don giglio gilioli discepoli dell'annunciazione prato annunciazione

CLORO A QUESTO CLERO - NOVE PRETI E FRATI DELLA COMUNITÀ RELIGIOSA “I DISCEPOLI DELL’ANNUNCIAZIONE” DI PRATO SONO INDAGATI PER ABUSI SESSUALI. TRA LORO C’È ANCHE IL FONDATORE DON GIGLIO GILIOLI – LE VIOLENZE SI SAREBBERO CONSUMATE PER ANNI FRA LE MURA DELLE SEDI DELL’EX COMUNITÀ, SOPPRESSA UFFICIALMENTE UN MESE E MEZZO FA - A SUBIACO IL CASO DI DON MARINO. SOSPESO DALLA CHIESA PER ABUSI SU UNA 13ENNE, TORNA A INDOSSARE LA TONACA...

 

 

Da www.ilmessaggero.it

 

don giglio gilioli 2

Nove religiosi sono indagati dalla procura di Prato per presunte violenze sessuali nei confronti di due fratelli, entrambi minorenni all'epoca dei fatti contestati. Si tratta di cinque sacerdoti, un frate e altri tre religiosi, come riporta oggi il quotidiano «La Nazione».

 

Gli abusi sessuali, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, si sarebbero consumati per anni fra le mura delle sedi di Prato e di Calomini (Lucca) dell'ex comunità religiosa «I Discepoli dell'Annunciazione», soppressa ufficialmente un mese e mezzo fa, con decreto emesso dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata della Santa Sede, per una serie di problemi fra i quali «forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo». Tra i nove indagati figura anche il fondatore della comunità religiosa, don Giglio Gilioli, 73 anni, sacerdote veronese trasferitosi a Prato da oltre dieci anni.

 

 

Le indagini sulla comunità religiosa che doveva accogliere e fare crescere i ragazzi, aiutarli, sostenerli, tirandoli fuori dalle difficoltà, avrebbe fatto emergere, invece, un inferno di perversione e violenza nei confronti dei minorenni ospitati. Questo almeno ipotizza la Procura pratese che ha messo nel mirino nove componenti della comunità religiosa dei «Discepoli dell'Annunciazione», realtà di ispirazione mariana, soppressa ufficialmente dal Vaticano nel mese di dicembre dopo poco più di 14 anni di attività, a seguito di una visita canonica voluta dalla Santa Sede.

 

don giglio gilioli 1

Su quell'ex confraternita formata da sacerdoti, religiosi e consacrati, nata a Prato per volontà del fondatore don Giglio Gilioli, indagato, si è abbattuto oggi un sospetto tremendo, che sembra svelare un mondo fatto di abusi sessuali e violenze ai danni di due fratelli che furono affidati dai genitori ai «Discepoli dell'Annunciazione» perchè li crescessero nel modo migliore. Invece, sostengono gli stessi ragazzi, già ascoltati dagli investigatori, c'erano violenze ripetute e inenarrabili, anche in gruppo, per anni e anni.

discepoli dell'annunciazione prato

 

Due vittime accertate finora, ma potrebbero essercene altre, almeno stando a quanto fanno emergere le testimonianze dei due fratelli, che sembrano inoltre suggerire la presenza di altri adulti, le cui identità sono ancora in corso di accertamento, in occasione degli episodi di violenza. A finire nei guai il fondatore dei «Discepoli dell'Annunciazione» insieme ad altri otto ex confratelli, fra sacerdoti e religiosi, che nei giorni scorsi sono stati sottoposti a perquisizioni.

 

discepoli dell'annunciazione

L'inchiesta sarebbe partita proprio dalle dichiarazioni rese dai due fratelli a distanza di alcuni anni dalle violenze, ma anche da altre persone ascoltate dagli uomini della squadra mobile della questura di Prato. Per una delle vittime i fatti risalirebbero al periodo che va dal 2008 all'estate del 2016 e gli abusi si sarebbero consumati sia nella sede di Prato che in quella di Calomini, in provincia di Lucca. Otto dei nove indagati si sarebbero approfittati del ragazzino, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica, e costringendolo a compiere e a subire atti sessuali, anche con più persone. L'altro fratello, invece, sarebbe stato oggetto di violenze sessuali da parte di due degli indagati. Anch'egli minorenne all'epoca dei fatti, sarebbe stato costretto a compiere e a subire atti sessuali all'interno della sede dei «Discepoli dell'annunciazione» in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2012.

