lilli gruber

LA VESTALE DELLA (SUA) VERITÀ - PIROSO SCARTAVETRA "LILLI BOTOX": “LA PAPESSA HA SCOMUNICATO GIORDANO, NON CONSIDERANDOLO UN COLLEGA. LEI SI VEDE ALTRO, SI SENTE OLTRE. SPARSE LA VOCE CHE FOSSE DESTINATA A SOSTITUIRMI ALLA GUIDA DEL TG DI LA 7. NON È MAI STATA “LOTTIZZATA”, GRUBER, MA FU GRAZIE ALLA REGOLE DEL SISTEMA CHE SPICCÒ IL VOLO. CON MENTANA I RAPPORTI NON SAREBBERO IDILLIACI…” - LA CANDIDATURA CON L’ULIVO, L’ANEDDOTO SU BAGHDAD, LE TRASMISSIONI CON I “COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA”

Antonello Piroso per “La Verità

 

piroso

«Per principio non do pagelle ai colleghi, ognuno ha la sua cifra stilistica», giurava nel 2010 un'ecumenica Lilli Gruber. Poi le è apparso Mario Giordano e la papessa è passata direttamente alla scomunica: «Non è un mio collega». Con tanto di imitazione vocale «incredibile». Nel senso: non ci si crede che una paladina del politicamente corretto sia scaduta a tale livello.

 

Immaginate lo Sturm und Drang che si sarebbe scatenato a ruoli invertiti, uomo - per di più «di destra» - su donna, tanto più «de sinistra». La querelle continua a tenere banco. Verdetto del Foglio di ieri: i due sono gemelli, praticando lo stesso mestiere, l'informazione-spettacolo. Ciascuno a modo suo, certo, ma con Gruber che «nasconde la sua pregiudiziale brutalità dietro a un contegno fintamente professionale e distaccato».

 

lilli gruber e giuseppe conte

Secondo me ha ragione Lilli, nata Dietlinde a Bolzano («Nell'antica lingua germanica significa colei che guida il popolo», mica cotica, ha puntualizzato lei): Giordano non è un suo collega. E non perché questi non sia un giornalista, che ha in tv una «cifra stilistica» che può non piacere, comunque immediata e riconoscibile (pure troppo). Ma in quanto è a lei che la definizione sta stretta.

 

lilli gruber

L'impressione, infatti, è che Gruber voli alto. Si veda altro. Si senta oltre. Una, anzi: «la» vestale della verità. Ovviamente la sua, che poi è quella dei «compagnucci della parrocchietta». «Sinistrismo ben temperato dall'Auditel» (peraltro positivo), l'ha fotografato Aldo Grasso che nel 2014 sul Corriere della sera si fece 10 domande (retoriche) sull'anchorwoman, una per tutte: «Perché interrompe spesso i suoi ospiti? Lo si fa con chi la pensa diversamente da noi».

 

lilli gruber e matteo renzi

«Nei talk show politici i conduttori sono quasi tutti militanti (di sinistra) boriosi e arrabbiati. Sul ring televisivo non sono arbitri, ma pugili. La loro faziosità è sfacciata e ridicola. In questo difetto capitale si assomigliano tutti. Le loro trasmissioni hanno regole e ospiti decisi da loro a vantaggio della propria fazione», cannoneggiò nel 2012 Giampaolo Pansa in Tipi Sinistri.

 

lilli gruber 1

I gironi infernali della casta rossa. Unica signora nella compilation: Lilli la Rossa. Un'Eletta. Che una volta lo è stata davvero, eletta. Con l'Ulivo al Parlamento europeo, 2004, record di oltre 1.100.000 voti (in due circoscrizioni). Una bella nemesi, per un'antiberlusconiana doc: lo sbarco in politica come volto tv dopo aver imputato al Cavaliere un successo in virtù del suo strapotere mediatico.

 

lilli gruber 1

Si dimetterà nel settembre 2008, prima della scadenza, non senza far notare: «Lascio rinunciando a 3.300 euro mensili di pensione». Te credo, hanno mormorato i detrattori invidiosi: «Contestualmente La7 le ha affidato l'Ottoemezzo di Giuliano Ferrara», nel frattempo «spernacchiato» (immagine dello stesso Elefantino) dagli elettori alle politiche.

 

lilli gruber e marco travaglio 1

Sbarco inaspettato, almeno per il comitato editoriale cui partecipavo da direttore del Tg: chiusosi con una rosa di nomi tra cui individuare il successore di Ferrara, si ritrovò sulle agenzie quello di Gruber (non in elenco) come prescelta. Dall'azionista Telecom, il cui amministratore delegato era Franco Bernabè. Incidentalmente, anche lui altoatesino e presente nel 2000 al di lei matrimonio con il giornalista francese Jacques Charmelot (rivalità con il coniuge? Macchè: «Lui è abituato a lavorare dietro le quinte, niente protagonismo che è la malattia di oggi», affermazione che pare un’autodiagnosi).

 

mario giordano replica a lilli gruber

Si sparsero due voci. Una l'accusava di aver cestinato, prima della conferenza stampa del programma, un video che ne ripercorreva la storia con le facce dei predecessori, per la serie: «Ottoemezzo sono io. Punto».

 

L'altra, che lei lasciò circolare, insinuava fosse destinata anche a sostituirmi, equivoco in cui cadde perfino il capo dello Stato Giorgio Napolitano, che così si congedò da una troupe del TgLa7: «Salutatemi il vostro direttore Gruber».

