nostalgia di una natura vergine, una natura priva dell' impronta contadina che la nobilita e del palazzo che corona la collina. Però ho nostalgia di una natura salva da industrialismi plebei e manomissioni irriverenti».

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA

*** «I problemi del Paese sottosviluppato sono il pretesto favorito dell' escapismo di sinistra. Carente di nuova mercanzia da offrire presso il mercato europeo, l' intellettuale di sinistra svende nel Terzo mondo i propri capi scoloriti».

 

*** «La scienza non può fare altro che l'inventario della nostra prigione».

 

*** «L'importanza di un avvenimento è inversamente proporzionale allo spazio che gli dedicano i giornali».

 

*** «Oggi non è possibile rispettare i cristiani. Per rispetto verso il cristianesimo».

 

*** «Il rispetto verso tutte le religioni è irreligioso. Chi è credente non riverisce gli idoli».

 

*** «La frustrazione è il carattere psicologico distintivo della società democratica. Dove tutti possono aspirare lecitamente alla cuspide, la piramide intera è un' accumulazione di frustrati».

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA

*** «Così tanti pubblici diversi esistono oggi che qualsiasi libro, per quanto mediocre, trova illetterati da sedurre».

 

*** «Quando il grande pubblico si appassiona alle arti, l' espressione estetica si semplifica in puro impatto».

 

*** «Essere utile alla società è un'ambizione, o una scusa, da prostituta».

 

*** «Ragione, Progresso e Giustizia sono le tre virtù teologali dell'imbecille».

 

*** «Quando ci danno ragione dobbiamo tremare. Vuol dire che coincidiamo coi pregiudizi dell' uditorio».

 

*** «Essere moderni significa vedere freddamente la morte altrui e non pensare mai alla propria».

 

*** «L'etica autentica è l' arte di violare le norme con tatto».

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA

*** «Più grave della morte delle arti è che una volta morte non vogliano tacere.

Borborigmi di carogne».

 

*** «La percentuale di elettori che si astengono dal voto misura il grado di libertà concreta in una democrazia. Dove la libertà è fittizia o dove è minacciata, la percentuale tende a zero».

 

*** «Nelle società dove la carica sociale costituisce meramente un incarico transitorio invece di aderire alla persona, l' invidia si scatena. La carrière ouverte aux talents è l' ippodromo dell' invidia».

 

*** «La natura umana è una categoria assiologica. L'uomo è un obbligo che l' uomo suole trasgredire».

 

*** «Chi si confessa in pubblico non cerca assoluzione, ma approvazione».

 

*** «Per ammettere la grandezza di un personaggio è necessario bruciare prima la sua fotografia. L' eroe può essere rappresentato solo dall' immaginazione, nel marmo o nel mito».

 

NICOLAS GOMEZ DAVILA

*** «La pletora di leggi è indizio del fatto che nessuno sa più comandare con intelligenza. O del fatto che nessuno sa più obbedire con libertà».

 

*** «Caos, Gaia, Eros. Le cosmogonie scientifiche si sono dovute accontentare semplicemente di dare nomi meno pittoreschi alla trinità di Esiodo».

 

*** «Se gli uomini nascessero uguali, inventerebbero la disuguaglianza per ammazzare la noia».

 

*** «I due problemi cardinali del mondo attuale, espansione demografica e deterioramento genetico, sono oggi insolubili. I principi liberali vietano la soluzione del primo e i principi egualitari la soluzione del secondo».

 

*** «Non c'è alba più desolata di quella di un' utopia».

 

*** «Educare un giovane non consiste in familiarizzarlo con la sua epoca, ma fare in modo che la ignori il maggior tempo possibile».

 

*** «Lo specialista non sa che cosa sa».

 

*** «Il pubblico ha il misterioso potere di convertire in errore la verità che applaude».

 

*** «Il prurito d' originalità è un'affezione dovuta alla mancanza di talento».

 

*** «Dei diritti dell' uomo il liberalismo moderno ormai non difende che il diritto al consumo».

 

*** «La letteratura è diventata una gesticolazione da naufrago quando dovrebbe essere una descrizione del naufragio».

 

*** «Sociale è l'aggettivo che serve da pretesto per qualunque truffa».

 

*** «Esiste un analfabetismo dell'anima che nessun diploma può curare».

 

*** «Ormai non ci sono scrittori. Sopravvivono soltanto scribi. Amanuensi di muse defunte».

 

*** «Tutto è voluminoso in questo secolo. Niente è monumentale».

 

*** «Dobbiamo deplorare meno l' oscenità del romanziere attuale che la sua sventura. Quando l' uomo diventa insignificante, copulare e defecare diventano attività significative».

 

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…