il naufragio della baleniera essex

IN CULO ALLA BALENA SI FINISCE PER DIVENTARE CANNIBALI – NEL 1820 NEL CUORE DEL PACIFICO LA BALENIERA ESSEX PRESE IL MARE PER ANDARE A CACCIA MA UN CAPODOGLIO LA COLPÌ FACENDOLA AFFONDARE – PER I 20 SOPRAVVISSUTI INIZIÒ UN CALVARIO FATTO DI SOFFERENZE E CANNIBALISMO, CON LA CARNE DEI CADAVERI MESSA A ESSICCARE AL SOLE E POI MANGIATA – QUESTA STORIA VERA E CRUDELISSIMA HA POI ISPIRATO HERMAN MELVILLE NELLO SCRIVERE “MOBY DICK”…

Francesca Bernasconi per www.ilgiornale.it

 

Il naufragio della baleniera Essex

Una baleniera che naviga nel cuore dell'Oceano Pacifico, un capodoglio che travolge la nave e un gruppo di naufraghi che riesce a sopravvivere facendo ricorso al cannibalismo. Sembrano gli ingredienti perfetti per un romanzo o un film di successo. Ma questi fatti non sono frutto di una finzione narrativa, a dimostrazione che, a volte, la realtà supera la fantasia. E, infatti, è stata proprio la storia della baleniera Essex a ispirare libri come quello di Herman Melville, Moby Dick.

 

La caccia alle balene

baleniera essex

Fin dai tempi antichi l'uomo ha considerato la balena (e, in generale, i cetacei) un animale da cacciare. Oltre che per la carne, capodogli, balenottere e megattere erano preziose anche per l'olio, ottenuto dal grasso e utilizzato per alimentare le lampade, e l'ambra grigia, con cui si possono realizzare profumi.

 

Anche i fanoni, lamine presenti nella bocca di alcune specie di balene, potevano essere usati per costruire carretti, aste e per irriggidire alcune parti dei vestiti, come i corsetti femminili o i colletti delle camicie maschili.

 

 

La caccia alla balena veniva effettuata con l'utilizzo di grandi vascelli, chiamate baleniere, che si servivano di piccole barche, le lance, in grado di avvicinarsi maggiormente ai cetacei avvistati. Da qui i marinai lanciavano un arpione per colpire e uccidere la balena. Una volta catturato, l'animale veniva portato sulla baleniera, dove veniva lavorato, di modo da separare e conservare il grasso e gli altri prodotti utili all'uomo.

baleniera essex 3

 

All'inizio dell'800 la caccia alle balene divenne l'attività principale degli abitanti di Nantucket, un'isola degli Stati Uniti, situata a Sud di Cape Cod, nello Stato del Massachusetts. Partì proprio da lì la baleniera Essex, la cui tragica fine ha ispirato il romanzo Moby Dick.

 

Costruita ad Amesbury nel 1799, come riporta la National Maritime Digital Library, la Essex prese il mare nell'agosto del 1819, sotto il comando di George Pollard. Dopo aver raggiunto le isole a Ovest dell'Africa e doppiato Capo Horn, la baleniera si spinse al largo dell'Oceano Pacifico. Il carico di bordo, consistente in grasso di balena, era infatti considerato troppo ridotto, soprattutto in relazione all'arrivo dell'inverno. Per questo il capitano e i marinai decisero di continuare a esplorare il mare.

 

L'attacco del capodoglio

moby dick

A metà novembre, stando a quanto raccontò il primo ufficiale Owen Chase, sopravvissuto al disastro, la baleniera avvistò un gruppo di capodogli e il comandante diede ordine di calare le lance, perché inseguissero i cetacei, nella speranza di catturarne alcuni, per poterne ricavare il necessario.

 

Chase riuscì ad arpionare una balena che, nel tentativo di liberarsi, colpì la sua scialuppa, provocando una falla. Dato il problema causato dall'apertura, da cui entrava acqua, Chase lasciò andare il cetaceo e torno alla Essex, per cercare di riparare la barca.

 

baleniera essex 4

Ma qualcosa di più terribile stava per accadere. Era il 20 novembre del 1820. Il grido di un uomo annunciava l'attacco: "Ho visto una balena molto grande avvicinarsi a noi", raccontò poi Thomas Nickerson, un marinaio a bordo della baleniera, sopravvissuto al naufragio, che scrisse un resoconto sulla vicenda.

