licenziamento

UNA BOMBA SOTTO IL CULO DELL’ITALIA - IL 31 MARZO SCADE IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI: SI RISCHIANO 150MILA NUOVI DISOCCUPATI AL MESE FINO A QUANDO NON SI TORNERÀ ALLA NORMALITÀ (CIOE’ QUANDO L’ECONOMIA SI RIMETTERÀ IN MOTO) - NEGLI ULTIMI 5 ANNI C’E’ STATA UNA MEDIA DI 450-500MILA LICENZIAMENTI ALL'ANNO MA NEL 2020, TRA APRILE E SETTEMBRE, SONO DIMINUITI DI OLTRE IL 60 PER CENTO MA ORA…

Antonio Signorini per “il Giornale”

 

Non molti parlano in questi giorni del blocco dei licenziamenti. Tema apparentemente ai margini anche nell' incontro di sabato tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando (in foto) e le parti sociali. Ma la scadenza del 31 marzo, quando si esaurirà la proroga dello stop ai licenziamenti economici, si avvicina ed è ben presente nell' agenda del governo.

 

CORONAVIRUS LICENZIAMENTI

Il motivo è sintetizzato in un articolo pubblicato recentemente sul sito Lavoce.info dall' economista Bruno Anastasia dove si fa il punto su che cosa potrebbe accadere quando finirà il blocco. In sintesi, a partire da aprile è da mettere in conto «un flusso di licenziamenti attorno a 200-300mila» unità. Per qualche mese «il flusso ordinario di licenziamenti economici (pari a circa 40-50mila al mese) potrebbe risultare raddoppiato o triplicato». In altre parole, tra 120 e 150mila licenziamenti al mese, fino a quando si ritornerà alla normalità.

 

LICENZIAMENTI CORONAVIRUS

Il calcolo mette insieme alcuni dati. Innanzitutto la media dei licenziamenti economici dell' ultimo quinquennio, tra 450 e 500mila all' anno. Poi la riduzione dei licenziamenti causata dal blocco: «Nel 2020 tra aprile e settembre» sono «diminuiti di oltre il 60 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2019».

 

In sostanza mancano all' appello circa 250/300mila licenziamenti «che, in condizioni normali, sarebbero avvenuti e che ora risultano coperti dal ricorso alla cassa integrazione e dal divieto». I licenziamenti attesi sono un po' inferiori perché secondo Anastasia alcune imprese «si sono aggiustate in altri modi (esodi incentivati, licenziamenti disciplinari o altro)».

 

Ma è anche possibile che il boomerang licenziamenti sia sottostimato per un effetto poco considerato del blocco: «Il ricorso alla Cig - si legge nell' articolo di Lavoce.info - consente infatti alle imprese un' estrema flessibilizzazione dell' uso della forza lavoro: di fatto, la cassa equivale da un lato alla trasformazione temporanea di rapporti di lavoro a tempo indeterminato in rapporti di lavoro intermittente, dall' altro alla trasformazione temporanea di rapporti di lavoro a tempo pieno in rapporti di lavoro a part-time».

LICENZIAMENTI CORONAVIRUS 1

 

Quando gli ammortizzatori straordinari e gratuiti motivati dal Covid verranno meno, si genereranno «situazioni in cui il rientro al lavoro (a tempo pieno e continuo) di alcuni lavoratori» si accompagnerà «al licenziamento di altri». Fenomeni complessi e difficili da governare, come succede spesso dopo periodi in cui l'economia è stata sussidiata.

Una conferma di quanto ammortizzatori, sussidi e blocco dei licenziamenti abbia mutato lo scenario è arrivato ieri dalla Cna. Rispetto al 2019, nel dicembre 2020, le imprese artigiane che mancano sono poco meno di 5mila (per la precisione 4.783), 12mila i dipendenti rimasti senza lavoro.

 

licenziamento

Un calo ridotto (lo 0,23% anche se dopo anni di crescita ininterrotta superiore al 2,5% all' anno) influenzato «dalle misure a sostegno del reddito e a difesa dell' occupazione, quali cassa integrazione e divieto di licenziamento».

 

Le assunzioni sono crollate, (-18%), le cessazioni fortemente ridotte (-13,1%). Un mercato «congelato» che potrà tornare alla normalità solo se ci sarà una forte crescita.

Sul rinvio del blocco, sindacati e industriali sono divisi, con Cgil, Cisl e Uil a favore di una proroga dello stop che non faccia distinzioni e Confindustria che preme al contrario per una differenziazione tra settori in forte crisi o chiusi per decisione del governo e quelli le cui aziende proseguono nella normale attività. Solo per questo, per il momento, il governo non esce allo scoperto sul tema. Ma lo farà nel giro di pochi giorni.

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…