salvini sostegni

AVVISATE SALVINI – IL PRESTANOME LUCA SOSTEGNI SPAVENTA LA LEGA: "SE DECIDO DI PARLARE, QUI SALTA TUTTO" - OGGI L'INTERROGATORIO, SECONDO I PM SOSTEGNI ERA UNA PEDINA DEI COMMERCIALISTI DEL CARROCCIO - NELLE CARTE DELLE INDAGINI SPUNTA PURE IL NOME DELL' ELETTRICISTA CHE CON  LA SUA PICCOLA AZIENDA IN VAL SERIANA È GIÀ FINITA NEL MIRINO DELL' ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA PERCHÉ “RISULTA ESSERE CONTROPARTE DI NUMEROSE TRANSAZIONI FINANZIARIE CON IL PARTITO DELLA LEGA NORD E ALTRI SOGGETTI COLLEGATI”

Monica Serra per la Stampa

 

luca sostegni

Con i soldi del Pirellone avevano comprato anche due villette sul lago d' Iseo. Una a testa, i commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori dei conti del Carroccio rispettivamente alla Camera e al Senato.

 

Che fine abbiano fatto gli 800 mila euro di fondi pubblici usati per comprare al doppio del valore un capannone a Cormano, nel Milanese, sede della Lombardia Film Commission, è stato in parte stabilito dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf.

 

Ma, per ricostruire il flusso di denaro proveniente da questa e da altre operazioni sospette, il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi hanno fatto una rogatoria in Svizzera. E si attendono che quest' oggi il "prestanome" dei commercialisti della Lega, Luca Sostegni, 62 anni, arrestato mercoledì, racconti qualcosa d' interessante perché, come diceva nelle sue numerose chiacchiere, intercettate fin dal novembre scorso, «se parlo, salta tutto». A cosa si riferisca ancora non è chiaro.

 

capannone

Al centro dell' inchiesta aperta per peculato e turbata libertà nella scelta del contraente, per far luce sulla compravendita "gonfiata" del capannone di Cormano, c' è la figura di un terzo commercialista, Michele Scillieri, in grado di manovrare Sostegni «come una pedina». Anche il suo è un nome vicino al Carroccio, perché proprio nello studio milanese di Scillieri è stato registrato e domiciliato il movimento «Lega per Salvini premier».

 

Non basta. Nelle carte delle indagini spunta pure il nome dell' elettricista Francesco Barachetti. Ex consigliere del comune di Casnigo nel Bergamasco, 44 anni, con la sua ditta Barachetti Service srl ha ristrutturato il capannone di Cormano, pagato dalla Lombardia Film Commission altri 71. 600 euro di fondi pubblici.

 

Lombardia Film Commission

«Un personaggio - scrivono i pm - molto legato a Di Rubba e Manzoni e più in generale al mondo della Lega. Il suo ruolo in questa vicenda non è stato ancora del tutto chiarito». Ma la sua piccola azienda in Val Seriana è già finita nel mirino dell' Antiriciclaggio di Bankitalia perché «risulta essere controparte di numerose transazioni finanziarie con il partito della Lega Nord e altri soggetti collegati»: avrebbe ricevuto, tra il 2016 e il 2018, un milione e mezzo di euro.

 

Soldi, tanti soldi che facevano gola anche a Sostegni. C' era pure lui dietro la compravendita del capannone di Cormano. Per qualche tempo ha vissuto in Brasile, ma il 29 febbraio scorso, rimasto al verde, ha deciso di tornare in Italia perché si sentiva «in qualche modo defraudato di quanto gli sarebbe spettato, avendo ricevuto "a suo dire" appena 20 mila euro a fronte di profitti enormi per gli altri». Ma soprattutto perché «reclamava 30 mila euro, posto che gliene erano stati promessi 50 mila». Già quattro mesi prima dal Brasile aveva iniziato a contattare i complici al telefono, a minacciarli di rivelare ai giornalisti l' intera vicenda. Di fatto ci ha provato, ma anche ai giornalisti ha chiesto soldi.

 

Intercettato al telefono, si arrabbiava, minacciava: «Innesco una serie di situazioni che io non lo so dove si va a finire perché poi da questa si va alle cantine, dalle cantine si va al capannone, dal capannone si va alla fondazione, dalla fondazione si va alla Fidirev, si va ai versamenti, si va a tutto».

salvini

 

Finché, mercoledì pomeriggio, ha ottenuto un appuntamento con Scillieri e un altro uomo. Il commercialista gli ha garantito 5 mila euro in contanti e la promessa di mille euro ogni 20 giorni in cambio del silenzio. Sostegni era pronto a tornare a Porto Seguro, in Brasile. Con sé aveva il biglietto del Flixbus per Francoforte e dell' aereo per San Paolo, quando lo hanno fermato i finanzieri. Si sentiva «braccato», da almeno quattro giorni aveva spento i cellulari e aveva pianificato la fuga in ogni dettaglio.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”