choupette

ARRIVEDERCI, AMORE, MIAO – LO STRAORDINARIO RAPPORTO TRA UOMO E GATTO NELLA STORIA DELL’UMANITÀ: DALL’ADORAZIONE DEGLI EGIZIANI ALLA REPULSIONE DEI GRECI FINO ALLA MICIA CHOUPETTE CHE SUI SOCIAL SI STRAZIA DAL DOLORE PER LA DIPARTITA DI PAPÀ KARL LAGERFELD - FREDDIE MERCURY ALLA SUA ADORATA DELILAH DEDICÒ ANCHE UNA CANZONE E BAUDELAIRE SCRISSE RAFFINATE DESCRIZIONI DI FELINI NELLE SUE POESIE…

Anna Li Vigni per "www.ilsole24ore.com"

 

choupette 5

Il genio della maison Chanel, Karl Lagerfeld, ha abbandonato la scena all'età di 85 anni non senza stupirci per la sua eccentricità da dandy. Una parte della sua eredità andrà alla sua amatissima micia Choupette.

 

La passione dello stilista per questa gattina di razza sacra di Birmania, la cui immagine è diventata un logo del marchio Lagerfeld, lo ha spinto addirittura a dichiarare che è un peccato se «non esiste ancora il matrimonio tra uomini e animali». Ora la “vedova” Choupette Lagerfeld posta strazianti messaggi di lutto sul suo profilo “personale” Instagram.

choupette e karl lagerfeld 8

 

C'è qualcosa di tenero, misterioso e ammaliante nel modo di fare di questo animale. Si pensi alle follie compiute da Freddie Mercury per la sua adorata Delilah, alla quale ha dedicato anche una canzone. O alle descrizioni raffinate che ne diede Baudelaire nelle sue poesie. O, ancora, alle annotazioni filosofiche di Montaigne il quale, trastullandosi con la gatta, dimenticava il pensiero astratto e riscopriva il bello di un'esperienza sensoriale fatta solo di «tocchi e carezze». 

 

Carnivoro appartenente alla specie felide, il gatto ha una storia evolutiva risalente nientemeno che al Paleocene (60 milioni di anni fa), allorché comparve la prima forma di miacide – con denti più grandi e cervello più piccolo – da cui poi derivarono i felidi e quindi il felis silvestris lunensis (2 milioni di anni fa), assai simile a quello odierno. 

choupette 14

 

Indiscutibilmente, il popolo che ha scoperto per primo i benefici della cultura del gatto è l'egiziano, al punto che la prima attestazione del nome è l'onomatopea egizia «miw». L'animale godeva di rispetto religioso, visto che la dea della fertilità Bastet mostrava un elegante aspetto felino da “Cat Woman”.

 

In famiglia, i gatti defunti erano compianti e poi seppelliti nella stessa tomba insieme ai padroni, mummificati secondo il rito. Ma le mummie di gatto venivano anche utilizzate quale oggetto votivo di devozione verso gli dei: tale usanza divenne la causa di una vera e propria strage di piccoli felini, i quali erano allevati, uccisi, mummificati e quindi venduti ai pellegrini in visita al santuario, come è stato recentemente attestato da un ritrovamento di 200 mummie di gatto presso la località egiziana di Saqqara, ai piedi della piramide del faraone Userkaf. 

choupette 15

 

Dal suo canto, il mondo greco non fu così amico del gatto. Erodoto quasi si scandalizzava osservando che, in Egitto, le famiglie coabitavano pacificamente coi gatti. E Aristotele, nell'Historia animalium, denigra i piccoli felini quali sessualmente promiscui e lascivi.

 

Non c'è da stupirsi dunque se, nel Medioevo - epoca sulla quale influì l'aristotelismo di Tommaso d'Aquino -, il povero animale divenne simbolo di stregoneria, e fu martoriato in certi riti usati per allontanare il maligno. Ancora nel 1534, Lorenzo Lotto dipinge la famosa Annunciazione nella quale, all'ingresso trionfale dell'Angelo in casa di Maria, non solo la Santa Vergine fugge terrorizzata, ma anche il gatto di casa - forse simbolo del peccato originale -, scappa via con la coda gonfia. 

gatto

 

Per fortuna, però, nel mondo occidentale, le cose iniziano a migliorare a partire dall'età moderna e il gatto, poco a poco, risale la china del gradimento umano, giungendo ad acquisire quella centralità che non ha mai più abbandonato: dalle favole di La Fontaine al noto esperimento mentale di meccanica quantistica, il Gatto di Schrödinger, gli esempi sarebbero praticamente infiniti.

 

sito archeologico saqqara 6

Gli animali, da sempre considerati oggetto di “dominio” da parte degli esseri umani, già dal XVIII secolo iniziano ad acquisire sempre maggiore dignità fino ad aver visti riconosciuti veri e propri diritti nel secolo scorso, grazie all'ammissione, da parte del mondo scientifico e filosofico, della capacità delle altre specie di sentire e di conoscere a loro modo. 

sito archeologico saqqara 11

 

Oggi, la condivisione di immagini e video di gatti sul web è diventata un' adorabile epidemia. Sono milioni i post giornalieri dedicati ai felini, definiti dal New York Times «il mattone essenziale di Internet». Tra i link più cliccati, quelli della pittrice russa Svetlana Petrova, che ritrae il suo micione Zarathustra inserito nel contesto di celeberrimi dipinti della storia dell'arte da lei riprodotti.

 

E' tuttavia strano che, nell'era dell'isolamento degli individui causato dall'abuso del web, quando il popolo globale pare subire una forma di “anestetizzazione” nei confronti degli umani rendendosi meno capace di accettare l'“altro” da sé, la visione di video e immagini di gatti scateni questo gran coinvolgimento emotivo. 

il gatto di assange 8

 

Ricerche in campo psicologico dimostrerebbero che l'osservazione del viso di un gatto - più di qualunque altro animale -, possa causare una risposta positiva del sistema cerebrale dopaminergico, contribuendo così ad attenuare gli stati depressivi.

 

Da quattromila anni a questa parte, dalle tombe egizie al web, l'auspicio è sempre il medesimo: che la passione per gli animali, sia essa estrema, bizzarra, paradossale, ci insegni ad amare un po' di più – e non sempre un po' di meno – gli altri esseri umani.

il gatto di assange 7il gatto di assange 3gatto ciccione 5catzenegger il gatto super muscoloso 1gattoGATTO NEROgatto nerogatto nerogattoil gatto dietro la tvil gatto nel gattoil gatto di assange 6

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…