massimo galli big

CHI E’, CHI NON E’, CHI SI CREDE DI ESSERE IL TELE-VIROLOGO MASSIMO GALLI FINITO IN UN’INCHIESTA SUI CONCORSI TRUCCATI ALLE UNIVERSITA’ - SESSANTOTTINO BURBERO E INTRANSIGENTE, STREGATO DAL FASCINO DELLA TELEVISIONE MA "TRADITO" DALLE INVIDIE DEI COLLEGHI - LE LITI CON ZANGRILLO, GLI ERRORI SUL COVID E LE CONTINUE SPINTE AL LOCKDOWN - I SUOI PROGRAMMI? SCRIVERE UN ROMANZO E SOPRATTUTTO DEDICARSI AL…

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

massimo galli

Non hanno neppure aspettato che andasse in pensione. Fra una manciata di giorni. La faccia vagamente cimiteriale di Massimo Galli è diventata familiare agli italiani, naturale che ora, nel contrappasso tricolore, gli faccia compagnia un'inchiesta e un grappolo di accuse.

 

In Italia è difficile sfuggire a questa regola: diventi un personaggio, oltretutto quando gli altri tirano i remi in barca sull'orizzonte corto dei settant' anni, e milioni di connazionali si identificano nei tuoi sospiri e nei tuoi tic. Fin troppo facile quindi che la stella precipiti o che qualcuno provi a oscurarla.

 

berlinguer galli

È successo anche a questo austero professore, primario al Sacco di Milano, sbucato dalle retrovie di alambicchi e corsie di ospedale nel febbraio 2020, quando l'Italia ha resettato il suo modo di essere e ha scoperto, con la pandemia, quella specializzazione fino ad allora sconosciuta.

 

I virologi, o meglio, gli esperti del Covid, i Bassetti, i Crisanti, appunto i Galli, e gli Zangrillo, che in realtà era l'unico ad essere già noto. Galli è entrato nel salotto delle nostre case e non ne è più uscito, a colpi di previsioni e profezie.

galli

 

Lui era ed è un chiusurista, uno allergico alle riaperture facili, con un background naturalmente di sinistra, anzi Sessantottino, comodo per le semplificazioni della nostra politica. Destra o sinistra: lui militava sul versante progressista di quel partito.

 

La realtà, va da sé, è più complessa del fumetto cui sono stati ridotti gli scienziati che al camice bianco hanno affiancato lo schermo, ma non si può sfuggire al rito dell'etichettatura e lui l'ha fatto con una certa disinvoltura, sbandierando solo, come col Corriere, il curriculum: 60 pubblicazioni dal 2000.

 

massimo galli 3

Un numero imponente, anche se inferiore a quello delle ore consumate in tv, saltando da un programma all'altro con l'abilità di un trapezista, qualche volta eliminandosi da solo, dopo aver schiacciato per sbaglio il tasto del collegamento Skype, offrendo agli spettatori oltre alle sue parole, impregnate di un sottile pessimismo ma mai apocalittiche, le sagome di allegri stegosauri allineati su una mensola dello studio. Ha ammesso di aver sbagliato all'inizio, quando era convinto che il cielo fosse meno scuro: «Ma avevo in mente i parametri della Sars».

 

Poi, un anno fa o poco più, ha ingaggiato un robusto duello con Zangrillo che, abbagliato, aveva predicato la scomparsa del nefasto virus, sollevando nel Paese speranze poi naufragate. Facile identificarli come le figurine del calcio che collezionavamo da ragazzini: il buono, il cattivo, il berlusconiano, quello che portava l'eskimo.

 

massimo galli 2

Una galleria delle maschere della commedia dell'arte, con ruoli che alla fine stanno stretti a tutti. Ma il piccolo mondo dei virologi, improvvisamente troppo grande, è esploso come il dentifricio davanti a noi con le sue vanità, pettegolezzi e storie di letto, come in ogni ambiente, passioni sportive, come quella per l'Inter di Galli.

 

Aveva ragione lui nel temere la seconda ondata e si può dire che spesso l'ha azzeccata. Il 1° novembre dovrebbe entrare nel regno degli ex. Ma è difficile immaginarlo giù dal palco, anche se la situazione come speriamo dovesse normalizzarsi. Ora che è diventato anche lui una notizia di cronaca giudiziaria ha trovato qualcosa da fare, ma i suoi programmi sono ben più ambiziosi: vorrebbe scrivere un romanzo e soprattutto dedicarsi al grande libro dei morti che, come lui stesso spiega, a Milano sono censiti dal 1452. Cinquecento e passa anni, dai tempi di Leonardo e pure prima, di epidemie, sciagure, malattie e lacrime da compulsare e digitalizzare.

massimo galli 1

 

Una specie di sterminata Spoon River di rito ambrosiano. Insomma. Andrà avanti come prima, fra ammonizioni, raccomandazioni e quei sorrisi che il telespettatore medio, anche quello Sì Vax, accoglie toccando quel che può.

galli

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."