IL VIDEOTIME E’ SCADUTO! - SCIOPERO A MEDIASET CONTRO LA VENDITA DI DIECI CENTRI DI PRODUZIONE IN TUTTA ITALIA ALLA EDB DI PIZZAMIGLIO - IL BISCIONE A DIETA: PROGRAMMATI RISPARMI PER 400 MILIONI IN TRE ANNI - NEI PRIMI TRE MESI DEL 2012 CROLLO DEGLI UTILI MEDIASET A 10 MILIONI, CONTRO I 68 DI UN ANNO FA - CRISI, CERTO, MA ANCHE COLPA DELLO SFRATTO DEL PATONZA DA PALAZZO CHIGI...

Luca Pagni per "la Repubblica"

A Mediaset va in onda lo sciopero. Quattro ore già oggi, alla fine di ogni turno, in tutte le sedi e le società del gruppo. Più altre quattro da definire. Politicamente fa meno male ora che il patron Silvio Berlusconi non è più presidente del Consiglio. Ma dal punto di vista industriale il segnale è pessimo e certifica una volta di più quanto la recessione stia colpendo la prima (e quasi unica) tv commerciale del paese, dal crollo del titolo in Borsa ai minimi storici al calo della raccolta pubblicità. Fino alle difficoltà del progetto Mediaset Premium, tuttora in perdita e il cui break even è stata più volte spostato e ora fissato al 2014.

Ma questa volta a farne le spese sono anche i lavoratori. A costringere i sindacati a dichiarare lo sciopero è stata l'ultima mossa che fa parte delle più ampie manovre per il taglio dei costi, risparmi che dovranno raggiungere la cifra di 400 milioni nei prossimi tre anni, secondo la revisione trapelata pochi giorni fa, in crescita ai 250 milioni annunciati a fine anno. Si tratta dell'esternalizzazione delle sedi locali di Videotime: dieci dei dodici centri di produzione del gruppo (in pratica tutti con l'eccezione di Milano e Roma) verranno ceduti come ramo d'azienda a una società che fa capo all'ex manager Renato Pizzamiglio.

Un dirigente che dopo 15 anni di lavoro a Mediaset ha fondato la Edb (European Broadcasting Development), società fornisce servizi grafici e contenuti
computerizzati sia per Sky che per la stessa Mediaset. E che, guarda caso, ha sede proprio a Cologno Monzese.

Del pacchetto fanno parte anche 74 lavoratori degli oltre mille in carico a Videotime. Un numero limitato, si dirà. Ma non la pensa così Cgil, Cisl e Uil. Per due motivi. Il primo riguarda le competenze che vengono perdute: «Si tratta di uomini e donne - si legge nel comunicato dello sciopero che da 30 anni, svolgendo con professionalità il proprio lavoro, hanno contribuito al raggiungimento degli ottimi risultati che Mediaset sino ad oggi ha conseguito ». In sostanza, si tratta dei dipendenti che lavorano presso i centri di ripresa e montaggio, che servono principalmente i telegiornali e i programmi di approfondimento. E che ora continueranno a farlo, ma lavorando per un'altra società.

«Non è certo un buon esempio per l'imprenditoria italiana - polemizzano i sindacati - soprattutto perché arriva da chi si è sempre vantato di sviluppare strategia virtuose nei confronti dell'occupazione e delle relazioni con i propri dipendenti».

Il secondo motivo di allarme per i lavoratori riguarda il futuro. Nell'incontro che i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno avuto con la direzione è stato detto che «non si tratta dell'unica operazione che l'azienda vuole attuare ». Così, come a ben guardare, non è nemmeno la prima. Già due anni fa le sezioni di truccatori e parrucchieri di Videotime di Roma e Milano (56 dipendenti) erano state esternalizzate verso la società Pragma service.

Ma a rendere ancora più grave la situazione - a detta degli analisti del settore - è il senso di una cessione che ha tutta l'aria di una resa sul fronte della produzione di contenuti e che rischia di fare delle reti Mediaset una televisione sempre più destinata a un pubblico anziano. Ma il taglio dei costi è diventato un imperativo. Tutta colpa della crisi e del calo della pubblicità, che nei primi tre mesi del 2012 ha fatto crollare gli utili del gruppo a 10 milioni, contro i 68 dello steso periodo un anno fa. E con un risultato operativo sceso da 136 a 39 milioni.

Un calo su cui pesa anche la Spagna, il grande malato d'Europa, dove Mediaset controlla un terzo del mercato televisivo privato attraverso Telecinco. Una caduta - fanno notare i maligni - iniziata all'indomani dell'addio di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi, visto che l'inversione di tendenza degli spot è iniziata nell'ultimo trimestre del 2011, in coincidenza con le dimissioni dal governo (8 novembre), quando il meno 8 per cento della raccolta pubblicitaria (contro il meno 7 per cento dei rivali) suonò come un pericoloso campanello d'allarme. Tendenza confermata nei primi mesi del 2012. E ci vorrà ben di più del ritorno delle partite di Champions League su Italia1 e Canale5, annunciato ieri, per recuperare la redditività perduta.

 

videotimeAntenne MediasetFEDELE CONFALONIERI Berlusconi Confalonieri Crociera - NonleggerloCOLOGNO MONZESE

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...