 

"Il suono delle loro voci aveva appena raggiunto le mie orecchie - continua il racconto di Nickerson - quando fu seguito da un terribile 'crash'. La balena aveva colpito la nave con la testa, direttamente sotto la catena di prua di babordo". La nave però non affondò. Ma, invece di allontanarsi, "il mostro fece una svolta a circa trecento metri più avanti, poi, voltandosi di scatto, arrivò con la sua massima velocità".

 

baleniera essex 2

E ancora una volta attaccò la nave con "un tremendo colpo". Per la Essex, ormai, non c'era più nulla da fare: "Uno degli uomini che era sotto in quel momento arrivò di corsa sul ponte dicendo: 'La nave si sta riempiendo d'acqua'".

 

La Essex non colò subito a picco, dando modo all'equipaggio, composto da una ventina di uomini, di recuperare materiale e viveri per 30 giorni di navigazione. Poi, il 22 novembre, tre lance lasciarono il relitto, che si stava inabissando, e iniziarono la loro navigazione nel Pacifico, con l'intenzione di raggiungere le cosre del Sud America. Sarà l'inizio di un lungo ed estenuante naufragio, che lascerà dietro di sé decine di morti e metterà gli uomini a dura prova.

 

Il naufragio

Tempeste, vento e mare mosso caratterizzano i primi giorni del naufragio. Poi i giorni diventarono settimane e mesi e il caldo cocente iniziò a inviare le lance degli uomini sopravvissuti all'affondamento e all'attacco del capodoglio. La sete, raccontò Nickerson era così forte "tanto che alcuni furono costretti a cercare sollievo nella propria urina. Le nostre sofferenze durante quei giorni caldi superano qualsiasi immaginazione".

Il naufragio della baleniera Essex

 

Poi, il 20 dicembre, alle sette del mattino, uno dei marinai vide qualcosa che infuse speranza agli uomini sulle scialuppe: "C'è terra", gridò all'improvviso. I marinai credettero di essere incappati nell'Isola Ducie, un piccolo atollo, ma si trattava in realtà di Henderson, un'isola disabitata nell'Oceano Pacifico, che offriva poche risorse.

 

Il naufragio della baleniera Essex di Owen Chase

Per questo, dopo una settimana sull'isola, il capitano e i suoi compagni presero la decisione di rimettersi in viaggio attraverso l'oceano. La mattina del 27 dicembre le barche vennero portate nuovamente in mare. A bordo c'erano tutti i membri dell'equipaggio della Essex, a eccezione di tre uomini, che rimasero sull'isola, probabilmente perché troppo deboli per poter affrontare di nuovo il mare aperto. I tre vennero soccorsi e tratti in salvo dopo mesi, il 9 aprile 1821.

 

Intanto, gli altri marinai erano in navigazione nell'Oceano Pacifico, con pochissime provviste e il mare non forniva il sostentamento necessario. Così, alcuni uomini iniziarono a morire di stenti e i compagni seppellirono i corpi affidandoli al mare. Fino a che la situazione divenne disperata.

 

A quel punto, era rimasta un'unica risorsa: mangiare i corpi dei propri compagni morti. I marinai della Essex dovettero ricorrere al cannibalismo. "Oggi un uomo di colore di nome L. Thomas è morto - scrisse Nickerson - e il suo corpo costituì il cibo dei suoi compagni sopravvissuti per diversi giorni".

 

melville

Lo stesso scenario si ripetè altre volte fino a che "il capitano con i suoi tre compagni sopravvissuti, dopo una dovuta consultazione, acconsentì a tirare a sorte", per decidere quale marinaio avrebbe dovuto morire, così da permettere agli altri di sopravvivere fino a quando, nel febbraio 1821, vennero salvati dalla nave Dauphin di NantucKet. Altri marinai vennero soccorsi dal mercantile Indian e dal Surrey.

 

Come precisato dal Nantucket Historical Association, otto marinai della Essex morirono in mare e altri quattro risultarono dispersi. In totale, quindi, dodici uomini non fecero mai ritorno a casa. Tra i superstiti, il capitano Polland tornò al comando di una nave, che naufragò nuovamente, e il primo ufficiale Owen navigò ancora per diverse campagne di caccia alle balene.

 

Per molti dei sopravvissuti, il rimorso per il cannibalismo fu tale da lasciarli segnati per tutta la vita e gli altri marinai superstiti non navigarono più.

Il naufragio della baleniera Essex Il naufragio della baleniera Essex

 

MOBY DICKmoby dickIl naufragio della baleniera Essex

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...