vaccini nel calcio

UN CALCIO AL COVID - DA META' OTTOBRE GLI STADI POTRANNO ACCOGLIERE PIU' TIFOSI: IL CTS HA DATO PARERE FAVOREVOLE ALL'INCREMENTO DELLA CAPIENZA MASSIMA NELLE ZONE BIANCHE, DAL 50 AL 75% - IL PUBBLICO NON SARA' PIU' DISPOSTO A SCACCHIERA, MA ALTERNANDO DUE POSTI OCCUPATI A UNO LIBERO - RESTERA' OBBLIGATORIA LA MASCHERINA, COSI' COME IL GREEN PASS - E PER EVITARE CODE E ASSEMBRAMENTI, LE SOCIETA' POTENZIERANNO GLI STEWART E...

Benedetto Saccà per "il Messaggero"
 

CALCIO COVID 2

Aumenteranno gli spettatori, decadrà la disposizione a scacchiera, crescerà il numero degli steward per limitare le code agli ingressi. Il pallone italiano corre lungo la via del ritorno alla normalità. Graduale ritorno, per l'esattezza.
 
Come detto, verosimilmente a cominciare dalla metà di ottobre, gli stadi potranno accogliere più tifosi, visto che il Cts ha offerto al governo un parere favorevole per l'incremento della capienza massima degli impianti (all'aperto) dall'attuale 50 al 75% nelle zone bianche del Paese. E molto cambierà. La Figc è soddisfatta dell'evoluzione del quadro, mentre la Lega di Serie A assai meno perché avrebbe voluto subito la riapertura totale.
 

STADI VUOTI COVID

COME IN TRENO La crescita al 75% della capienza avrà un riflesso pratico immediato: la fine della distribuzione a scacchiera del pubblico e dunque, implicitamente, del distanziamento sociale. Avverrà, di fatto, ciò che è accaduto per i treni in occasione dell'innalzamento del riempimento delle carrozze all'80%. Niente più schieramento con una poltrona occupata e una libera, ma una disposizione che preveda due posti utilizzati e uno vuoto. Due sì e uno no.
 
Negli stadi aperti per i tre quarti del pubblico massimo, insomma, sarà inevitabile trovare dopo oltre un anno e mezzo tifosi seduti gli uni accanto agli altri. Rimarrà obbligatorio, anche per questa ragione, l'uso della mascherina: da indossare all'interno dell'impianto coprendo il naso e la bocca.
 

CALCIO COVID

Naturalmente allo stadio si potrà entrare solo e soltanto con il Green pass. In sostanza bisognerà mostrare, agli steward posizionati all'altezza dei tornelli il certificato verde che dimostri la vaccinazione contro il Covid o la guarigione dal coronavirus oppure il referto negativo di un tampone compiuto nelle 48 ore precedenti la partita. Proibito l'accesso a chiunque sia privo della certificazione verde.
 
LE FILE Per evitare le code all'ingresso e gli assembramenti le società di calcio potenzieranno il meccanismo degli steward. Il numero crescerà in via direttamente proporzionale all'aumento del pubblico. Del resto bisogna annotare che l'incremento non sarà banale, tutt'altro.
 

calcio covid

Allo stadio Olimpico di Roma, ad esempio, il totale degli spettatori crescerà da 32 mila a 48 mila con un balzo di 16 mila persone. Al Giuseppe Meazza di Milano si passerà dai 37.500 di oggi a quota 56 mila (+18.500 persone), mentre al Diego Armando Maradona di Napoli dai 27 mila ai 40 mila (+13 mila). Quanto all'Allianz Stadium di Torino, infine, sarà di 10.300 posti l'aumento che consentirà di ospitare non più 20.700 tifosi, ma circa 31 mila circa.
 
E non è tutto. Perché alcuni club, come la Roma, già consigliano ai propri tifosi un orario (indicativo) cui presentarsi ai tornelli dello stadio proprio per evitare file, caos e assembramenti. È riportato su ciascun biglietto.
 

tifosi fuori dallo stadio

IDEA ABBONAMENTI Va anche detto che non sempre, nel primo mese di stagione calcistica, i diversi settori degli impianti sono stati un esempio specchiato di ordine e rispetto delle norme. In alcuni casi, perfino, si sono notati interi spicchi chiusi per far confluire il pubblico in precisi settori a quel punto pressoché stracolmi.
 
Ecco, il Cts ha notato e osservato il panorama: e, così, ora alle società sarà chiesto in modo netto e chiaro di garantire il rispetto della capienza (del 75% appunto) in ciascun settore e non soltanto dell'intero stadio in termini assoluti. Non sarà concesso alcun margine interpretativo della regola.
 

steward allo stadio

Agli steward, poi, sarà raccomandato di prestare una maggiore attenzione nella verifica dei documenti di identità degli spettatori e, soprattutto, del rispetto dei posti assegnati. Non ci si potrà spostare a piacimento. I vertici del nostro calcio, infine, ritengono possibile che gli stadi torneranno alla capienza massima del cento per centro entro la metà di novembre.
 

tifosi del napoli fuori dallo stadio

Ancora sei o sette settimane, per intendersi. Solo a quel punto i club potranno valutare l'ipotesi di aprire una campagna abbonamenti per le restanti tredici partite casalinghe della Serie A.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…