 

Gli episodi sarebbero stati confermati dalle stesse vittime, ritenute credibili dalla Procura. I magistrati nel disporre le perquisizioni personali a carico dei nove religiosi e una serie di accertamenti approfonditi nelle tre sedi dell'ex associazione religiosa (a Prato, ad Aulla e a Calomini), non esclude la possiblità di trovare documenti cartacei e informatici - comprese registrazioni audio e video - capaci di testimoniare quelle violenze. L'inchiesta è solo all'inizio e potrebbe approdare a sviluppi clamorosi: forse nuove vittime, forse nuovi aguzzini. Quel che è certo che a dicembre il Vaticano c'era andato giù pesante nelle motivazioni che accompagnavano il provvedimento di chiusura della congregazione religiosa. Indicando «forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo». Ma anche «limiti nel reclutamento e nella formazione dei membri» e «deficienze nell'esercizio dell'autorità».

don giglio gilioli

 

 

SOSPESO DALLA CHIESA PER ABUSI SU UNA 13ENNE: DON MARINO TORNA A INDOSSARE LA TONACA

Angela Marino per fanpage.it

 

Don Marino Genova, condannato in appello a 4 anni per abusi sessuali su una giovanissima parrocchiana, Giada Vitale, all'epoca dei fatti 13enne, è tornato a indossare la tonaca. Nonostante la sospensione a divinis fino al pronunciamento definitivo del Tribunale italiano, ovvero fino alla sentenza definitiva sulla sua condotta, don Marino partecipa attivamente alla vita religiosa della comunità di Subiaco, dove è stato ripreso e fotografato in alcuni video apparsi sulla pagina Facebook, Subiaco il borgo più bello d'Italia.

 

don marino genova

Don Marino è dimagrito e appare molto diverso dalle vecchie foto pubblicate dai giornali, alcune delle quali lo mostravano con Giada, all'epoca praticamente una bambina. La ragazza, orfana di padre, cominciò a frequentare la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Portocannone, dove viveva, come organista. Fu nella primavera del 2009 che don Marino la invitò per la prima volta in sacrestia dando il via a un ciclo di abusi sessuali che sarebbe durato per tre anni, fino a quando Giada, ormai diciassettenne, trovò la forza di denunciare. "Mi spogliava abusava di me e poi mi congedava con la benedizione" ha raccontato Giada alle telecamere di Fanpage.it.

 

Il processo canonico

Per quanto accaduto nel retro della Chiesa, don Marino è finito a processo e ha incassato la prima condanna, confermata in appello, a quattro anni e dieci mesi di carcere per gli abusi sessuali avvenuti prima del compimento del 14esimo anno di età, limite anagrafico oltre il quale lo Stato italiano ha bollato la ragazza come ‘consenziente'. Sul caso, peraltro, si espressa anche la Chiesa. "La Diocesi di Termoli-Larino – si legge in una nota – comunica di rispettare la sentenza. Si precisa anche che la legge della Chiesa considera la minore età quella inferiore ai 18 anni senza la distinzione, per questa tipologia di reati, di periodi antecedenti o successivi ai 14 anni come prevede, invece, l’ordinamento penale italiano".

 

 

"Per questo motivo – continua – il sacerdote è stato già processato con sentenza in autonomia dallo Stato italiano secondo quanto previsto dall’ordinamento canonico. Il vescovo, Gianfranco De Luca, appena ricevuta la notizia dei fatti contestati a don Marino Genova da parte di Giada Vitale ha immediatamente proceduto per verificare la verosimiglianza delle accuse con una indagine preliminare che ha accertato i fatti contestati; ha quindi allontanato dalla parrocchia di Portocannone il sacerdote e ha istituito il Tribunale ecclesiastico diocesano per svolgere il processo canonico che ha emesso  la sentenza". Il verdetto del  tribunale ecclesiastico, spiega la nota "consiste nella sospensione a divinis fino al pronunciamento definitivo del Tribunale italiano, nell’interdizione all’ufficio di parroco e nell’invito a vivere in una casa religiosa”.

don marino genova

 

 

il Gip Maria Rosaria Vecchi deciderà se archiviare definitivamente accogliendo la richiesta del Pm Toncini o se andare avanti con le indagini per gli abusi subiti da Giada dopo il 14esimo compleanno. Tre gli scenari possibili per questo secondo troncone di inchiesta: l'archiviazione, la continuazione delle indagini o l'imputazione coatta. L'imputazione coatta consiste nell'obbligare il pubblico ministero a formulare entro 10 giorni un capo di imputazione. In quest'ultimo caso, il pubblico ministero non potrà sottrarsi a questa decisione del gip perché costretto a esercitare l'azione penale. Nell'attesa Giada ha raggiunto importanti obiettivi di vita come la laurea, ma continua a fare i conti con il demone dell'abuso, oggi più che mai, di fronte alle immagini di don Marino con la tonaca.

 

don giglio gilioli 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…