villa armani a broni-3

A CASA DI RE GIORGIO – ZEBRE, ALPACA E UN TIEPOLO IN SALA DA PRANZO A 50 KM DA MILANO: “SONO UN CUSTODE DELLO ZOO”. ARMANI APRE LA SUA VILLA ROSA A BRONI, GRIGIA PROVINCIA INDUSTRIALE, AL 'NEW YORK TIMES': 15MILA METRI QUADRI E 26 STANZE DAI COLORI INSOLITI, TRA PEZZI D'ANTIQUARIATO, MERCATINO DELLE PULCI E LA FOTO DEL SUO GRANDE AMORE SERGIO GALEOTTI - LA VILLA FU DEL CONTE CELLA DI RIVARA, CHE FECE FORTUNA CON UN DENTIFRICIO...

DAGONEWS

 

villa armani a broni 2

Giorgio Armani oggi ha 84 anni e trascorre molto tempo a fare la spola tra le sue nove residenze in Europa, negli Stati Uniti e ai Caraibi. Uno dei motivi per cui ha diverse case è che la sua mania della precisione gli impedisce di apprezzare il relax in hotel. Anche un lavandino messo all’altezza sbagliata può turbare il suo soggiorno.

 

Un perfezionismo che non si ritrova nella sua residenza di Broni, una città industriale a circa un'ora e mezza a sud di Milano dove Armani ama rilassarsi tra alberi di frutto, roseti e i suoi 80 animali non proprio convenzionali. È in questa casa sentimentalmente romantica che si rifugia dopo una settimana lavorativa a Milano. «Vengo nel fine settimana per vedere la luce» dice a "T", il magazine di stile e design del "New York Times".

 

villa armani a broni 9

Nel giardino della villa rosa di re Giorgio c’è una vasta gamma di animali esotici, del tutto fuori contesto e, proprio per questo, perfetti per garantire un effetto straniante: oltre al laghetto dei cigni ci sono aironi, zebre, lama, alpaca, cervi dalle lunghe corna, pappagalli sudamericani. Immancabili i cani. «Ora sono un custode dello zoo» dice Armani che si aggira nella sua villa di 15mila metri quadrati con 26 stanze che si erge su due piani su un terreno di 25 acri.

 

Il colore della villa evoca gli anni '50, l'epoca in cui la casa fu costruita dal conte italiano Franco Cella di Rivara, che fece fortuna creando il dentifricio Marvis, ma il suo stile richiama il tardo XVIII secolo. All'interno della casa principale, la tavolozza di Armani - bianco, grigio, taupe e nero – è assente. Al suo posto ci sono l’acquamarina, l’ardesia e il corallo pallido.

 

villa armani a broni 7

Le pareti in gesso liscio hanno una finitura delicatamente screziata che suggerisce età e profondità. «Volevo che questa casa facesse sentire chi ci entra come se fosse parte della storia» dice. La luce del sole entra nella galleria principale, lunga più di 20 metri, attraverso una serie di porte ad arco in vetro che danno sul patio e una scalinata di ciottoli.

 

La maggior parte delle porte del piano principale sono coronate da archi dorati del XVIII secolo, salvati dall'ex proprietario della casa da una villa trascurata e vecchia di secoli. «Questi simboli del passato lasciano viaggiare la mente - dice Armani - È possibile respirare».

 

villa armani a broni 6

Nonostante le sue proporzioni classiche, la casa ha calore, è intima, e ti fa dubitare di tutto ciò che pensavi di conoscere dell'uomo che ha trascorso decenni a costruire un impero internazionale. Mentre il suo palazzo milanese in via Borgonuovo, nel quartiere di Brera, è stato realizzato dal designer Peter Marino negli anni '80 in monocromia lineare, in questa residenza non c'è traccia di alcun design. Assenti, inoltre, mobili contemporanei o pezzi d'antiquariato.

villa armani a broni 5

 

Ci sono poche testimonianze dei mobili di ispirazione Deco che crea per la sua linea, Armani/Casa. La zona giorno è dominata da divani imbottiti e avvolti da cuscini d'avorio dove viene voglia di fare un pisolino. I tappeti dei colori neutri sono leggermente macchiati qua e là; ci sono segni lasciati dal passaggio dei cani sui tavolini bassi. In un angolo del grande ingresso principale, con i pavimenti in marmo lucidato a specchio, si trova un biliardo.

 

villa armani a broni 4

Armani non è mai stato molto propenso ad appendere “arte” alle pareti. «Distraggono» dice re Giorgio, anche se nella sala da pranzo campeggia un enorme Tiepolo.  Gli oggetti sparsi per casa sono un mix di influenze esotiche tra il prezioso e il sentimentale: un busto di marmo acquistato in un mercato delle pulci («per me, assomiglia a Seneca»), una collezione di bottiglie di farmacia del 19° secolo dalla Tunisia, un leone di pietra del 1700 acquistato al Marché aux Puces fuori Parigi.

 

villa armani a broni 11

Nella sala da pranzo c'è una collezione di pezzi d'argento del Gran Caffè Doney, una volta la sua osteria preferita a Firenze. Su un tavolino sculture di uomini guerrieri e un'immagine incorniciata di Sergio Galeotti, socio di Armani nella vita e negli affari, morto nel 1985.

 

Mentre altri designer invitano celebrità nelle loro case per cementare i rapporti, Armani preferisce circondarsi della famiglia e del suo stretto gruppo di collaboratori e amici, molti dei quali sono giornalisti. Nella villa si sposò la nipote e braccio destro Roberta. Dopo una giornata a passeggio per i sentieri di ghiaia, guardando gli alpaca, il pomeriggio è dedicato a una nuotata. In serata, una cena semplice in uno dei salotti.

 

villa armani a broni 10

Quando le luci si attenuano, Armani si sistema sui cuscini d'oca di uno dei divani color avorio. È tempo di binge-watching fino a tarda notte con “The Crown”. Anche l'imperatore, a volte, ha bisogno di una pausa.

 

sergio galeottigiorgio armani sergio galeottiarmani familygiorgio armani sergio galeotti

villa armani a broni 1villa armani a broni 8

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...