mikhail khodaryonok

AMMUTINAMENTO ALLA RUSSA - PUTIN DEVE COMINCIARE A GUARDARSI LE SPALLE IN CASA! L'ULTIMO SEGNALE E' ARRIVATO DALLE PAROLE DELL'EX COLONNELLO IN PENSIONE DELLO STATO MAGGIORE RUSSO, MIKHAIL KHODARYONOK, SULLA TV DEL CREMLINO "ROSSIYA-1": “SIAMO ISOLATI IN TUTTO IL MONDO. IL MORALE DELL'UCRAINA È ALTISSIMO, E VERRÀ RIFORNITO DI ALTRE ARMI. GUARDIAMO IN FACCIA LA REALTÀ, SE NON LO FAREMO CE NE PENTIREMO”. IN STUDIO GLI ULTRANAZIONALISTI HANNO PROVATO A SMINUIRE LA SUA POSIZIONE. MA ORA LA DOMANDA È: CHE FINE FARÀ? - VIDEO

 

Jacopo Iacoboni per "La Stampa"

 

mikhail khodaryonok

Salvate il soldato Mikhail Khodaryonok, colonnello in pensione dello Stato maggiore russo che ieri l'altro, sulla tv del Cremlino Rossiya-1, nel talk show di una delle più accese propagandiste putiniane, Olga Skabeyeva, è andato a dire serenamente: «La Russia è isolata in tutto il mondo. Il morale dell'Ucraina è altissimo, e verrà rifornito di altre armi. Guardiamo in faccia la realtà, se non lo faremo ce ne pentiremo». È stato uno di quei momenti di verità che gli amanti di quel genere di spettacolo che è la tv del Cremlino faticheranno a dimenticare: una tv di regime, in quella che è sempre più una dittatura, e oltretutto nel pieno di una guerra, in cui si sente risuonare la pura e semplice verità.

 

guerra in ucraina 5

Khodaryonok, che oggi fa l'analista militare, esordisce così: «Ogni cosa va valutata nella sua totalità. Dal punto di vista strategico. Per prima cosa, non dovremmo prendere per buone tutte le informazioni tranquillizzanti, per esempio che l'esercito ucraino sia sull'orlo di una crisi nel morale, o cose del genere. Questo, per dirla in modo molto pacato, è falso. Certamente ci sono alcuni casi, ma sono casi individuali, prigionieri di guerra, alcune singole unità. Ma come dicevo, bisogna guardare il quadro nell'insieme».

 

MURALES DI PUTIN A BUCAREST

Il pessimismo di Khodaryonok non è nuovo. Già prima della guerra - mentre i fantocci di Putin come il dittatore bielorusso Alexandr Lukashenko andavano dicendo che la Russia in tre giorni sarebbe arrivata a Kyiv - scrisse un articolo della Nezavisimaya Gazeta che avvertiva: non sarà un blitz, nessuno se l'aspetti. E ci aveva preso in pieno.

Scrisse che gli esperti si sbagliavano sulla situazione politica in Ucraina, e che molti avrebbero difeso il «regime di Kiev», compresi i russofoni. Tuttavia andarlo a dire nello show in prime time di Rossiya-1, davanti a Olga Skabeyeva, già di suo scatenata, ma ovviamente incalzante contro una posizione del genere, ha colpito molti osservatori. La trimurti Solovyov-Kiselyov-Skabayeva di solito appare inattaccabile, in questo genere di arene tv.

guerra in ucraina 4

 

Lei ci ha provato, a insistere, a spezzare questa verità imprevista: «Ma i casi individuali - gli ha obiettato - non determinano poi il quadro nell'insieme? E se alcune unità ucraine hanno detto che mancano loro finanziamenti e armi, tutto questo significa qualcosa, e non va tenuto fuori dal quadro». Khodaryonok però l'ha rimpallata. «Certamente, ma dal punto di vista strategico la situazione è che l'Ucraina può armare milioni di persone. Loro stessi l'hanno detto. La vera questione è: quanto sono in grado di fornire armi e hardware militare moderno a questo milione di soldati? Certamente da soli non ci sarebbero riusciti, ma è in atto un programma di aiuti militari e la resistenza di un solo senatore (si riferisce agli aiuti Usa e al voto contrario del senatore americano filorusso Rand Paul, ndr) verrà facilmente superata. Sta per iniziare anche a pieno regime il programma di aiuti europei. Di questo dobbiamo tenere conto. La situazione per noi peggiorerà».

 

guerra in ucraina 3

«Il livello di professionalità - spiega il Colonnello K - non dipende dal fatto di essere dei professionisti, ma dalla qualità del training personale, e soprattutto dal morale che è molto alto, essere disposti a morire per la propria patria. Nel nostro Paese si è radicata l'idea che un professionista sia un militare professionista, mentre invece decisivo è il morale, e quanto sei disposto a morire per il tuo Paese». Sta dicendo - lo interrompe Skabayeva - che il desidero di morire è professionismo? «No, sto dicendo che una componente decisiva degli eserciti è l'alta prontezza a combattere. Lo dicevano già i marxisti leninisti, e in questo senso non erano degli stupidi, in definitiva la vittoria sul campo di battaglia viene decisa da un alto livello nel morale delle truppe, che versano il loro sangue per un'idea in cui credono e a cui sono preparati. E in Ucraina hanno esattamente questa situazione».

 

guerra in ucraina 1

Si conclude parlando di Svezia e Finlandia, cioè della questione dell'allargamento della Nato. Vladimir Vladimirovich Putin ha inserito questa, tra le motivazioni della «operazione militare speciale» in Ucraina: l'Alleanza atlantica si stava allargando. «Tornando alla Nato - spiega Khodaryonok riuscendo nel miracolo di non farsi interrompere dai suoi ultranazionalisti interlocutori - il nostro comando militare dovrebbe attenersi a un sano realismo politico militare. Se vai oltre il realismo, presto o tardi la realtà della storia ti colpirà così duramente che te ne pentirai. Non ci impegniamo in tintinnii di sciabole con i missili in direzione della Finlandia.

 

guerra in ucraina 2

Può sembrare divertente, ma guardiamo la cosa nel suo insieme: la nostra principale debolezza politico-militare è che siamo totalmente isolati dal punto di vista geopolitico e, per quanto possiamo odiare di ammetterlo, il mondo intero è contro di noi». Skabeyeva prova a obiettare che ci sono Cina e India. Ma anche qui la verità di Khodaryonok è implacabile: anche il presunto sostegno di Delhi e Pechino a Mosca non è così incondizionato. Sipario.

 

Articoli correlati

\'TUTTO IL MONDO E CONTRO DI NOI, LA SITUAZIONE PEGGIORERA\' - LA RUSSIA ABBASSA LA CRESTA E MIKHAIL..

VLADIMIR PUTIN E LA NATO MEMEvladimir putinVLADIMIR PUTIN BY CARLI PUTIN COL GENERALE MURADOVVideomessaggio di Putin 2Vladimir Putin a una partita di hockey ghiaccio 2putinVLADIMIR PUTIN CON IL PIUMINO DI LORO PIANAvladimir putin

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...