giorgia meloni albania migranti

AVANTI CON LA DEPORTAZIONE – GIORGIA MELONI TIRA DRITTO: LA PROSSIMA SETTIMANA RIPARTONO LE NAVI PER L’ALBANIA – IL GOVERNO STIRACCHIA IL DIRITTO INTERNAZIONALE E NON ASPETTA IL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUI PAESI SICURI – IL VIAGGIO DI UNA NUOVA IMABRCAZIONE VERSO I CENTRI DI SHENGJIN E GJADER È GIÀ PRONTO: ALMENO I 295 POLIZIOTTI ALLOGGIATI IN HOTEL A 5 STELLE (COSTO: 9 MILIONI DI EURO DEI CONTRIBUENTI) AVRANNO QUALCOSA DA FARE…

Estratto dell’articolo di Rocco Vazzani per www.editorialedomani.it

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

«Pronto? Volevamo solo avvisarvi che nei prossimi giorni partirà un’altra nave per l’Albania». È questa, in estrema sintesi, la comunicazione che martedì scorso arriva agli uffici del tribunale di Roma.

 

La telefonata parte da via Arenula, sede del ministero della Giustizia, e serve a preavvisare le toghe a “fini organizzativi”. E a comunicare, senza troppi giri di parole, che il braccio di ferro col governo sulla gestione dei migranti non è affatto finito, dopo la decisione del tribunale di Bologna di rinviare alla Corte di giustizia europea il decreto sui cosiddetti paesi sicuri.

 

L’annuncio per le vie brevi fa balzare sulla sedia i vertici della magistratura capitolina, sicura, fino a quel momento, di aver raggiunto una “tregua” col governo – dopo la mancata convalida dei trattenimenti oltre Adriatico – in attesa di un pronunciamento della corte lussemburghese. Nessuna pausa invece.

 

migranti ALBANIA

Palazzo Chigi non intende fare alcun passo indietro in materia di gestione dei migranti, a costo di lanciarsi in una sfida a viso aperto al potere giudiziario, colpevole, secondo la maggioranza, di voler interferire con le sue scelte politiche.

 

Il modello albanese non può essere messo in discussione. Ed è già tutto pronto per l’invio di una nuova imbarcazione verso i centri di Shengjin e Gjader, come confermano a Domani fonti del Viminale: la prossima settimana ricominceranno le missioni, senza aspettare alcun parere della Corte di giustizia europea. Anche a costo di continuare a spendere, per ora a vuoto, altro denaro pubblico: 9 milioni di euro per 12 mesi solo per mantenere i 295 agenti di polizia a guardia dei centri.

 

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…] Per il governo è una questione di coerenza e determinazione: le scelte politiche non possono essere messe in discussione da un tribunale, secondo la linea dettata da Giorgia Meloni, che ha liquidato come «un volantino propagandistico» la decisione dei giudici di Bologna.

 

[…] La scelta dei magistrati  […] pone semmai una questione centrale di diritto: può una legge ordinaria italiana prevalere sulla giurisprudenza sovranazionale? E ancora: quali sono i parametri oggettivi per definire “sicuro” un paese? Perché «rientra nella logica del rinvio pregiudiziale che la Corte di Giustizia sia invocata quando occorra dissipare gravissime divergenze interpretative del diritto europeo, manifestatesi nel caso di specie in modo obiettivo e virulento in seguito ad alcuni provvedimenti giurisdizionali sino alla decretazione d’urgenza», scrivono i giudici di Bologna nel loro provvedimento. E «in presenza di un gravissimo contrasto interpretativo del diritto dell’Unione, qual è quello che attualmente attraversa l’ordinamento istituzionale italiano, il rinvio alla Corte è opportuno al fine di conseguire un chiarimento sui principi del diritto europeo che governano la materia».

 

centro migranti DI GJADER IN ALBANIA

[…] Al centro della richiesta d’approfondimento dei giudici bolognesi, inoltre, c’è la definizione di paese sicuro, visto che il rinvio nasce dal ricorso presentato da un cittadino del Bangladesh (nell’elenco governativo dei luoghi sicuri) che si è visto negare la richiesta d’asilo dalla commissione territoriale di competenza.

 

A stonare, per i giudici bolognesi, è il principio secondo il quale potrebbe essere considerato sicuro qualunque stato in cui la maggioranza della popolazione viva in condizioni di sicurezza.

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

Ma «la persecuzione è sempre esercitata da una maggioranza contro alcune minoranze, a volte molto ridotte. Si potrebbe dire, paradossalmente, che la Germania sotto il regime nazista era un paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza della popolazione tedesca: fatti salvi gli ebrei, gli omosessuali, gli oppositori politici, le persone di etnia rom ed altri gruppi minoritari», si legge ancora nel provvedimento dei giudici.

 

[…] Il paradosso è lampante, ma serve a mostrare le contraddizioni più rilevanti della legislazione. Poca cosa per il governo, che nel frattempo ha deciso di far confluire il decreto appena varato all’interno di un altro provvedimento: il decreto Flussi, di cui sarà un emendamento. L’obiettivo è velocizzare tutte le procedure di approvazione – il testo sarà presentato alla Camera il 21 novembre – aggirando il dibattito parlamentare.

 

migranti in albania - vignetta by vukic

[…]In attesa del 21 novembre e del parere della Corte di giustizia europea, il decreto Paesi sicuri resta comunque in vigore. Come attivi, anche se per ora vuoti, restano i centri in Albania. Il governo spera di riempirli a breve. O almeno ci proverà a partire dalla prossima settimana. A costo di sfidare ancora una volta la magistratura italiana.

vignetta migranti in albaniaCENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA ellekappa vignetta meloni albania

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…