 

lilli gruber fa il verso a mario giordano

Quando poi feci realizzare, sulle note della marcia di Radetzky, un servizio satirico su tutti i candidati al mio posto, una nutrita pattuglia, il giorno dopo mi arrivò una telefonata del capo di Telecom Italia Media, editore diretto de La7, Gianni Stella detto «Er canaro» per modi e eloquio sofisticati.

 

E difatti, urlando e forse millantando: «Ma che ca... te dice la testa? Franco è inca... nero. Gli ha telefonato la Gruber, avvelenata perché l'hai pijata per il cu…!». Professionalmente, Gruber si è reincarnata più volte, rimanendo sempre se stessa, «con quel viso di porcellana senza età» (Pansa, Carta straccia, 2011).

 

La storia è nota. Conduceva il tg Rai regionale da Bolzano. Antonio Ghirelli, direttore del Tg2 al profumo di garofano (craxiano), la convocò a Roma. Prima donna a condurre un tg in prima serata, a un certo punto fu promossa al Tg1.

 

LILLI GRUBER

Ne scrisse Clemente Mimun, oggi direttore del Tg5, nel suo libro di memorie Ho visto cose. Un capitolo di deliziose perfidie è su Lilli: «Quando nel 2002 approdai alla direzione del Tg1, mi disse che si aspettava di essere la prima inviata a Baghdad, in quel campo considerandosi la massima esperta. Mi sconsigliò in modo tranchant alcuni altri giornalisti degli esteri, Ennio Remondino e Carmen Lasorella. Al suo ritorno in Italia, a Fiumicino, era attesa anche da un'auto di Domenica in, che voleva festeggiare in diretta il suo ritorno in patria. Ricordo l'ingresso trionfale nello studio. Mara Venier le chiese chi avesse abbracciato per primo al suo rientro e Lilli rispose: "Mio marito". Grandioso, salvo che suo marito aveva vissuto tutta la crisi irachena al fianco della moglie, nella stessa stanza d'albergo!».

CACCIARI GRUBER

 

«È stata lei a chiedere di essere trasferita al Tg1» spiegò Bruno Vespa nel 1990 a Repubblica. Conferma Mimun nel libro del 2012: Gruber - che con lui scambiava al massimo «rapidi saluti quando ci s'incrociava» - gli propose un caffè. All'incontro, gli domandò la cortesia di far sapere al direttore Vespa, amico e estimatore di Mimun, di voler traslocare al Tg1, pronta perfino a rinunciare al video. Mimun riferì a Vespa, che chiamò il presidente della Rai Enrico Manca per chiedergli il placet, che Manca si fece a sua volta rilasciare da Bettino Craxi, che alla fine della «fiera dell'est» benedisse l’operazione.

 

LILLI GRUBER DI MAIO

Non è mai stata «lottizzata», Gruber (si sa: tutti noi siamo selezionati per meriti, in quanto bravi, sono sempre gli altri a essere cooptati dal potente di turno in quanto servi o scherani o maggiordomi con la livrea). Ma fu comunque grazie alla regole del «sistema», per dirla con Luca Palamara, che Gruber spiccò il volo.

 

matteo salvini saluta lilli gruber (2)

Che l'ha fatta infine atterrare a La7, dove con Mentana i rapporti non sarebbero idilliaci. «Non sembra esserci molto feeling tra i due», rilevò Grasso già nel 2010, aggiungendo: «La Gruber rappresenta un vecchio modo di giornalismo. Nel suo talk non c'è mai un percorso di conoscenza, ma solo uno scontro di opinioni, una parata di idee contrastanti».

 

GRUBER 2

Più che altro oggi Gruber è sempre meno incline a controllare le sue idiosincrasie (il che è legittimo a casa propria, ma allora perché non riconoscere lo stesso diritto a Giordano?). Se invece si tratta di ospiti all'altezza (sua), sono inchini, rose e violini con tanto di cambio di format: un faccia a faccia alla Mixer, senza fastidiosi intrusi.

 

lilli gruber

È capitato con il citato Bernabè, Carlo De Benedetti, Ezio Mauro. Con cui, già direttore di Repubblica famoso per una certa «ingualcibilità psicomorfa», Gruber è stata sempre «tutta sorrisi, in pieno innamoramento, intenta ad ascoltare il verbo di un dio in terra» (ancora Pansa).

 

lilli gruber

A Matteo Renzi, invece, la settimana scorsa Gruber ha fatto trovare una «neutrale» compagnia di giro: Massimo Giannini e Marco Travaglio, due allegroni. Un assedio, più che un confronto. Ma quando, nel settembre 2013, Renzi era sulla rampa di lancio del consenso, le cose andarono diversamente.

 

lilli gruber da formigli a piazzapulita 2

Beppe Grillo sul suo blog ironizzò: «La conduttrice ieri sera ha preferito non partecipare alla trasmissione: Renzi, unico ospite, ha infatti parlato da solo». Titolo scartavetrante del post: «Gruber, l'ancella del potere».

lilli gruber bruno vespalilli gruber foto di bacco (2)lilli gruber candidata alle europee con l ulivolilli gruber 7LILLI GRUBER FA GINNASTICA A VILLA BORGHESElilli gruber foto di bacco (6)lilli gruber prima e dopolilli gruber e il marito jacques charmelot con la mascherina abbassataGruberLilli Gruber e Jacques Charmelotlilli gruber 8DE BENEDETTI GRUBERbignardi twitta selfie con lilli gruberlilli gruber 12lilli gruber da casa

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO